Zellweger non diventa la Garland Delude soprattutto nel canto
di Alberto Cattini Gazzetta di Mantova
Chi non ha visto i film di Judy Garland, e in particolare il capolavoro di George Cukor del '54, "A Star Is Born", chi non ha ascoltato le sue registrazioni a 33 giri, non può farsi un'idea di chi fosse questa grande artista, guardando la "Judy" di Renée Zellweger, per la regia di Rupert Goold. È vero che il film ne racconta gli ultimi mesi di vita, la sua tournée a Londra del '68, quando la voce era ormai velata dall'alcol, le sigarette e i barbiturici, e la Zellweger più che imitarne la pettinatura, i passi e i movimenti delle braccia sul palco, non può che fornire una minima percezione del canto. [...]
di Alberto Cattini, articolo completo (2724 caratteri spazi inclusi) su Gazzetta di Mantova 2 febbraio 2020
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