samanta
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venerdì 11 agosto 2017
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spara con la mente uccidi con il cuore
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"Spara con la mente uccidi con il cuore" è il "credo" dei pistoleros un ordine di maghi che difendono la torre nera dagli attacchi dei demoni. Il film è tratta da una saga (8 libri) scritta da Stefen King e precisamente il 7° libro si intitola come il film. La trasposizione cinematografica ha destato molte critiche da parte dei cultori di King, certamente come sempre la trasposizione di romanzi in film ha destato polemiche (vedi in proposito il bel libro di Pino Farinotti "Il libro che visse due volte"). Poiché pur avendo letto alcuni romanzi di King non ho letto la saga che lo scrittore dice avere scritto ispirandosi a Tolkien e a Sergio Leone mi limito a commentare il film.
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"Spara con la mente uccidi con il cuore" è il "credo" dei pistoleros un ordine di maghi che difendono la torre nera dagli attacchi dei demoni. Il film è tratta da una saga (8 libri) scritta da Stefen King e precisamente il 7° libro si intitola come il film. La trasposizione cinematografica ha destato molte critiche da parte dei cultori di King, certamente come sempre la trasposizione di romanzi in film ha destato polemiche (vedi in proposito il bel libro di Pino Farinotti "Il libro che visse due volte"). Poiché pur avendo letto alcuni romanzi di King non ho letto la saga che lo scrittore dice avere scritto ispirandosi a Tolkien e a Sergio Leone mi limito a commentare il film. Il regista è Nicolay Arcel danese che ha una modesta attività cinematografica anche se ha vinto l'Orso d'argento per "Royal Affair", certamente era un compito improbo da una saga trarre un film che dura 1H e mezza, ma certamente il regista non è mi è sembrato all'altezza del compito. La trama: sintetizzando la Terra è in pericolo perché la torre nera che mantiene stabile l'Universo corre il pericolo di essere distrutta con tutto il creato dai demoni che vivono al di fuori dell'Universo. Il capo dei demoni è l'uomo in nero Walter Padick (Matthew McConaughey (Oscar per Dallas Buyers club) ) contro di lui combatte l'ultimo dei pistoleros Roland (Idris Elba) che ormai è provato e sfiduciato da un compito che appare immane. Ritroverà le forze cercando di salvare un bambino Jake Chambers (Tom Taylor) che ha insolite qualità mentali le cui energie l'uomo in nero vuole utilizzare per distruggere la Torre nera. Non dico il finale del film che comunque è preceduto da avventure e scontri tra il pistolero e le forze del male.
Il film ha una durata breve il che ovviamente impedisce allo spettatore di avere un quadro più chiaro delle vicende che hanno preceduto il tentativo di distruggere la Torre nera, lasciando un'evidente sensazione di incompiutezza rafforzata da una regia che appare non avere in pugno la situazione. Alcuni commentatori hanno visto richiami a Tolkien che in realtà sono del tutto inesistenti, pur con tutto il rispetto per King, Tolkien è un altro livello ormai appartiene alla storia della letteratura come Dante o Omero. Anche il richiamo a "il buono il brutto e il cattivo" di Sergio Leone, mi sembra un pò forzato l'unica cosa che vedo in comune sono i pistoloni che Roland utilizza. E' un film sostanzialmente mediocre adatto ad un pubblico di bambini o ragazzini di 9-14 anni, anche perché non ha scene di sesso o truculente e neppure parolacce (fatto ormai inconsueto). La recitatazione appare abbasta modesta, salvo l'interpretazione di Idris Elba e in specie del ragazzino Jake, mentre Matthew McConaughey appare sottotono limitandosi a recitare lo stereotipo del cattivo, mediocri anche gli altri interpreti. Decorosi gli effetti speciali e la fotografia, come conclusione mi limito a considerare che nel film grosso modo si cerca di spiegare in che cosa consista il Male, ma non si capisce purtroppo in che cosa consista il Bene.
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[+] “la torre nera” al cinema? un’occasione persa
(di antonio montefalcone)
[ - ] “la torre nera” al cinema? un’occasione persa
[+] mi dispiace dirlo
(di micheledavide)
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ashtray_bliss
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martedì 15 agosto 2017
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un westen in salsa fantasy dalla penna di king.
