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Un film decisamente mediocre è dire poco; anzi viene spontanea una domanda: ma come si fa a creare una storia siffatta?
Non ai posteri l'ardua sentenza, ma agli spettatori odierni. Ed io sono uno di quelli. Ho creato la frase d'apertura definendo il film <<AMMAZZAMENTI E NON OMICIDI>> a bella posta proprio per cristallizzare la sceneggiatura. A mio modesto avviso <<omicidio>> per gran parte dei cinefili, ma non solo, rappresenta un fatto delittuoso, un crimine commesso con scienza, coscienza, con una volontà precisa, determinata e perché no studiata, per raggiungere lo scopo: uccidere qualcuno in maniera voluta. <Ammazzamenti>>, vocabolo volutamente spregevole, tutt'altro. Ed è la scenografia dominante del film. Mi sono astenuto (e fors'anche non ci sarei riuscito) di contare quante persone vengono <<ammazzate>> senza apparente motivo. Abbracci con pseudo coltelli che tagliano vene, che sgozzano ecc. ecc.
Il tutto poi dove?? In una metropoli dove è difficile ritrovare le persone che mancherebbero all'appello? No. In una sorta di contea americana di agricoltori ed operai dove l'uno conosce gli altri e viceversa. E tutto deve richiamare l'attenzione dello spettatore?? Proprio no. Amen.
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