stefanocapasso
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venerdì 16 maggio 2014
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dall'infanzia alla vita adulta
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In una laguna, la Grande Vasca, ai margini di una citta, New Orleans, vive una piccola comunità di emarginati, che segue strenuamente la sua filosofia di integrità con le leggi della natura.
Tra questi c'è una bambina, Hushpuppy, che racconta con i suoi occhi ingenui il mondo che Wink, il papa, le presenta e al quale la addestra a vivere per diventare un giorno il capo. Dopo un uragano la laguna viene sommersa e la comunità dovrà cedere alle richieste di evacuazione. Nello stesso momento Wink si ammala e Hushpuppy imparerà che è necessario costruirsi la propria identità ed andare incontro al mondo partendo dal lascito del padre, con i suoi importanti insegnamenti e riconoscendone le mancanze.
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In una laguna, la Grande Vasca, ai margini di una citta, New Orleans, vive una piccola comunità di emarginati, che segue strenuamente la sua filosofia di integrità con le leggi della natura.
Tra questi c'è una bambina, Hushpuppy, che racconta con i suoi occhi ingenui il mondo che Wink, il papa, le presenta e al quale la addestra a vivere per diventare un giorno il capo. Dopo un uragano la laguna viene sommersa e la comunità dovrà cedere alle richieste di evacuazione. Nello stesso momento Wink si ammala e Hushpuppy imparerà che è necessario costruirsi la propria identità ed andare incontro al mondo partendo dal lascito del padre, con i suoi importanti insegnamenti e riconoscendone le mancanze.
Dovrà domare la creatura selvaggia, rappresentata nel film da bisonti preistorici, presente in ognuno di noi. Quella paura antica come la terra che sfugge al controllo e che ci accompagna sempre. Solo in quel momento, sarà possibile integrarla per la costruzione di un mondo personale che comprenda la capacita di essere responsabili di se e di occuparsi degli altri, i più deboli. Migliorando le lezioni imparate dalla famiglia e darle nuovo nutrimento.
La macchina da presa sempre in movimento, sempre tenuta in mano restituisce con la sua continua instabilità, l’energia e la precarietà della vita, che nel suo evolversi è di fatto imprevedibile. A tratti il film di Behn Zeithlin esprime bellezza e poesia pura, descrivendo con incredibile efficacia un ambiente che è allo stesso tempo selvaggio e degradato e sempre carico di energia.
Hushpuppy ci porta con se nel suo percorso di scoperta della vita, della disillusione e del conseguente passaggio alla vita adulta.
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dave san
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domenica 10 marzo 2013
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racconto di formazione
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Il mood iniziale del film farebbe pensare a un crudo resoconto sulla sopravvivenza di una bimba nelle paludi Louisiane. Il padre è malato e si teme la sua morte da un momento all’altro. Sola e in balia della natura ostile, la piccola insider si troverebbe a fronteggiare inondazioni, acquitrini e i mostri preistorici del suo retaggio (Aurochs). Fortunatamente la storia è meno traumatica e a suo modo, più gioviale: uno spaccato sulla vita di una comunità marginale o comunque eccentrica. Una collettività che è interconnessa all’acqua come un agricoltore alla terra; meno asettica rispetto all’habitat delle aree urbane. Hushpuppy è l’eroe.