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Il re dell'horror e del fantasy è stato portato sul grande schermo in più occasioni e ha vissuto bene anche sul piccolo schermo grazie a film tv e mini serie. Da IT a Misery non deve morire, dalla Tempesta del Secolo a Cell King ha avuto più volte l'onore di vedere le proprie opere animarsi per il pubblico. In questo caso, tocca alla Torre Nera l'onere di riportare in auge la celebre saga di King e le premesse per farne un ottimo film ci sono tutte. Cast di prim'ordine e azzeccato, trama interessante e curiosa dove figura imponente una torre nera che si erge al centro di un esteso multiverso mantenendolo in equilibrio e inaccessibile dalle forze malvagie; un pistolero, un mago e un ragazzino acuto e brillante sono gli elementi principali della storia.
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Il re dell'horror e del fantasy è stato portato sul grande schermo in più occasioni e ha vissuto bene anche sul piccolo schermo grazie a film tv e mini serie. Da IT a Misery non deve morire, dalla Tempesta del Secolo a Cell King ha avuto più volte l'onore di vedere le proprie opere animarsi per il pubblico. In questo caso, tocca alla Torre Nera l'onere di riportare in auge la celebre saga di King e le premesse per farne un ottimo film ci sono tutte. Cast di prim'ordine e azzeccato, trama interessante e curiosa dove figura imponente una torre nera che si erge al centro di un esteso multiverso mantenendolo in equilibrio e inaccessibile dalle forze malvagie; un pistolero, un mago e un ragazzino acuto e brillante sono gli elementi principali della storia.
Il film ciò nonostante appare sin dalla prima mezz'ora piatto, blando e piuttosto prevedibile. Non coinvolge mai pienamente e non emoziona, non riesce a costruire la debita suspense per lo svolgersi delle azioni e tutta la trama, apparentemente articolata e profonda, si dissolve pian piano tramutandosi in una delle tante, innumerevoli, parabole cinematografiche del bene contro il male. Il male in questo caso, prende il volto del versatile McConaughey il quale qui è palesemente sottotono (oserei dire che sembra stanco) e al di sotto delle sue indubbie capacità recitative, regalandoci un villain monocorde ed esasperatamente stereotipato nel suo sogno di abbattere la torre nera e quindi dare un via libera a tutte le creature maligne che vivono al di fuori di esso. Il bene è raffigurato meglio nel personaggio di Idris Elba, l'ultimo dei pistoleri del Mondo di Mezzo, fedele al giuramento di questi guerrieri eroici il cui scopo e missione primaria è salvaguardare la torre e mantenere l'equilibrio tra i mondi. Ma il nostro eroe ha una missione in più, apparentemente irrealizzabile: uccidere il mago e vendicare la morte dei suoi cari.
Il film si consuma così tra scene di sparatorie tipiche di un qualsiasi western che si rispetti, mescolando elementi fantasy alla trama (il mago, i veggenti, i mostri) e una buona parte del film è rappresentata infatti dalle scene d'azione, le quali sono ben dirette e gestite (a differenza di un altro simil-fantasy quale King Arhtur 2017).
Nel tempo che resta si viene a instaurare un plausibile legame affettivo tra il giovanissimo Jakob e il pistolero Roland, che assumerà i tipici tratti di un rapporto padre-figlio, rapporto che acquista un valore emotivo in più a fronte del fatto che il ragazzino protagonista è appunto un orfano di padre. Decenti ma poco esplicativi sono anche i dialoghi, non privi di alcune sottili note di humor che tendono a sdrammatizzare le situazioni e divertire il pubblico.
In definitiva si tratta di un mediocre film d'intrattenimento, destinato specialmente ai cultori della saga scritta dal Re e ai giovanissimi in cerca di un film d'avventura, leggero e allegro quanto basta per rinfrescare le calde e umide serate estive nelle sale cinematografiche.
Manca però di pathos e fallisce nel tentativo di coinvolgere appieno lo spettatore e appassionarlo alle vicende che affrontano i due protagonisti. Il villain, per un'ennesima volta, non appare particolarmente interessante, enigmatico o misterioso in modo tale da attirare l'interesse del pubblico nei suoi confronti. Il premio Oscar McConaughey appare, come già detto, piuttosto sottotono in una performance recitativa discreta e modesta, sicuramente lontana dagli apici memorabili della sua carriera (Dallas Buyes Club, Insterstellar, Killer Joe). Si destreggia bene invece l'ormai collaudato Idris Elba e bravo appare anche l'emergente Tom Taylor.
