Buongiorno papà |
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Un film di Edoardo Leo.
Con Raoul Bova, Marco Giallini, Edoardo Leo, Nicole Grimaudo, Rosabell Laurenti Sellers.
continua»
Drammatico,
durata 109 min.
- Italia 2013.
- Medusa
uscita giovedì 14 marzo 2013.
MYMONETRO
Buongiorno papà
valutazione media:
2,90
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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domenica 17 marzo 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Edoardo Leo torna alla regia dopo il bel "diciotto anni dopo" e una serie di film come attore nei quali non ha espresso il suo miglior talento. Torna con questo film di cui ha scritto la sceneggiatura con Massimiliano Bruno. Se si supera indenni la parte iniziale del film, dove troviamo un Roul Bova poco credibile nei panni del quarantenne rampante e di successo nel mondo del cinema e della pubblicità, ci si trova di fronte ad un altro buon prodotto. Ritorna la tematica del "sociale" tanto cara ai due autori e, da una storia apparentemente leggera, piano piano emergono tutte le problematiche relative alle diverse generazioni nel mondo di oggi. Troviamo la ragazzina con la madre morta che cerca e rintraccia il suo padre naturale, con lei la compagna di scuola un po' troppo spinta per la sua età, con una madre golosa di successo e di "velineria". Una generazione incerta, insicura, arrabbiata, cupa. Troviamo i quarantenni che si portano sulle spalle un mondo senza valori: quello che vuole sembrare per forza più giovane e gioca a fare il ragazzo e ama farsi accudire dalla madre (Bova), quello un po' svampito, irrisolto nei sentimenti e nel lavoro (Leo), simbolo di una generazione fallita per la paura di osare. Troviamo i genitori, i nonni ormai, stanchi, ma ancora con la voglia di fare, di cambiare, di trovare soluzioni, con quell'energia della saggezza che fa trainare il mondo. E poi, dietro, una società fatti di falsi miti, dove la cultura affoga per far spazio nei film alla pubblicità dell'orologio o dell'apparecchio acustico: una constatazione più che un'accusa, o peggio ancora una giustificazione, ma il risultato è quello rappresentato dal racconto, una società che si regge su fragili equilibri. E, come dicevo, se si supera il Bova troppo buono e dolce per essere un carrierista rampante, si entra in un mondo dove Leo riesce a muovere le corde delle emozioni, gioca sui facili sentimenti e trova terreno fertile. Non si ride di gusto, ma qualche sorriso scappa, anche per la crescente simpatia di Marco Giallini e per la bellezza di Rosabell Laurenti Sellers. Forse un po' troppo chiusa nelle spalle la Grimaudo. Edoardo Leo si esprime meglio come regista che come attore, anche nella scelta delle musica e nella cura delle immagini. Un film che si lascia guardare e che commuove.
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