pacharan
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martedì 30 ottobre 2012
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red lights ovvero: essere o non essere?
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Fondamentalmente Red Lights può essere riassunto come un angoscioso (e angosciante) studio sul paranormale, manifestato dalla dicotomia tra i sensitivi, uomini che non sono quello che dicono di essere e gli studiosi incaricati di smascherarli, che, però, non si limitano ad essere semplici uomini di scienza.
Essere e\o non essere.
Il dubbio amletico (citato due volte nel film) riproposto in chiave moderna.
Detto questo, passiamo oltre.
Non è mai piacevole esprimere giudizi negativi su un film, sapendo che dietro ad un’ora e mezzo di pellicola si nasconde un lavoro lungo e, spesso, sfiancante.
Tuttavia, dopo aver visto l’anteprima del film, ultima fatica del regista spagnolo Rodrigo Cortes, ieri a Roma, faccio fatica a trovare le parole adatte per recensirlo.
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Fondamentalmente Red Lights può essere riassunto come un angoscioso (e angosciante) studio sul paranormale, manifestato dalla dicotomia tra i sensitivi, uomini che non sono quello che dicono di essere e gli studiosi incaricati di smascherarli, che, però, non si limitano ad essere semplici uomini di scienza.
Essere e\o non essere.
Il dubbio amletico (citato due volte nel film) riproposto in chiave moderna.
Detto questo, passiamo oltre.
Non è mai piacevole esprimere giudizi negativi su un film, sapendo che dietro ad un’ora e mezzo di pellicola si nasconde un lavoro lungo e, spesso, sfiancante.
Tuttavia, dopo aver visto l’anteprima del film, ultima fatica del regista spagnolo Rodrigo Cortes, ieri a Roma, faccio fatica a trovare le parole adatte per recensirlo.
Cortes arriva nelle sale reduce dalla grande acclamazione di pubblico e critica per il suo Buried-sepolto del 2010, probabilmente uno dei lungometraggi che rimarranno nella storia del Sundance film festival. Il suo primo film, Concursante del 2007, affrontava il tema, oggi attualissimo, di come la televisione possa cambiare la vita dell’ uomo qualunque.
Cast di grande livello che annovera, tra i giovani, Cillian Murphy, con un personaggio tormentato e cupo che sembra scritto su misura per le sue capacità interpretative ed Elizabeth Olsen; tra i maturi Robert De Niro, professionale come sempre e la bravissima Sigourney Weaver.
La tensione, però, non sale: si limita ad apparizioni improvvise dietro le spalle o alla riproposizione di trucchi da bar che, ormai, conoscono tutti; in più i nodi cruciali del film sono sciolti con eccessiva faciloneria.
Gli esperimenti dei guaritori sembrano uscire direttamente dai servizi di Striscia la notizia.
Lo smascheramento di Silver (il grande sensitivo), poi, è preso a piene mani dal Diabolico dottor Mabuse di Fritz Lang.
Ciliegina sulla torta: l’eccessiva razionalità dello scienziato viene messa sullo stesso piano della dabbenaggine del grande pubblico televisivo e non. Un vero peccato.
Lo scrittore americano Richard Matheson (Io sono leggenda) presta, oltre che le idee, anche il cognome alla dottoressa interpretata dalla Weaver.
Le luci rosse cui fa riferimento il titolo sarebbero i piccoli indizi che rivelano l’inganno dei sedicenti sensitivi.
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[+] recensione interessante
(di titarella)
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alexc81
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lunedì 12 novembre 2012
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thriller paranormale che stupisce ma non convince
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Red Lights si presenta allo spettatore come un thriller a sfondo paranormale durante il quale due ricercatori universitari, Margaret Matheson e il suo assistente Tom Buckley, si cimentano nello smascherare le truffe di sedicenti medium, maghi e veggenti. Sarà il ritorno inaspettato in città dopo trent'anni del chiaroveggente Simon Silver ( Robert De Niro ) a sconvolgerne la vita.
Silver, apparentemente dotato di poteri sovrannaturali ,metterà gli studiosi in serie difficoltà dimostrandosi un avversario ostico giungendo ad un finale che, stravolgendo l'intero film, coglie di sorpresa lo spettatore.
Trama particolare e sicuramente di non facile resa cinematografica delude in parte le attese del pubblico che si aspetta qualcosa in più dalla presenza nel cast di un attore del calibro di De Niro, non alla sua migliore performance.
