Attraverso i miei occhi |
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Un film di Simon Curtis.
Con Gigi Proietti, Kevin Costner, Milo Ventimiglia, Amanda Seyfried.
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Titolo originale The Art of Racing in the Rain.
Drammatico,
Ratings: Kids,
durata 109 min.
- USA 2019.
- 20th Century Fox Italia
uscita giovedì 7 novembre 2019.
MYMONETRO
Attraverso i miei occhi ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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film à larmes, ma...
di elgatolocoFeedback: |
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mercoledì 26 gennaio 2022 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Quando si guarda un film come"The Art of Racing in the Rain"(Simon Curtis, sceneggiatura di Mark Bomback dal romanzo di Garth Stein, 2019)bisgona partire dal preussposto che un film con cani parlanti, sentimentale, nel quale la storia dell'amiizia tra un pilota autombolistico e un cane, attraverso le vicende dell'uomo, che si innamora, sposa, ha una figlia, ma dove la moglie si ammala giovane e muore, con problemi relativi all'affidamento della piccola(i suocerti, o meglio ion primis il suocerto lo reclamano, ritenendo inadattto il padre, a causa del suo lavoro, ad esercitare la"patria potestà"), dove poi almeno questo elemento si risolve postivamente per il giovane pilota, invitato a Maranello, sede della Ferrari(e il cane si chiama Enzo), con la leggenda siberiana della reincarnazione del cane quale umano, etc. , va visto senza"spirito critico", dove ci si decide invece, scegliendo una dlele due opsizioni: "E' bello il cane o meno, mi piace o no?"e ancora"Lo apprezzo , questo film sentimentale o lo butto via^", Personalmente scelgo senz'atlro sì, perché il cane è bellissimo, della vicenda intuiamo che siamo nei dintorni di"Love Story"("e tu che ti glori di leggere tutto, ti piace "Love Story", po dici chì+ bruttp", Vinicius de Moraes...)e che la storia va presa com'à, che il cane parla e in italiano lo doppia Gigi Proietti, mentre nell'originale è Kevin Costner, che Milo Ventimiglia(il pilota)e Amanda Seyfried rendono "correttamente"il riispettivi ruoli,, che lelemento drammatico prevlae nettamente sulla commedia, cui comunque rimane qualche spiraglio etc., dire di più diventa pletorico: o ci si commuove per la vicenda e si apprezza quanto c'è da apprezzare(la mia scelta, data da educazione, ma anche scelta personale) oppure cinicamente si sghignazza e si fanno lazzi(non è nel mio stile, non riusicrei a farlo neppure sotto tortura). Tertium diciamo così, non datur, ossia opzioni intermedie sono rare e difficili. Il cane parlante Enzo, bellissimo, è voce narrante, quasi"voix philosophique"del fim, da prendere o da lasciare, dove però ritengo che anche i pià cinici detrattori avranno, magari inconsciamente, qualche ripensamento... El Gato
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