The Greatest Showman |
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Un film di Michael Gracey.
Con Hugh Jackman, Michelle Williams, Zac Efron, Rebecca Ferguson, Zendaya.
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Titolo originale The Greatest Showman.
Musical,
Ratings: Kids,
durata 110 min.
- USA 2017.
- 20th Century Fox Italia
uscita lunedì 25 dicembre 2017.
MYMONETRO
The Greatest Showman
valutazione media:
3,54
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il gran circo Barnum sembra un videoclip
di Roberto Nepoti La Repubblica
Come ai tempi lontani della vecchia Hollywood, un bel musical per le feste ci sta bene. Esce proprio il giorno di Natale The greatest showman, il biopic liberamente tratto dalla vita di P.T. Barnum, controversa figura di circense, illusionista e massmediologo in anticipo sui tempi nell'America del XIX secolo. Figlio di un povero sarto, il giovane Barnum subisce umiliazioni a catena. Innamorato fin dall'infanzia di Charity (Michelle Wlliams), rampolla della upper class, riesce e sposarla; poi s'impegna a fondo per fare carriera. La via giusta la imbocca col circo, spettacolo per le masse in cui esibisce nani e giganti, uomini-cannone, donne barbute e scimmie umane finendo osteggiato sia dalla élite, sia dal volgo ignorante, che aggredisce i suoi "fenomeni da baraccone" mandando in fiamme l'American Museum. Ma ispirandogli, di rimbalzo, il tendone del circo a tre piste. Protagonista di varie ascese e cadute, Barnum risorge ogni volta con indomabile energia, sempre sostenuto dall'amorevole Charity e dalle piccole Caroline e Helen. Il film ne edulcora la figura reale, esaltandone la lungimiranza non solo imprenditoriale, ma anche umana (regala una dignità e una famiglia ai suoi freak) e "ritoccando" a suo favore alcuni episodi: come la relazione con la cantante Jenny Lind, detta l'usignolo svedese, che diventa solo una tentazione cui il bravo marito-padre resiste. Proprio come nei musical del tempo che fu, il film introduce anche una second story: quella del ricco Phillip Carlyle (Zac Efron), che "scappa" dalla sua classe sociale per seguire il circo e s'innamora della trapezista Anne (Zendaya). Pur ricoperto di una patina più moderna, nella denuncia dei pregiudizi e nelle intuizioni in anticipo sui tempi di Barnum, il film è un musical vecchio-stile; ma nel senso migliore: solida sceneggiatura, canzoni che i fan di Andrew Lloyd Webber apprezzeranno, belle coreografie. In queste, soprattutto, si avverte un tocco di "attualizzazione" (un po' come in Moulin rouge), con numeri che somigliano a videoclip di Michael Jackson. Vero è che il musical è il meno realistico dei generi, quindi la riverniciatura non nuoce. Semmai un problemino di verosimiglianza si verifica con l'età degli interpreti. La storia abbraccia un lungo periodo; però già all'inizio il giovane Barnum ha i tratti da bel quarantottenne di Hugh Jackman (il quale si conferma buon cantante, come già in Les miserables). Ma soprattutto, le due adorabili bambine restano sempre uguali. C'è una battuta in cui Barnum dice loro di non crescere troppo. E quelle, obbedienti a papà, fanno così.
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