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Red Lights si presenta allo spettatore come un thriller a sfondo paranormale durante il quale due ricercatori universitari, Margaret Matheson e il suo assistente Tom Buckley, si cimentano nello smascherare le truffe di sedicenti medium, maghi e veggenti. Sarà il ritorno inaspettato in città dopo trent'anni del chiaroveggente Simon Silver ( Robert De Niro ) a sconvolgerne la vita.
Silver, apparentemente dotato di poteri sovrannaturali ,metterà gli studiosi in serie difficoltà dimostrandosi un avversario ostico giungendo ad un finale che, stravolgendo l'intero film, coglie di sorpresa lo spettatore.
Trama particolare e sicuramente di non facile resa cinematografica delude in parte le attese del pubblico che si aspetta qualcosa in più dalla presenza nel cast di un attore del calibro di De Niro, non alla sua migliore performance.
Il regista, che con Buried era riuscito a rendere vivi sentimenti come l'ansia e il terrore,non imprime la stessa carica a questo film che pur narrando una storia di base interessante, non coinvolge lo spettatore a pieno.
A tratti scontato, il film lascia l'amaro in bocca, per una conclusione che poteva siuramente essere migliore.
Di poche pretese regala una serata senza impegno rasentando la sufficienza.
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emanuel_88
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mercoledì 14 novembre 2012
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"luci discordanti"
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La dott.ssa Matheson (S. Weaver) e il fisico Tom (Cillian Murphy) collaborano insieme da anni nella ricerca di persone realmente dotate di poteri paranormali e nel relativo smascheramento di chi vuol convincere gli altri di possederne ... ricerca che non ha portato frutti; Entrambi guidati da una ferrea logica secondo la quale ogni fenomeno "inspiegabile" nasconda il suo "trucchetto" .. fino al ritorno sulle scene dopo decenni del medium Simon Silver (De Niro) che in passato ha destato molto scalpore durante le sue esibizioni ... Tom inizia a interessarsi a questo ritorno sulle scene di Silver sperando di poter smascherare l'ennesima menzogna ma ....
Cortès dopo il sopravvalutato "Buried" stavolta si cimenta con un paranormal thriller schierando un trio di ottimi attori (in primis Murphy che da personaggio secondario diventa il "one man show" della vicenda) .
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La dott.ssa Matheson (S. Weaver) e il fisico Tom (Cillian Murphy) collaborano insieme da anni nella ricerca di persone realmente dotate di poteri paranormali e nel relativo smascheramento di chi vuol convincere gli altri di possederne ... ricerca che non ha portato frutti; Entrambi guidati da una ferrea logica secondo la quale ogni fenomeno "inspiegabile" nasconda il suo "trucchetto" .. fino al ritorno sulle scene dopo decenni del medium Simon Silver (De Niro) che in passato ha destato molto scalpore durante le sue esibizioni ... Tom inizia a interessarsi a questo ritorno sulle scene di Silver sperando di poter smascherare l'ennesima menzogna ma ....
Cortès dopo il sopravvalutato "Buried" stavolta si cimenta con un paranormal thriller schierando un trio di ottimi attori (in primis Murphy che da personaggio secondario diventa il "one man show" della vicenda) .. attinge ad un tema sempre più interessante (e fruttifero ad Hollywood) ossia l'esistenza di un "ignoto" che la ragione e la scienza non possono spiegare..e confeziona così un'ottima pellicola senza troppe pretese ma che riesce a stupire.
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mattiaguidi
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venerdì 9 novembre 2012
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quando il passato (cinematografico) ti tormenta
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Red lights è un thriller para-psicologico e para non stà per paranormale.
Il film inizia con una seduta spiritica che viene monitorata da due scienziati che riescono facilmente a trovare la taroccatura, da qui i due protagonisti interpretati da Sigourney Weaver e da Cillian Murphy continuano nel loro lavoro di dipanare misteri su misteri, ai quali ovviamente c'è sempre una spiegazione logica e scientifica, finchè non torna in città il grande Simon Silver(de niro) il paragnosta per eccelenza, l'unico che mise in crisi anni orsono, la scienziata Weaver.
Da qui la trama diventa spoiler e quindi non racconto, comunque succedono varie vicissitudini che confondono lo spettatore e non riescono fino al noioso finale, a far capire se si guarda un film sci-fi o un film sulla negazione del paranormale.
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Red lights è un thriller para-psicologico e para non stà per paranormale.
