rolando7
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lunedì 28 maggio 2012
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dal neo-realismo al neo-pauperismo
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Questo raffinato esperimento di commedia neo-trash, sotto l'evidente e voluto pauperismo produttivo (la bottiglia di champagne col tappo di plastica del vini e oli, la lotta col polipo visibilmente finto), punta con coraggio l'ambizioso sguardo a modelli di riferimento altissimi.
La fotografia si ispira alle splendide atmosfere smarmellate della soap "Un posto al sole", mentre la sceneggiatura ripropone gloriose e storiche gag, prendendo a piene mani dagli immortali classici del genere, il cinema avanspettacolo dei Pierini e Bomboli vari, e punteggia sapientemente i vari plot narrativi con efficaci ed estemporanee scorreggie, fisiche e finanche intellettuali.
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Questo raffinato esperimento di commedia neo-trash, sotto l'evidente e voluto pauperismo produttivo (la bottiglia di champagne col tappo di plastica del vini e oli, la lotta col polipo visibilmente finto), punta con coraggio l'ambizioso sguardo a modelli di riferimento altissimi.
La fotografia si ispira alle splendide atmosfere smarmellate della soap "Un posto al sole", mentre la sceneggiatura ripropone gloriose e storiche gag, prendendo a piene mani dagli immortali classici del genere, il cinema avanspettacolo dei Pierini e Bomboli vari, e punteggia sapientemente i vari plot narrativi con efficaci ed estemporanee scorreggie, fisiche e finanche intellettuali.
Le sottili interpretazioni minimaliste di Jerry Calà e Valeria Marini rimandano al lavoro dei giganti del genere (Alvaro Vitali e Nadia Cassini) a cui evidentemente si sono ispirati. E come non apprezzare la straordinaria contaminazione recitativa tra attori di tale calibro e mestieranti avveduti come Mattioli, Pannofino e Emanuela Rossi? L’originale mix stride e sorprende al tempo stesso.
E che dire della regia, che con il dovuto distacco evita un inutile coinvolgimento emotivo, lascia le briglie sciolte a tutto il cast e, visto che ci si trova, anche alla troupe. Ricorderemo a lungo questo film, che rimarrà nella storia come uno dei punti più alti e splendenti del trash cinematografico nazionale.
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ultimoboyscout
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sabato 12 gennaio 2013
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cinecocomero della peggior specie.
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E' un classico spin off/omaggio a "Professione vacanze", serie televisiva andata in onda nella seconda metà degli anni '80 che vedeva Jerry Calà protagonista come capovillaggio, un pò come succede in questo film di Fragasso che dopo il cinema impegnato ha pensato bene di buttarsi sul peggior progetto che poteva scegliere. Il filone si è da tempo esaurito, quello destinato agli amanti delle produzioni vintage di quegli anni e questa comemdia corale non lo rilancia anzi lo affossa sempre più, se ce ne fosse stato ancora bisogno. Le storie che si incorciano sono tantissime, così come tanti sono i volti noti e meno noti del cinema di seconda e terza fascia nostrano: da un improbabile Ceccherini rasta a Salvi, dai sempre esilaranti Pannofino e Mattioli fino addirittura alla fatalona Valeria Marini! Si salva qualche battutaccia e qualche smorfia der Cipolla ma l'unico che riesce sempre a far ridere di brutto è Maurizio Mattioli, il solo capace di riempire la scena con gag vere grazie ai suoi tempi comici impeccabili.
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E' un classico spin off/omaggio a "Professione vacanze", serie televisiva andata in onda nella seconda metà degli anni '80 che vedeva Jerry Calà protagonista come capovillaggio, un pò come succede in questo film di Fragasso che dopo il cinema impegnato ha pensato bene di buttarsi sul peggior progetto che poteva scegliere. Il filone si è da tempo esaurito, quello destinato agli amanti delle produzioni vintage di quegli anni e questa comemdia corale non lo rilancia anzi lo affossa sempre più, se ce ne fosse stato ancora bisogno. Le storie che si incorciano sono tantissime, così come tanti sono i volti noti e meno noti del cinema di seconda e terza fascia nostrano: da un improbabile Ceccherini rasta a Salvi, dai sempre esilaranti Pannofino e Mattioli fino addirittura alla fatalona Valeria Marini! Si salva qualche battutaccia e qualche smorfia der Cipolla ma l'unico che riesce sempre a far ridere di brutto è Maurizio Mattioli, il solo capace di riempire la scena con gag vere grazie ai suoi tempi comici impeccabili. E' un ritratto maldestro e decisamente trash della nostra Italia, esagerato e poco veritiero, che prende qualcosa dal peggior Vanzina (non me ne voglia) e molto dalle produzione del re patacca DeLaurentiis tanto da meritare a pieno titolo l'emblema di un cinema un tantino in crisi. Becero, volgare, piatto e privo di idee, abbonda esclusivamente di comicità noiosa e ripetitiva più da sketch televisivo che da film per il grande schermo, tanto che, sono convintissimo, non lo abbiano apprezzato nemmeno i più sfegatati ultras del genere trash!
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