Non mi è parsa particolarmente memorabile nemmeno la colonna sonora firmata Junkie XL che in altre pellicole (Mad Max Fury Road) era veramente roboante e pungente da restare inequivocabilmente impressa nella mente.
Voto finale: 2.5/5. Un tiepido tentativo registico di rivisitare una delle tante opere di King...in attesa dei prossimi risvolti e capitoli della saga ai quali naturalmente pare aprire la strada.
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cineomade
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sabato 12 agosto 2017
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mah....
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È una delle poche volte in cui mi trovo d'accordo con i commentatori e "critici" di Mymovies (in particolare sono completamente d'accordo con Samanta, cui rimando per non ripetere i suoi stessi giudizi).
Si, perché spesso trovo i commenti degli altri visitatori, che in genere mi sembra appartengano a generazioni successive alla mia (ormai cinquantenne), troppo estremizzati o verso la ricerca del capolavoro (alla stregua di cult come Il Padrino) o, sicuramente per me peggio, verso, coerentemente alle mode attuali, la ricerca di ironia, sarcasmo, sdrammatizzazione (anche in riproduzioni di temi "classici") che io invece, mi si perdoni, letteralmente detesto (tanto da far loro preferire ad esempio, tra i due film su Ercole, quello "paracomico" con il mai esistito Iolao (come Nell'odiosa serie TV di qualche anno fa) a quello, sicuramente più sempliciotto, ma più coerente al mito classico, uscito negli stessi mesi).
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È una delle poche volte in cui mi trovo d'accordo con i commentatori e "critici" di Mymovies (in particolare sono completamente d'accordo con Samanta, cui rimando per non ripetere i suoi stessi giudizi).
Si, perché spesso trovo i commenti degli altri visitatori, che in genere mi sembra appartengano a generazioni successive alla mia (ormai cinquantenne), troppo estremizzati o verso la ricerca del capolavoro (alla stregua di cult come Il Padrino) o, sicuramente per me peggio, verso, coerentemente alle mode attuali, la ricerca di ironia, sarcasmo, sdrammatizzazione (anche in riproduzioni di temi "classici") che io invece, mi si perdoni, letteralmente detesto (tanto da far loro preferire ad esempio, tra i due film su Ercole, quello "paracomico" con il mai esistito Iolao (come Nell'odiosa serie TV di qualche anno fa) a quello, sicuramente più sempliciotto, ma più coerente al mito classico, uscito negli stessi mesi).
Scusandomi per il "fuori-tema", da buon cinefilo sono stato "costretto" ad andare a vedere La Torre Nera perché non c'erano altri film da me non già visti.... e perché ho deciso di non guardare più film horror, che amo, al cinema data la costante presenza di teen angers cretine che starnazzano, urlano, ridono e schiamazzano, con la complicità degli stessi cinema che nulla fanno per cacciarle via .... anzi incoraggiandone la presenza spezzando anche il film nel momento di maggior tensione per spingerle ad andare a comprare i pop corn, fregandomene degli altri che hanno pagato il biglietto, come me e mia moglie, per vedere un film "alla vecchia maniera" e rendendo la visione del film paragonabile a quella di televisioni commerciali continuamente interrotte dalla pubblicità . (Ps: anticipo eventuali commenti di sulla crisi economica, dicendo che, dal mio punto di vista, non me ne frega assolutamente nulla).
Con questo "sfogo" spero di aver perlomeno chiarito la già iniziale cattiva voglia con cui sono andato a vedere questo film che ritenevo insulso e che come tale si è rivelato alla prova dei fatti.
Perché? Ripeto che i dettagli lì lascio a chi ha scritto prima di me e che condivido, ma aggiungo che questo film rappresenta al meglio questa rincorsa alla superficialità e al guadagno facile e veloce che ormai accompagna sempre più il nostro mercato occidentale, compreso quello del cinema (e qui credo di essermi ricollegato ai concetti espressi sopra) che in questo caso riescono a rovinare completamente anche un ottima storia di Steven King che ho sempre stimato ed apprezzato.