Il film inizia con una seduta spiritica che viene monitorata da due scienziati che riescono facilmente a trovare la taroccatura, da qui i due protagonisti interpretati da Sigourney Weaver e da Cillian Murphy continuano nel loro lavoro di dipanare misteri su misteri, ai quali ovviamente c'è sempre una spiegazione logica e scientifica, finchè non torna in città il grande Simon Silver(de niro) il paragnosta per eccelenza, l'unico che mise in crisi anni orsono, la scienziata Weaver.
Da qui la trama diventa spoiler e quindi non racconto, comunque succedono varie vicissitudini che confondono lo spettatore e non riescono fino al noioso finale, a far capire se si guarda un film sci-fi o un film sulla negazione del paranormale.
Il cast è ottimo, Murphy si rivela un protagonista capace di gestire il film sulle sue giovani spalle, De niro e Weaver gli fanno da spalla da bravi professionisti quali sono, la regia è "insipida" ma di decente fatura, quindi dov'è il problema?
Il problema è che il film non si regge sulle sue gambe, il motivo risiede nella visione del film e nella sceneggiatura, il film ha una sua personalità fino a metà corso, poi vira nel misticismo e si vuole elevare grazie al monologo finale quasi a capolavoro, con uno sproloquio sulla vita e sulla negazione della propria diversità, il chè sarebbe molto originale se non fosse per il fatto che Nolan nel lontano 2006 fece uscire un film capolavoro chiamato "the prestige".
E' vero l'ambientazione è diversa, la trama è diversa, gli attori sono diversi ma l'intento è lo stesso, ingannare lo spettatore per tutto il film e cercare con un trucco tipico dei maghi e dei prestigiatori di sorprenderlo.
The prestige ci riesce ed esci dalla sala con dubbi, domande sul finale e eventuali misteri da capire oppure da lasciare irrisolti per godersi il gusto del mistero, Red lights non riesce nell'intento e fallisce di misura, il film rimane un buon film di intrattenimento a tratti noioso ma il difetto che lo penalizza maggiormente è la sua pretestuosità.
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ralphscott
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lunedì 22 giugno 2015
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lo stupore sul finale
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Thriller ipnotico. Sebbene la sceneggiatura invii presto chiari segnali che aiutano a far luce sul misterioso Simon Silver ,lo spettatore é portato a farsi coinvolgere e sviare,anche grazie a scene da horror puro,da zoombi movies. E quando la nebbia si dissolve resta comunque la sorpresa per una "realtà" che stupisce. Ottimo cast.
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sylya
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lunedì 28 gennaio 2013
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mantiene quel che promette
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Da un'idea particolarmente interessante è nato questo film che, contro le mie aspettative piuttosto basse, ho saputo apprezzare. Con un Cillian Murphy adeguato al suo ruolo e piuttosto bravo, ed un De Niro piuttosto efficace, il film assume un intreccio interessante. E' realizzato in modo da non annoiare quasi mai, e l'unica perplessità che ho avuto durante la visione è stata una sua improvvisa e, perlomeno da me, inaspettata impennata che si è svolta in un baleno, contraddicendo lo stile più lento dell'inizio.
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Da un'idea particolarmente interessante è nato questo film che, contro le mie aspettative piuttosto basse, ho saputo apprezzare. Con un Cillian Murphy adeguato al suo ruolo e piuttosto bravo, ed un De Niro piuttosto efficace, il film assume un intreccio interessante. E' realizzato in modo da non annoiare quasi mai, e l'unica perplessità che ho avuto durante la visione è stata una sua improvvisa e, perlomeno da me, inaspettata impennata che si è svolta in un baleno, contraddicendo lo stile più lento dell'inizio. Nonostante questo, il film prende, va nella giusta direzione, ti soddisfa fino all'ultima manciata di minuti..e poi scade in un finale che..a mio modestissimo parere, per quanto originale e ben integrato nella storia, era inadatto. Finale a parte, comunque, ben girato, ben recitato..i difetti li ho notati solo più tardi, nel ripensarci, e tra questi ho notato lo scarso sviluppo delle relazioni tra i vari personaggi e l'inutilità del ruolo di un paio di loro, che sarebbero stati adatti a spiegare delle cose, e che invece sono rimasti personaggi senza uno scopo preciso, quasi sovrabbondanti. Non so se hanno tagliato delle parti, comunque.
Efficace, interessante, mantiene quel che promette.
