Wajib - Invito al Matrimonio

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Mentre cala la sera a Nazareth Valutazione 4 stelle su cinque

di FabioFeli


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sabato 28 aprile 2018

Il Wajib è una tradizione palestinese: gli inviti al matrimonio di una giovane donna di casa li portano personalmente a casa degli invitati il padre e, se ci sono, i fratelli maschi della ragazza. Siamo a Nazareth, caotica città nella quale vivono molti palestinesi che dal 1948 hanno dovuto prendere la cittadinanza dello stato di Israele. Il 60% dei palestinesi residenti è mussulmano, mentre l’altro 40% è cristiano. Abu Shadi (Mohammed Bakri) e Shadi (Saleh Bakri) sono il padre ed il fratello di Amal (Maria Zreik) e spetta a loro portare a mano, a bordo della vecchia Volvo, il wajib a tutti gli invitati. Abu è insegnante e spera di diventare preside alla fine della carriera; per questo si sente in dovere di invitare anche un uomo che è notoriamente una spia che fornisce informazioni agli israeliani sugli orientamenti politici dei conterranei. Shadi non è d’accordo; è emigrato in Italia dove è diventato architetto, quando la madre ha abbandonato suo padre per divorziare e sposare un uomo negli Stati Uniti. Mentre consegnano gli inviti nelle case è impossibile rifiutare l’offerta di bevande e dolci; padre e figlio rifiutano soltanto le sigarette che tutti fumano copiosamente: Abu, infatti, ha mentito al figlio dicendo che non fuma più dopo i gravi problemi al cuore e Shadi ha mentito al padre per non fumare in sua presenza. I due hanno appuntamento con Amal per consigliarla sulla scelta dell’abito nuziale. Ma sulla cerimonia c’è una nuvola temporalesca: forse la madre di Amal e Shadi non potrà presenziare alla festa del matrimonio, perché il suo attuale marito è gravemente malato ed è in pericolo di vita …

Annemarie Jacir è una regista palestinese di 44 anni, con alcune buone prove alle spalle. E’ anche scrittrice, poetessa e sceneggiatrice. Ha un modo di filmare, un linguaggio cinematografico estremamente maturo: le scene si susseguono con ritmo serrato e spesso le parole del dialogo dell’azione precedente prefigurano l’azione successiva. Si riesce a capire anche quali siano le difficoltà della vita di un palestinese di Nazareth, per giunta di confessione cristiana, come sono i due personaggi principali, padre e figlio anche nella vita. E’ chiaro che la situazione politica influisce pesantemente sulle vite dei residenti, ma anche le tradizioni di un popolo sembrano spesso poco sensate a chi vive in una realtà diversa, lontana mille miglia da Nazareth. Abu e Shadi si scontrano continuamente: sui pantaloni rossi e la camicia a fiori violetta, che Shadi, con i lunghi capelli raccolti a crocchio sulla nuca, indossa con naturalezza. Oppure sul fatto che Abu giudica “strano” un giovane omosessuale. O infine sul cantante scelto per la cerimonia che a Shadi proprio non va giù. E poi, soprattutto, sul delatore-spia. Saremmo subito a fianco di Shadi, istintivamente, dalla parte dell’OLP, parte oppressa, quella dei filistei (Philistini=Palestini) che dovrebbero morire tutti con Sansone nel tempio che crolla. E invece no: devono vivere tutti, Sansone e i Filistei, in pace ed uguali, come affermano Amos Gitai in a Ovest di Gaza e David Grossmann nell’articolo apparso su Repubblica di un paio di giorni fa. Non ci sentiamo lontani da Abu, quando abbraccia la figlia Amal approvando la sua scelta sull’abito da sposa rosa, perché l’abito deve piacere soprattutto a lei. E la distanza da Abu si riduce ancora quando Shadi tratta male il padre e torna a casa da solo. Abu arriva a casa, capisce che c’è Shadi che per riconciliarsi ha preparato il te per loro due: tira fuori una sigaretta per tutti e due – un lusso proibito e dannoso, ma che importa? -, mentre la sera cala su Nazareth e ristabilisce il contatto tra padre e figlio. Il tendone verde di plastica – ammette Abu - per nascondere i serbatoi di plastica di acqua durante la festa di matrimonio di Amal è proprio orrendo, come sostiene Shadi. Come si fa a non applaudire il finale di un film che muove spesso al riso e sa commuovere alle lacrime, mentre scende una sera serena su padre e figlio a Nazareth? Non mancatelo.

Valutazione ****

FabioFeli


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