Almeno negli anni 80 se andavi a vedere un film superficiale e/o di azione era perché sapevi che era così, e andavi con quello spirito (del tutto rispettabile).
Mi scuso ancora per questo commento/sfogo anomalo.
Ho cercato anche di esprimere la "sofferenza" di un cinefilo "vecchio stampo" come me che ha sempre più difficoltà nel frequentare i cinema di questi ultimi anni/mesi con cadenza settimanale o anche solo mensile come ha sempre fatto nella sua vita (ma non sto drammatizzando eh? Prendo solo atto).
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storyteller
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sabato 12 agosto 2017
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il ka-tet incompiuto
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La saga della Torre Nera ha definito la mia adolescenza, inutile girarci intorno, e le recensioni dipingevano un quadro poco rassicurante per l'avventura di Roland e Jake.
Sarà perché non mi aspettavo una trasposizione fedele, sarà perché ritengo che cinema e letteratura non debbano mai ricalcarsi a vicenda (nemmeno quando si parla di adattamenti), ma posso dirmi nel complesso soddisfatto del risultato.
Akiva Goldsman non ha mai avuto talento per scrivere storie originali (basti vedere l'orrido "A winter's tale"), ma nel corso degli anni ha dimostrato di essere un ottimo mestierante quando si tratta di rimasticare opere altrui.
Arcel, dal canto suo, gestisce la bagarre con una competenza ammirevole, aiutato da un montaggio agile e funzionale e da un production design che ricalca intelligentemente le atmosfere fanta-western elaborate a più riprese da Stephen King.
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La saga della Torre Nera ha definito la mia adolescenza, inutile girarci intorno, e le recensioni dipingevano un quadro poco rassicurante per l'avventura di Roland e Jake.
Sarà perché non mi aspettavo una trasposizione fedele, sarà perché ritengo che cinema e letteratura non debbano mai ricalcarsi a vicenda (nemmeno quando si parla di adattamenti), ma posso dirmi nel complesso soddisfatto del risultato.
Akiva Goldsman non ha mai avuto talento per scrivere storie originali (basti vedere l'orrido "A winter's tale"), ma nel corso degli anni ha dimostrato di essere un ottimo mestierante quando si tratta di rimasticare opere altrui.
Arcel, dal canto suo, gestisce la bagarre con una competenza ammirevole, aiutato da un montaggio agile e funzionale e da un production design che ricalca intelligentemente le atmosfere fanta-western elaborate a più riprese da Stephen King.
La sceneggiatura sfrutta tutti gli escamotage e le scorciatoie possibili per consegnarci un racconto la cui mitologia fondante risulta inevitabilmente semplificata, ricca di omissioni, o punteggiata di allusioni che risulteranno comprensibili solo ai fan dell'ettalogia - anche se nella maggior parte dei casi non si tratta di plot point fondamentali, quanto piuttosto di easter egg (qualcuno ha detto Re Rosso?).
Personalmente, non mi sento di criticare la direzione intrapresa: invece che proporci interminabili riassunti inseriti a forza tra una sequenza e l'altra, si è optato per una componente narrativa asciutta, focalizzata su nozioni chiare e semplici, lasciando però la porta aperta a futuri approfondimenti. E va bene così, del resto nemmeno l'autore si è preso la briga di caratterizzare il proprio universo fantastico alle prime iterazioni - di cui questo film è, ricordiamolo, un sequel (e chi ha letto la serie sa quanto possano essere "contraddittorie" le realtà di King). A volte, in termini di coinvolgimento, è più efficace inquadrare un macchinario semidistrutto per lo spazio di pochi secondi, anziché spendersi pedissequamente a raccontare cosa sia e come sia arrivato lì.
Ciò non toglie che il finale appaia affrettato, e troppi particolari sembrano lasciati al caso (il fatto che alcune omissioni siano volute non elimina del tutto la sensazione che il progetto manchi di coraggio, in termini di carattere, portata e lungimiranza).
Difficile criticare però il trio di attori principali, con la chimica tra Roland e Jake che ricalca pari pari quella dei libri, e un McConaughey adorabile nel suo entropico materialismo.
Scene d'azione a tratti molto creative, colonna sonora apprezzabile.
