Siamo costantemente bombardati da immagini di corpi perfetti ... giovani, sodi, sani, belli, da aver perso la reale intesa con la nostra fisiologia, il nostro corpo per quanto bello e sano possa essere sembra non essere mai all'altezza dei "modelli" imperanti.
Il tendere alla perfezione spesso porta a banalizzare e uniformare le individualità, le peculiarità perché il processo imitativo non dà spazio alla fantasia e, per sua stessa definizione, alla creatività.
Il film, che ha la struttura del reportage prodotto da un circuito indipendente, diventa il veicolo comunicativo di un'esibizione diretta, la rappresentazione di tutto ciò che può servire per affinare ed esaltare lo spirito di una persona, ancorchè anziana.
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Siamo costantemente bombardati da immagini di corpi perfetti ... giovani, sodi, sani, belli, da aver perso la reale intesa con la nostra fisiologia, il nostro corpo per quanto bello e sano possa essere sembra non essere mai all'altezza dei "modelli" imperanti.
Il tendere alla perfezione spesso porta a banalizzare e uniformare le individualità, le peculiarità perché il processo imitativo non dà spazio alla fantasia e, per sua stessa definizione, alla creatività.
Il film, che ha la struttura del reportage prodotto da un circuito indipendente, diventa il veicolo comunicativo di un'esibizione diretta, la rappresentazione di tutto ciò che può servire per affinare ed esaltare lo spirito di una persona, ancorchè anziana.
Il tentativo è cercare di amplificare, con immagini..musiche..dinamicità..colori di una città cosmopolita, ciò che ognuna di queste 7 donne, over 60 e fino a 95 anni, è in grado di stimolare positivamente nella sfera percettiva dell'osservatore/spettatore.
Il messaggio del film è che il bello...la sua ricerca....possono aiutare ad affrontare e superare l'unica verità "democratica" che rende tutti uguali ed accomuna gli uomini ....ovvero quella di possedere un corpo imperfetto, complessivamente inteso, e soprattutto....soggetto ad invecchiamento.
Questa considerazione atroce, in particolare per il sentire femminile, e le protagoniste del film ne sono una prova, può scatenare una reazione dai risvolti imprevisti e positivi.
Soprattutto le donne di "Advanced Style" hanno invertito con gioia, con coraggio, con provocazione, questo destino inesorabile....quello di dover assumere un atteggiamento remissivo nei confronti del deperimento fisico, della malattia, del malessere, del degrado.
Non si sottopongono ad interventi di chirurgia estetica...scelgono vie meno drastiche ..più piacevoli .....rinunciano semplicemente a vestirsi in modo mortificante.....rifiutando l'idea di nascondere il corpo solo perchè vecchio..avvizzito...inadeguato a confrontarsi con uno stereotipo.
Insomma il sentirsi belli dipende da come ci poniamo e da come intendiamo farci accettare da questa società uniformata, piatta, grigia e tutto sommato abbastanza "inelegante"
Verrebbe da dire supportando l'invito delle protagoniste del film/reportage ..."cerchiamo la bellezza ovunque e comunque ......anche senza un'apparente utilità"...
Film piacevole e tutto sommato alternativo specie se visto il giorno 8 marzo....Festa della donna...tanta "anziana gioventù" e.... 70 minuti di vitalità trasmessa da 7 splendide donne Newyorkesi.
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