Wajib - Invito al Matrimonio |
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Un film di Annemarie Jacir.
Con Mohammad Bakri, Saleh Bakri, Maria Zreik, Tarik Kopty.
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Titolo originale Wajib.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 96 min.
- Palestina 2017.
- Satine Film
uscita martedì 24 aprile 2018.
MYMONETRO
Wajib - Invito al Matrimonio ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Bellissimi dialoghi generazionali
di MicheleCameroFeedback: 5559 | altri commenti e recensioni di MicheleCamero |
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venerdì 27 luglio 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Film ambientato e girato a Nazareth dove è rimasto a vivere un anziano professore di religione cristiana, divorziato da una moglie che lo aveva abbandonato con due figli piccoli, un maschio ed una femmina, preferendo fuggire negli Stati Uniti con il nuovo compagno poiché, come dirà nel corso della narrazione cinematografica il figlio, “voleva di più” rispetto alla vita che le particolari contingenze storiche, le avrebbero consentito in quella terra martoriata. L'occasione del matrimonio della figlia Amal e il rispetto della tradizione palestinese che vuole da parte dei familiari, un personale peregrinaggio presso le dimore degli invitati alle nozze allo scopo di consegnar loro l’invito, fa tornare da Roma dove nel frattempo è diventato architetto, lavora e convive con una ragazza palestinese figlia di un esponente dell’OLP in esilio, il figlio Shadi. Il film inizia e si concentra qui, in questo confronto bellissimo tra padre e figlio, che conosce almeno tre momenti di grande cinema riscontrabili in altrettanti dialoghi tra i due, fra una generazione e la successiva, un modo di vivere la propria vita adattandosi alle circostanze, ma anche subendole, e l’altro, ribellandosi attraverso la propria fuga all’estero. Questo confronto occupa in pratica tutta la scena vissuta soprattutto all’interno di una vecchia Volvo utilizzata per spostarsi all’interno della città che sarebbe bellissima se fosse più curata, meno sporca, più orgogliosamente attenta a se stessa, tutte cose visibilissime all’occhio di chi ritorna, invisibili a quello di chi restando vi si è così adattato, o forse rassegnato, da non accorgersene neppure. I due forse non se ne rendono conto, ma entrambi covano al proprio interno una propria insoddisfazione che conosce forme diverse ma non proprio inconciliabili come evidenziato dalla scena finale in cui, forse prendendo atto ambedue di avere sia torto che ragione, sembra che, facendosi reciproche concessioni, venendosi incontro, i due, comunque entrambi insoddisfatti, abbiano imparato a parlarsi avvicinati dal sentimento e dal reciproco rispetto. Il film merita di essere visto.
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