Lo consiglierei? Si, ma con riserva.
Andrei a vedere un ipotetico sequel? Senza dubbio.
Lunghi giorni e piacevoli notti.
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loland10
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giovedì 24 agosto 2017
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la torre di ... sabbia
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“La Torre Nera” (The Dark Tower, 2017) è il quinto lungometraggio del regista danese Nikolaj Arcel.
‘La Torre Nera’ appare un film fascinoso ma incompleto, delizioso ma limitato, moderno ma visto, interessante ma corto nei tempi, interessante ma
Ecco che quello che sembra un qualcosa in più e di congruo, si adagia in un misto tra fantasy e thriller dove il sogno crea e il regista tenta di farci ricordare ogni personaggio (e i suoi volti tesi, metallici, funerei ma nello stesso tempo allegoricamente semplici).
Senza un ‘incipit’ e con una sequela dei vari luoghi e visi, tutto quello che viene detto (e raccontato) è un summa della serie di libri scritti da Stephen King (otto romanzi pubblicati dal 1987 al 2012) con lo stesso titolo.
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“La Torre Nera” (The Dark Tower, 2017) è il quinto lungometraggio del regista danese Nikolaj Arcel.
‘La Torre Nera’ appare un film fascinoso ma incompleto, delizioso ma limitato, moderno ma visto, interessante ma corto nei tempi, interessante ma
Ecco che quello che sembra un qualcosa in più e di congruo, si adagia in un misto tra fantasy e thriller dove il sogno crea e il regista tenta di farci ricordare ogni personaggio (e i suoi volti tesi, metallici, funerei ma nello stesso tempo allegoricamente semplici).
Senza un ‘incipit’ e con una sequela dei vari luoghi e visi, tutto quello che viene detto (e raccontato) è un summa della serie di libri scritti da Stephen King (otto romanzi pubblicati dal 1987 al 2012) con lo stesso titolo. Per chi è appassionato del/i genere/i dello scrittore statunitense, e in specifico della serie, ha sicuramente qualcosa da dire e ridire, per il riassunto sintetico, i personaggi tirati via e le sfaccettature possibili che mancano in un solo film.
Un ragazzo di nome Jake vive nel mondo dei sogni e di paure, con personaggi che incontra ‘realmente’. I genitori sono molto preoccupati del suo essere scontroso, dei strani disegni che esegue e dei racconti che sparge. Vorrebbero portarlo in una finta scuola meglio una clinica. Jake scappa da New York e i suoi terremoti e vira verso i suoi ‘sogni’ verso il ‘Medio-Mondo’ e conosce la nuova realtà, il Pistolero, l’Uomo in nero, la Torre Nera e vede gente morta. Lo scontro reale-irreale, sogno-vita, mondo-morte diventa un’avventura per un ragazzo che ha solo voglia di ‘evadere’ dal Mondo.
La pellicola appare libera e piena di frastuono, epica e lieve con cartapeste figure e visi asettici e plastificati. Il ragazzo Jake (Tom Taylor) regge bene la baracca per quello che può e i suoi comprimari adulti quasi non sono al loro passo: sia Idris Elba (il pistolero Roland) che Matthew McConaughey (lo stregone Walter) appaiono giocare col loro (finto) carisma attoriale e non riescono pienamente a bucare lo schermo. La loro prova rasenta in alcuni frangenti la parodia(stica) di loro stessi fino a che le ‘regole’ del Pistolero valgono per girare qualcosa di buono. ‘Prima regola è l’inquadratura fuori-campo’: qui non si vede, tutto appare congegnato come un prodotto medio (già in partenza) dove ogni sequenza non lascia spazio ad ulteriori fantasie o a ulteriori immaginazioni.
Tutto vedibile e anche prevedibile (anche se non si conoscono i romanzi di riferimento) come un buon sorso di pomeriggio assolato in mezzo a sedie vuote tra un rinfresco e una spruzzata di aria condizionata. Un film gustosamente dimenticabile, fiaccamente interessante: con una distribuzione estiva ridicola e al minimo (ma oramai il fondo è già arrivato da un pezzo) le multisale sono aperte e gli appassionati del grande schermo trovano solo rimanenze, fondi di magazzini e un paio di titoli modestamente appetibili.
