Rogue One: A Star Wars Story

Il film inizia senza la classica sigla introduttiva: un must che considero necessario per ogni film di Star Wars che si rispetti. Ma andiamo per ordine: il film si colloca tra "Episodio III - La Vendetta dei Sith" e "Episodio IV - Una Nuova Speranza" quindi, torniamo indietro rispetto a "Episodio VII - Il Risveglio della Forza". Il film dovrebbe fungere da anello di congiunzione tra la creazione dell'Impero Galattico e la fuga della nave consolare su cui viaggiava la principessa Leila con a bordo la famosa "trasmissione" che riporta i piani segreti della Morta Nera. Dovrebbe essere quindi uno scenario ideale, considerando che il materiale per fare un buon film c'è. Il problema nasce quando si dimentica di inserire la trama che dovrebbe rappresentare il filo conduttore tra l'inizio e la fine. Non ho capito il senso di tutto il film, che si divincola su una serie di pianeti, con l'unico scopo di mettere insieme una cozzaglia di personaggi che non hanno niente in comune tra di loro. Una sequenza di esplosioni, bombe, sparatorie, e alcuni vecchi personaggi delle edizioni degli anni 80 digitalizzate (malamente) in CGI. Alla fine nessuna conclusione salva il film dalla disfatta più totale: non si capisce a cosa sia servito mettere insieme così tante figure e poi non lasciare spazio nemmeno a una. Non esiste un percorso di crescita all'interno della Forza, solo un vaneggiamento sui cristalli che compongono le spade laser e un monaco cieco che combatte come Neo in Matrix, citando "Io vivo nella Forza e la Forza vive in me". La recitazione lascia molto a desiderare: nessun dialogo particolarmente degno di nota vi farà saltare sulla poltrona, al massimo qualche sporadico sbadiglio. In definitiva: il peggior episodio di Guerre Stellari dai tempi di "Episodio I - La Minaccia Fantasma".