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elgatoloco
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venerdì 4 giugno 2021
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la tensione della ricerca"parapsichica"più che...
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"Rd LIghts"(Rodrigo Cortés, anche autore di sceneggiatura, oltre che soggetto, montatore e corpoduttore, 2011) parla di una ricercatrice totalmente scettica ma al tempo stesso affascinata da fenomeni"parapishici", più ancora che"Parapsicologici", dove all'espressione"psichicico"attribuisco una valenza più forte-presente anche"siciamente"), che si scontra per l'ultima volta con il più famoso medium e showman di veri e propri"show"parapsichici. Lo fa, però, con un collaboratore di noteovlissmo valore, che la supporta decisaemente sempre , in ogni momento. La questione si risoverà in una"singolar tenzone"tra i due uomini, dove la più anziana ricercatrice è costretta dalle sue condizioni di salute ad esserne esclusa.
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"Rd LIghts"(Rodrigo Cortés, anche autore di sceneggiatura, oltre che soggetto, montatore e corpoduttore, 2011) parla di una ricercatrice totalmente scettica ma al tempo stesso affascinata da fenomeni"parapishici", più ancora che"Parapsicologici", dove all'espressione"psichicico"attribuisco una valenza più forte-presente anche"siciamente"), che si scontra per l'ultima volta con il più famoso medium e showman di veri e propri"show"parapsichici. Lo fa, però, con un collaboratore di noteovlissmo valore, che la supporta decisaemente sempre , in ogni momento. La questione si risoverà in una"singolar tenzone"tra i due uomini, dove la più anziana ricercatrice è costretta dalle sue condizioni di salute ad esserne esclusa... Questo film spagnolo-catalano, ma di produzione rigorosamwente Made in the US(in Spagna o anche en Cataluna non vi sarebbe mai tanto affllusso di pubblico a uno"spettacolo"paranomale), dove si coglie anche la dimensione dello "show"), coglie la dimensione della lotta tra due personalità, quella della scienziata totalmente scettica ma che non lascia la sua"missione"di indagare sul"paranomale", che comiunque considera sic et simpliciiter un bluff e il famosomedium"shoman" , che torna ad esibirsi, dopo anni di assenza e su cui pesa il sospetto di essere un"impostore". Una lotta senza pari, dove il "terzo incomodo"(che è tale per il"mago"Silver, non certo per la scienziata, di cui è un fedele collavoratore)finisce per avere la meglio, certo a prezzo di molto, ossia di molte sconfitte e di "disastri"personali, quasi dovendo soccombere nell'0impari lotta psichica, che anche accenti di pericolosa fisicità. Film"senza un attimo di respiro", angosciante, teso al massimo, capace di suspense anche ai limiti dlela sopportazione(dopo un film come qujesto si sognano solo, come contravvleno, film idialliaci e/o comico-romantici); "Red Lights"segna, nell'ultimo decennio, una delle migliore interpretazioni di Bob De Niro come"medium"forse"imbroglione"(a De Niro si era rimporverato, non a torto)di essere presente in troppi film senza molto senso), un ritorno in grande di Sigourney Waewe, dopo i"Ghostbusters", il ruolo dlela ricercatrice sugli scimpanzé, ma soprattuttto il ciclo di"Alien", ma la vera grande sorpresa del film è e rimane il ricercatore-aiutante, che poi assurge a vero protagonista, Cillian Murhpy, straordinariol nella sua parte e a tratti, anzi nei tratti "dorti"vero"dominus"dlela scena. El Gato
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achab50
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sabato 20 giugno 2015
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povero bob de niro
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Dopo aver letto il copione sicuramente Bob de Niro ha preteso infantilmente di fingere d'essere cieco nella speranza di non essere riconosciuto dal pubblico, ma si è dimenticato di far togliere il nome dai titoli di coda e dunque firma qui la sua interpretazione più imbarazzante.
L'idea di partenza è buona: scoprire i trucchi dei cosiddetti "sensitivi". A questo proposito ricordo che esiste anche in Italia una associazione con questo scopo: il CICAP cui aderisce Piero Angela, alcuni studiosi e, come esperto di trucchi, il mago Silvan...
Detto questo tutto procede senza grandi colpi di scena; semplicemente pietosa la scoperta che il cieco..
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Dopo aver letto il copione sicuramente Bob de Niro ha preteso infantilmente di fingere d'essere cieco nella speranza di non essere riconosciuto dal pubblico, ma si è dimenticato di far togliere il nome dai titoli di coda e dunque firma qui la sua interpretazione più imbarazzante.
