Frank |
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Un film di Lenny Abrahamson.
Con Michael Fassbender, Domhnall Gleeson, Maggie Gyllenhaal, Scoot McNairy, Carla Azar, François Civil.
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Commedia,
Ratings: Kids+16,
durata 95 min.
- Gran Bretagna, Irlanda 2014.
- I Wonder Pictures
uscita giovedì 13 novembre 2014.
MYMONETRO
Frank ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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La vera essenza del musicista
di Melvin IIFeedback: 12378 | altri commenti e recensioni di Melvin II |
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domenica 16 novembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il biglietto d’acquistare per “Frank” è: 5) Sempre
“Frank” è un film del 2014 diretto da Lenny Abrahamson , scritto da Jon Ronson
Peter Straughan, con Domhnall Gleeson, Maggie Gyllenhaal, Scoot McNairy e Michael Fassbender .
Qualche anno fa Andrea Bocelli e Giorgia cantavano “Vivo per Lei” degli Oro. Il Lei era la musica, un modo per omaggiarla e rendere esplicito l’amore che lega milioni di persone alla Quinta Arte da sempre.
Canticchiamo sotto la doccia, in macchina, per strada perchè la musica è forse la forma più diretta per dare voce alla nostra anima e sentimenti.
La musica fa parte di noi ed ecco spiegato il proliferare negli anni dei più diversi talent show musicali.
Molti sognano di diventare un cantante, un artista ed essere popolare. Un sogno che accompagna il giovane Jon(Gleenson) durante la sue giornate trascorse alla ricerca della giusta ispirazione per scrivere una canzone. Jon è un impiegato, vive con i genitori e scrive su twitter le proprie emozioni.
Un giorno assiste al tentato suicidio in mare del tastierista dei Soronprfbs e così l’eccentrico manager Don(McNaivry) gli propone di unirsi al gruppo per scrivere il nuovo album
Jon accetta con entusiasmo non sapendo che si troverà rinchiuso in un cottage in Irlanda per più di un anno perché Frank (Fassbender) il leader della band oltre ad indossare sempre una buffa maschera è maniacale quanto geniale nel creare musica.
Un ritiro surreale in cui lo spettatore conosce i vari componenti della band, tutti afflitti da problemi mentali dove emerge la figura di Clara(Gyllenhaal) donna isterica e dall’accoltellamento facile.
Jon decide di postare su Youtbe e social network le varie sessioni di prova del gruppo generando un inaspettato interesse al punto di essere invitati in un festival ad Austin in Texas.
L’attesa e i sogni di grandezza del gruppo e soprattutto Jon andranno però andranno a sbattere con la dura realtà e soprattutto con i limiti caratteriali e psicologici di Frank durante il Festival.
E’ difficile inquadrare “Frank” in uno specifico genere cinematografico. La sceneggiatura presenta vari spunti: è’ in parte autobiografico grazie al contributo personale dello sceneggiatore Ronson, è anche un atto d’amore per la musica e soprattutto mostra quanta passione alberga nei cuori di chi decide di fare il musicista come lavoro, ma è anche una ironico e pungente critica al mondo dei social network e di come la popolarità sia diventata più importante del vero talento. Eppure è anche poetico, surreale, in alcuni tratti prevale il”nonsense”in cui gli autori sembrano vogliano dirci che il vero artista non può non essere un pò folle. I dialoghi sono frizzanti, ironici, auto ironici, pungenti e soprattutto ben elaborati e costruiti. Forse il limite della struttura narrativa paradossalmente è quando cessa di essere magnificamente visionario istrionico quando con il finale torna sulla terra diventando più banale e meno incisivo. La regia è creativa, particolare e in certi momenti forse sofisticata. Costruisce in maniera coerente e godibile il mondo di Frank riuscendo ad unire vari generi garantendo un buon ritmo e regalando sorrisi e riflessioni al pubblico.
L’interpretazione di Michael Fassbender è davvero convincente , intensa, poetica, surreale , divertente. Coperto il volto da una maschera per quasi tutto il film, Michae dimostra ancora di più il suo talento e le sue capacità non solo drammatiche, ma soprattutto comiche. Definire Frank uno Charlotte 2.0 non è un paragone azzardato.
Maggie Gyllenhaal conferma che il talento non è un caso nella famiglia Gyllenhaal, riuscendo a dare al suo personaggio una ricchezza di sfumature senza mai perdere in credibilità e forza.
Degno di menzione anche Domhnall Gleeson per la capacità di rendere il suo Jon molto vicino ai ragazzi oggi nei desideri e soprattutto nei sogni e soprattutto nella scarsa consapevolezza dei propri limiti.
Il finale delicato con una spruzzata di malinconia piace e commuove lo spettatore facendo riflettere che a volte si può essere felici e realizzati nel fare la propria musica anche davanti a pochi intimi lasciando in un angolo visualizzazioni e follower.
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