Piccole pulci e frasi dette per completare la sceneggiatura: “Una capra mente ad un veggente”, come dire che le capre non sono per questo film; “Una veggente che mente”, come dire che il film è una bugia continua. E quindi capra e veggente sono la stessa faccia di una pellicola con poca verve.
“Cos’è?”, “E’ zucchero”, e poi “Mi dai un altro po’ di zucchero…” dice Roland a Jacke. Il pistolero beve il contenuto di una lattina (niente promo ma facile capire il prodotto): subliminale…per il pubblico e come dire che il lasciapassare per ‘Medio-Mondo’ è un po’ di zucchero (e il film va giù…).
Voto: 5/10 (**)
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elpiezo
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sabato 12 agosto 2017
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avvincente fantasy moderno!!!
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L'eterna lotta tra il bene ed il male che racchiude tutti i cliché degni di un fantasy moderno. Un mago spietato, un cavaliere solitario, il ragazzino prescelto ed un esercito di mostri feroci. Tra le impervie lande deserte di un imprecisato regno antico e le caotiche strade del mondo odierno si combatte per la difesa di un'antica torre, attraverso portali folgoranti e letali colpi di magia. Trasposizione cinematografica dell'omonima saga di Stephen King, un prodotto che semplifica la prolissa e suggestiva opera del celebre autore per un condensato di adrenalina ed intrattenimento adatto prevalentemente al giovane pubblico.
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L'eterna lotta tra il bene ed il male che racchiude tutti i cliché degni di un fantasy moderno. Un mago spietato, un cavaliere solitario, il ragazzino prescelto ed un esercito di mostri feroci. Tra le impervie lande deserte di un imprecisato regno antico e le caotiche strade del mondo odierno si combatte per la difesa di un'antica torre, attraverso portali folgoranti e letali colpi di magia. Trasposizione cinematografica dell'omonima saga di Stephen King, un prodotto che semplifica la prolissa e suggestiva opera del celebre autore per un condensato di adrenalina ed intrattenimento adatto prevalentemente al giovane pubblico.
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daminax14
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sabato 19 agosto 2017
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un'avventura ben riuscita
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Premetto subito una cosa : le 4 stelle forse sono esagerate, ma preferisco assegnargliene 4 anzichè 3, per mettere in chiaro (ancora maggiormente) che il film merita di essere visto e non ve ne pentirete.
Mi ha lasciato particolarmente soddisfatto, il che per quanto mi riguarda è abbastaza raro poichè sono piuttosto critico in vari aspetti.
La trama c'è, è viva, accompagna il pubblico piano piano all'interno della pellicola, gli fa scoprire piano piano la realtà, senza bruschi salti temporali.
Gli attori, tutti, svolgono un lavoro eccellente.
Roland ( il pistolero) inizialmente lo vediamo combattere fianco a fianco con il padre quando quest'ultimo morirà per mano di un incantesimo di Walter (l'uomo in nero), per poi riscoprire la purezza del suo cuore, recitare nuovamente il suo credo che lo porterà a riscoprire i valori che aveva perso accecato dall'odio e dalla sete di vendetta.
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Premetto subito una cosa : le 4 stelle forse sono esagerate, ma preferisco assegnargliene 4 anzichè 3, per mettere in chiaro (ancora maggiormente) che il film merita di essere visto e non ve ne pentirete.
Mi ha lasciato particolarmente soddisfatto, il che per quanto mi riguarda è abbastaza raro poichè sono piuttosto critico in vari aspetti.
La trama c'è, è viva, accompagna il pubblico piano piano all'interno della pellicola, gli fa scoprire piano piano la realtà, senza bruschi salti temporali.
Gli attori, tutti, svolgono un lavoro eccellente.
Roland ( il pistolero) inizialmente lo vediamo combattere fianco a fianco con il padre quando quest'ultimo morirà per mano di un incantesimo di Walter (l'uomo in nero), per poi riscoprire la purezza del suo cuore, recitare nuovamente il suo credo che lo porterà a riscoprire i valori che aveva perso accecato dall'odio e dalla sete di vendetta.
Walter, impersonato da Matthew McConaughey, è fantastico. Un cattivo davvero cattivo, che non si ferma di fronte a niente e nessuno. Ha un carattere forte che lo porta a fare solo i suoi interessi utilizzando le sue magie. E' cinico e spietato.
