Il figlio dell'altra |
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Un film di Lorraine Lévy.
Con Emmanuelle Devos, Pascal Elbé, Jules Sitruk, Mehdi Dehbi, Areen Omari.
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Titolo originale Le Fils de l'Autre.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 105 min.
- Francia 2012.
- Teodora Film
uscita giovedì 14 marzo 2013.
MYMONETRO
Il figlio dell'altra
valutazione media:
3,20
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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L'UNICO, DIFFICILE EQUILIBRIO POSSIBILEdi FabioFeliFeedback: 25659 | altri commenti e recensioni di FabioFeli |
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lunedì 18 marzo 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il figlio dell’altra di Lorraine Lévy Joseph (Jules Setruk) è un giovane israeliano che sta passando la visita di leva. E’ preoccupato perché le analisi del sangue rivelano che “fuma” e teme che vengano a saperlo la madre Orith (Emmanuelle Devos) e soprattutto il padre Alon (Pascal Elbé), colonnello dell’esercito israeliano. Non immagina che i risultati delle analisi riservano un altro tiro mancino del destino: lui “è un altro”. Poco dopo la nascita in ospedale ad Haifa nel 1991, nella concitazione di un allarme aereo, Joseph è stato scambiato con Yacine (Mehdi Dehbi), bambino palestinese nato nello stesso giorno. Joseph è in effetti Yacine e Yacine è Joseph: nessuno dei due è se stesso. Lo spiazzamento, la scissione mentale (dépaysement o Spaltung, chiamatelo come preferite) è totale non solo per loro, ma anche per le loro famiglie, una palestinese ed una israeliana, separate da un orribile insensato muro di mattoni, fisico e mentale al tempo stesso. Attraverso esitazioni ed incertezze, conflitti interiori ed esteriori, accettazioni e rifiuti, odi e trattenuti slanci d’amore lentamente si raggiunge l’unico, difficile equilibrio possibile ed augurabile per loro, per noi, per la Pace dell’intera umanità. Il tema del film riecheggia quello di Figli di Bechis – autore anche del capolavoro Garage Olimpo – sulla tragedia argentina dei 30.000 desaparacedidos, rimbalzata sulle cronache di questi giorni dopo il grigio oblio degli orrori della dittatura di Videla, per effetto dell’elezione del ‘Papa dell’altra parte del mondo’. Questa vicenda è ottima farina del sacco dello scrittore israeliano Amos Oz. L’espressività e la bravura di tutti gli attori – una menzione speciale la merita Areen Omari che impersona Leila, la madre palestinese –, ben diretti da L. Lévy, rendono credibili tutti i risvolti contraddittori della storia e fanno lievitare un grande film. Da non perdere.
Valutazione *** 1/2
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