S Is For Stanley: trent'anni dietro al volante per Stanley Kubrick |
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Un film di Alex Infascelli.
Con Alex Infascelli, Emilio D'Alessandro, Janette Woolmore
Titolo originale S Is for Stanley.
Documentario,
Ratings: Kids+13,
durata 78 min.
- Italia 2015.
- Wanted
uscita lunedì 30 maggio 2016.
MYMONETRO
S Is For Stanley: trent'anni dietro al volante per Stanley Kubrick
valutazione media:
3,59
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il genio e la regolatezzadi robroma66Feedback: 3301 | altri commenti e recensioni di robroma66 |
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domenica 26 giugno 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E' un film, come ha detto il regista (Infascelli), che apre scatoloni di meraviglie. Vincitore del David di Donatello come miglior documentario, doveva restare nelle sale un solo giorno (30 maggio) e invece si è fatto strada ed è già stato acquistato anche all'estero. Emilio D'Alessandro emigrò da Cassino a Londra nel 1960. In una notte di tormenta e di neve fu l'unico che accettò di compiere una missione: portare da un capo all'altro della città un enorme fallo che -seppe poi- serviva sul set di Arancia meccanica. Fu quindi assunto da Kubrick del quale fu per trent'anni autista e factotum, in una parola uomo di assoluta fiducia. E fratello maggiore che accudisce e mette in riga il genio sempre più fanciullo del regista. E soprattutto amico, di un'amicizia che divenne interdipendenza reciproca fino alla morte di K.. Emilio ha gli occhi vivaci e la narrazione composta; un candido dell'emigrazione italiana, instancabile lavoratore e solutore di problemi, leale, vigile, intriso di affetto incrollabile per il suo Kubrick della cui incommensurabile grandezza non ebbe a lungo idea. Anche perchè Emilio era appassionato di motori e corse e dovette rinunciare alla sua passione per il totalizzante rapporto di lavoro con il regista, cosa che lo indusse pure a trascurare gli affetti familiari. Il film dunque è la narrazione del rapporto di lavoro e affettivo tra Emilio e Stanley. Racconta molti aneddoti che appaiono curiosi anche per la tenera naiveté di Emilio, tipo il suo scarso gradimento per Jack Nicholson che sniffava e si faceva le sigarette con le cartine, e quando le fumava in macchina a Emilio veniva una strana vertigine e la sensazione che la testa andasse lontano. Il film non è adatto soltanto ai cinefili appassionati di Kubrick perchè parla il linguaggio -universale e intimistico a un tempo- del filo dei sentimenti intensi e totalizzanti, dell'amicizia che segna una vita, della custodia della memoria, della nostalgia -struggente ma composta- per quel che è stato. Un prodotto toccante e di alto valore.
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