Per quanto riguarda Jake (il protagonista) non vorrei soffermarmi, poichè il suo ruolo è si essenziale e fa sviluppare la trama, ma per quanto mi riguarda ritengo che la vera storia sia incentrata nella sfida tra i due personaggi sopra citati: si dall'inizio li vediamo fronteggiarsi, odiarsi e tutto si svolge attorno a questa faccenda.
Film consigliato. Mai noioso o banale con forti dosi di adrenalina. Non potevo chiedere di più.
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cristian
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giovedì 31 agosto 2017
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un action fantasy come tanti
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Missione fallita per Nikolaj Arcel che tenta disperatamente di comprimere in 95 minuti le numerose vicende sparse negli otto volumi di Stephen King. La torre nera ha in sé tutti i crismi per poter fare bene ma l’insieme è ridotto, purtroppo, ad una ordinaria battaglia tra bene e male, dove personaggi e situazioni sono manchevoli in maniera palese di ciò che serve per renderli apprezzabili a 360°.
Jake Chambers (Tom Taylor) è un ragazzino newyorkese alle prese con degli incubi notturni che gli mostrano un uomo vestito di nero (Matthew McConaughey), un pistolero (Idris Elba) ed una gigantesca torre nera che si erge sopra le nuvole.
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Missione fallita per Nikolaj Arcel che tenta disperatamente di comprimere in 95 minuti le numerose vicende sparse negli otto volumi di Stephen King. La torre nera ha in sé tutti i crismi per poter fare bene ma l’insieme è ridotto, purtroppo, ad una ordinaria battaglia tra bene e male, dove personaggi e situazioni sono manchevoli in maniera palese di ciò che serve per renderli apprezzabili a 360°.
Jake Chambers (Tom Taylor) è un ragazzino newyorkese alle prese con degli incubi notturni che gli mostrano un uomo vestito di nero (Matthew McConaughey), un pistolero (Idris Elba) ed una gigantesca torre nera che si erge sopra le nuvole. La coincidenza tra gli attacchi alla torre nera nei suoi sogni e i terremoti che si verificano nella realtà convincono il ragazzo che qualcosa di strano sia in atto. Decide, dunque, di seguire i disegni ispirati dai suoi sogni per arrivare ad un portale che lo catapulterà in un altro mondo.
Arcel scrive (insieme ad Anders Thomas Jensen, Akiva Goldsman e Jeff Pinker) e dirige quello che potrebbe essere considerato un action fantasy godibile e senza pretese, se non fosse che le aspettative alla vigilia erano abbastanza alte visto che si parla di un film tratto dal romanzo in più volumi del re Mida della letteratura Stephen King. Non che sia la prima volta, sia chiaro, che ci si ritrova delusi di fronte ad un film ispirato a qualche romanzo dello scrittore statunitense, però la speranza, si sa, è sempre dura a morire. La torre nera è un buon film mancato, una pellicola d’azione come tante, che si serve di un ottimo cast e di effetti speciali discreti per confezionare un prodotto leggero, guardabile ma di sicuro non sufficiente se si tiene conto la trama di base contenuta nell’opera di King. La sceneggiatura mostra buchi evidenti almeno in un paio di situazioni chiave e tante, troppe cose mancano di una spiegazione che ne giustifichi presenza e scopo. Il film è tutt’altro che noioso ma si nota sin da subito che è superficiale e prevedibile fin troppo. Si salva qualche sequenza di lotta mentre la scenografia è povera e la regia è senza infamia e senza lode. La pellicola manca del tutto di coinvolgimento emotivo e non comunica se non con se stessa (riuscendoci, peraltro, male). Finale girato di fretta e furia ma non proprio da buttare.
Dominante e a volte irritante la figura dello stregone nero Walter Padick interpretato da Matthew McConaughey, mentre è abbastanza convincente il pistolero Roland Deschain di Idris Elba, meno lo Jake Chambers del giovane Tom Taylor.
La torre nera di Nikolaj Arcel è purtroppo un lavoro da dimenticare, che si unisce ad un minestrone di pellicole simili di fattura mediocre. Forse, anzi sicuramente, il potenziale del libro era esageratamente elevato per poter essere racchiuso in un contenitore di 90 minuti, decisamente troppo piccolo e incapace di far pensare a qualcosa che non sia pura operazione commerciale hollywoodiana.
