La piccola Dorothy non è mai cresciuta
di Marianna Cappi La Voce di Mantova
Dietro la ragazzina con i codini del classico dei classici, quel "Mago di Oz" che ha segnato il trionfo della MGM e del sistema degli studios, c'era un'altra ragazzina, di appena sedici anni, che Louis B. Mayer (qui dipinto come una sorta di Weinstein ante litteram) nutrì a sogni di gloria, sonniferi e antidepressivi, spianandole la strada per una vita adulta tutta in salita. Si chiamava Judy Garland, non veniva dal Kansas ma non avrebbe comunque mai più ritrovato la strada di casa: il suo mondo sarebbe stato per sempre il palcoscenico, la sua famiglia il pubblico, la sua vita una finzione, inframezzata da momenti di reale disperazione. [...]
di Marianna Cappi, articolo completo (1578 caratteri spazi inclusi) su La Voce di Mantova 2 febbraio 2020
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