L'idea di partenza è buona: scoprire i trucchi dei cosiddetti "sensitivi". A questo proposito ricordo che esiste anche in Italia una associazione con questo scopo: il CICAP cui aderisce Piero Angela, alcuni studiosi e, come esperto di trucchi, il mago Silvan...
Detto questo tutto procede senza grandi colpi di scena; semplicemente pietosa la scoperta che il cieco.... non è cieco, scoperta di cui l'Italia ha la primazìa avendo ciechi che giocano a carte, guidano l'auto, vanno a caccia,tutti ben muniti di apposita pensione che nemmeno ti obbliga a dare spettacoli nei teatri.n
non può mancare il colpo di scena (più che altro un colpo di scema) ed infatti c'è e qui si supera la soglia del ridicolo con una grottesca inversione delle parti. Di mezzo un povero disgraziato in rianimazione che non c'entra nulla con la vicenda, la dottoressa che avendo chiesto troppo per l'ingaggio nel film viene eliminata senza complimenti (e così il cachet si dimezza). Da non dimenticare lo scienziato basso e calvo che compare in tutti i film di questo genere ed è comodo perchè di solito viene preso per la collottola contro una parete, ed essendo maneggevole risulta facile sovrastarlo.
Vi sembra una recensione sopra le righe? Allora non avete visto il film.
(il vero colpo di scena con inversione delle parti si ha nel film "the Others", suggerimento per il regista e gli autori di questa chiavica)
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tony.stark
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venerdì 9 novembre 2012
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" non puoi negare te stesso per sempre! "
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I giorni di due studiosi di fenomeni (apparentemente) paranormali trascorrono senza particolari emozioni, tra truffatori smascherati e lezioni all' università, quando all'improvviso incombe il ritorno in attività dopo decenni di ritiro del grande veggente cieco Simon Silver. Da subito appare chiaro che questi non è un ciarlatano di basso profilo come tanti altri, ma anzi un vero maestro, e si rivela non solo un osso duro ma un' autentica insidia mortale per i due "detective" dell' incomprensibile.Ma a poco a poco lo spettatore si rende conto che il film non narra della lotta con il "cattivo" di turno (un magnifico De Niro), ma della ben più profonda battaglia di un uomo diverso per riuscire ad accettarsi, un individuo potentissimo ma proprio per questo tormentato, e nulla di meno ci aspettavamo da un fisico che si occupa di psicologia.
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I giorni di due studiosi di fenomeni (apparentemente) paranormali trascorrono senza particolari emozioni, tra truffatori smascherati e lezioni all' università, quando all'improvviso incombe il ritorno in attività dopo decenni di ritiro del grande veggente cieco Simon Silver. Da subito appare chiaro che questi non è un ciarlatano di basso profilo come tanti altri, ma anzi un vero maestro, e si rivela non solo un osso duro ma un' autentica insidia mortale per i due "detective" dell' incomprensibile.Ma a poco a poco lo spettatore si rende conto che il film non narra della lotta con il "cattivo" di turno (un magnifico De Niro), ma della ben più profonda battaglia di un uomo diverso per riuscire ad accettarsi, un individuo potentissimo ma proprio per questo tormentato, e nulla di meno ci aspettavamo da un fisico che si occupa di psicologia... Cillian Murphy plasma il personaggio in questione, il vero "mago" che alla fine sbalordisce e terrorizza lo stesso Silver; l' attore aveva già svolto una parte vagamente simile nella sua apparizione nella trilogia di Batman. Nel complesso sicuramente un film bizzarro, con la regia che "bara",ingannando fino all' ultimo gli ignari spettatori(che dovrebbero invece ricordare che "esiste un solo modo per scoprire la verità,e cioè non aspettarsi niente"); si scivola da un inizio spensierato e quasi beffardo alla drammatica conclusione lungo la stessa ripida spirale con cui si sgretolano la lucidità e le certezze del protagonista.Simpatica la scena in cui, ricorrendo ad un sosia, si crea una versione giovane di De Niro a inizio carriera; un po' a sproposito, invece, le scene con il ragazzo tenuto in vita artificialmente, che rischiano di caricare il film di ulteriori significati.L'opera raggiunge ma non supera la sufficienza, anche se sarebbe ingeneroso non riconoscere la difficoltà e l' ambiziosità dell' impresa. Voto:3/5
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