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lorenzoferraro
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sabato 12 agosto 2017
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un film che lascia il tempo che trova
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Non avendo letto i libri di Stephen King, mi limito a recensire unicamente il film, tralasciando tutte le sfumature che corrono tra pellicola e libri. Buoni 95 minuti per chi voglia vedere un po' di azione, con salti, spari ed effetti speciali. Per chi invece cerca qualcosa di più è solo tempo sprecato. Regia assolutamente insufficiente (quanta fretta!) che va di pari passo con un montaggio discutibile. La storia si riduce ad una semplicistica lotta fra bene e male (semplificando oltremodo, come ho avuto modo di apprendere, il modo creato da King), con buchi nella sceneggiatura enormi (vedi il rapporto tra Jake ed il suo vero padre). Veramente rare le occasioni in cui ci si gode lo spettacolo, di cui, la stragrande maggioranza di esse, ampiamente spoilerate nei trailer.
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Non avendo letto i libri di Stephen King, mi limito a recensire unicamente il film, tralasciando tutte le sfumature che corrono tra pellicola e libri. Buoni 95 minuti per chi voglia vedere un po' di azione, con salti, spari ed effetti speciali. Per chi invece cerca qualcosa di più è solo tempo sprecato. Regia assolutamente insufficiente (quanta fretta!) che va di pari passo con un montaggio discutibile. La storia si riduce ad una semplicistica lotta fra bene e male (semplificando oltremodo, come ho avuto modo di apprendere, il modo creato da King), con buchi nella sceneggiatura enormi (vedi il rapporto tra Jake ed il suo vero padre). Veramente rare le occasioni in cui ci si gode lo spettacolo, di cui, la stragrande maggioranza di esse, ampiamente spoilerate nei trailer. Note positive, dal mio punto di vista, sono gli attori (Matthew McConaughey azzeccatissimo per il ruolo che interpreta), che rendono giustizia ad i personaggi creati da King. Per concludere, un film che lascia il tempo che trova, frettoloso e spreciso, buono solo per chi non ha grosse ambizioni.
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cindowen
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venerdì 18 agosto 2017
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buono per una serata in compagnia e niente più
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Avendo letto la lunga e complessa saga di Stephen King, non mi aspettavo certo che il film ne ricalcasse la trama, anzi. In pratica, è una ri-scrittura della serie in versione ultra ridotta con sostanziali modifiche e molte citazioni, che tuttavia, a mio parere, risulta superficiale e tradisce il messaggio originale. La sceneggiatura è discreta, trae ispirazione dal contenuto di tutti e sette i racconti e ha alcuni spunti interessanti (la casa di Dutch Hill, le macchine che azionano le varie porte dimensionali, la rappresentazione dei Segugi) , le scene di azione non sono malaccio, buone le interpretazioni degli attori, a parte quella di Matthew McConaughey, troppo stereotipata a mio parere.
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Avendo letto la lunga e complessa saga di Stephen King, non mi aspettavo certo che il film ne ricalcasse la trama, anzi. In pratica, è una ri-scrittura della serie in versione ultra ridotta con sostanziali modifiche e molte citazioni, che tuttavia, a mio parere, risulta superficiale e tradisce il messaggio originale. La sceneggiatura è discreta, trae ispirazione dal contenuto di tutti e sette i racconti e ha alcuni spunti interessanti (la casa di Dutch Hill, le macchine che azionano le varie porte dimensionali, la rappresentazione dei Segugi) , le scene di azione non sono malaccio, buone le interpretazioni degli attori, a parte quella di Matthew McConaughey, troppo stereotipata a mio parere.
Secondo me la storia avrebbe funzionato se il titolo fosse stato un altro. A volte mi chiedo come mai si insista a proporre film ispirati a libri e saghe famosi tradendone lo spirito e il messaggio, riducendoli a un insieme di effetti speciali e alla trasposizione di una lotta tra bene e male che, scusatemi, sembrerebbe banale anche a un bambino dell'asilo.
Recriminazioni personali a parte, è un filmino abbastanza piacevole e neanche troppo terrificante, buono per passare una serata estiva in compagnia.
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