Partiamo da una premessa: questo non è un film, è un documentario, un'intervista con alcuni spunti cinematografici e alcune immagini del passato del protagonista. E in questo non c'è nulla di male. Solo per dire che il mio giudizio non si soffermerà sui pregi cinematografici della pellicola, ammesso che ci siano, perchè mi interessano relativamente nel momento in cui mi pongo davanti ad un documentario, il cui scopo essenziale è far conoscere.
Orbene, se siete interessati ad approfondire tutti i risvolti del rapporto tra Lindo Ferretti e i suoi cavalli, le sue origini ed il suo presente agresti e tutte le sue malattie, allora questo è il documentario che fa per voi.
Per chi, invece, pensa di sentire, dopo un bello stravolgimento umano di 180°, riflessioni sulla vicenda cccp e su quell'epoca, lasci perdere, perchè dei cccp c'è solo lo specchieto per allodole di qualche brandello di vecchi concerti e interviste, e il tutto viene brevemente liquidato come una sbandatella di gioventù.
Capisco la banalità della mia aspettativa. Tu senti Lindo Ferretti, "fedele alla linea" e scioccamente pensi che si parlerà dei cccp. Ti incuriosisci anche parecchio, perchè ti piacerebbe sapere come la pensa Ferretti ora che parte da una visuale opposta. Ma Ferretti e il regista sono gente troppo raffinata per queste ovvietà. Oppure non è così umile come sembra il Ferretti e pensa che al pubblico possa interessare ogni risvolto della sua vita.
Comunque a me questo documentario ha ricordato molto la rubrica di Lillo e Greg "domande a sproposito", dove chiamano un esperto mondiale di astrofisica e gli chiedono come va di corpo...
Inutile.
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