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Il mood iniziale del film farebbe pensare a un crudo resoconto sulla sopravvivenza di una bimba nelle paludi Louisiane. Il padre è malato e si teme la sua morte da un momento all’altro. Sola e in balia della natura ostile, la piccola insider si troverebbe a fronteggiare inondazioni, acquitrini e i mostri preistorici del suo retaggio (Aurochs). Fortunatamente la storia è meno traumatica e a suo modo, più gioviale: uno spaccato sulla vita di una comunità marginale o comunque eccentrica. Una collettività che è interconnessa all’acqua come un agricoltore alla terra; meno asettica rispetto all’habitat delle aree urbane. Hushpuppy è l’eroe. Sarà lei, come desidera il padre, a ereditare quel mondo e a diventarne la creatura alpha. Come in una fiaba, la bambina intraprende un percorso di formazione nel suo retroterra. Sostenuta dal padre e invocando una madre perduta che si materializza in un solo, reale abbraccio amorevole. Quello che affascina in senso antropologico è l’umanità di tutto l’ambiente. Un contesto che circonda e istruisce la futura sovrana e i suoi aiutanti; il caparbio attaccamento a una terra già deturpata dalla civiltà stessa e da un violento ciclone. Un insieme che lotta per il suo lembo e che fugge dai presidi medici. Il fermo in ambulatorio permetterebbe, infatti, la riorganizzazione sommaria dei loro spazi. Il padre di Hushpuppy è una persona rude e irruenta. Alleva la figlia come se volesse cavarne la parte più vigorosa. Tutta la cerchia degli adulti si comporta così. E’ evidente che la considerano un cucciolo, ma è anche chiaro che vogliano temprarla. Lei sta al gioco, ascolta e assimila come tutti i bambini. La storia si risolve nell’effettiva investitura di Hushpuppy, il re che diventa adulto. Tra le sequenze fantasy spicca il riuscito faccia a faccia con gli Aurochs, decisamente simpatico.
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stefano mosca
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giovedì 21 febbraio 2013
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degni di vivere nella natura!
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Non il grande uragano ma la forza interiore di una bambina si abbattono violentemente sul proprio habitat mettendo radici profonde e ponendo testimonianze per i posteri! È la piccola bambina delle paludi ad essere attesa come una regina anzi, come un re, per proteggere le proprie terre, la propria comunità alla quale, grazie agli insegnamenti del padre, farà da capo! Alla violenza distruttiva dell’uragano si contrappone la forza indistruttibile della piccola Hushpuppy e del suo amore per le cose essenziali della vita, come la sopravvivenza per il proprio popolo e la salvaguardia del suo ambiente.
Un film che fa emergere l’anima della gente dalle profondità di una catastrofe. Un documentario che pone l’attenzione non sull'uragano, ma sulle conseguenze e di come una popolazione riesce a rimettersi in piedi dopo il suo arrivo.
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Non il grande uragano ma la forza interiore di una bambina si abbattono violentemente sul proprio habitat mettendo radici profonde e ponendo testimonianze per i posteri! È la piccola bambina delle paludi ad essere attesa come una regina anzi, come un re, per proteggere le proprie terre, la propria comunità alla quale, grazie agli insegnamenti del padre, farà da capo! Alla violenza distruttiva dell’uragano si contrappone la forza indistruttibile della piccola Hushpuppy e del suo amore per le cose essenziali della vita, come la sopravvivenza per il proprio popolo e la salvaguardia del suo ambiente.
Un film che fa emergere l’anima della gente dalle profondità di una catastrofe. Un documentario che pone l’attenzione non sull'uragano, ma sulle conseguenze e di come una popolazione riesce a rimettersi in piedi dopo il suo arrivo. Con un piccolo budget, il film pone tutta l’attenzione non sugli effetti digitali ma su quelli reali, dell’anima che emerge dalle acque profonde della Grande Vasca (zona paludosa a sud della Louisiana). Magistrale è stata la capacità del regista di rendere evidente le emozioni, la forza e l’inarrestabile volontà di salvarsi, di riuscire a ricostruire tutta una civiltà. È proprio su questo che il film si basa, sulla nuda realtà quotidiana. Dialoghi intensi seppur brevi ma fitti di pathos e veridicità. Una fotografia eccellente che ci fa vedere la natura semplice e selvaggia. Hushpuppy ci insegna come vivere nella natura, come rispettarla, come adeguarsi ad essa, che non sempre è favorevole. Ma la natura comunica e noi dobbiamo imparare a capire come ascoltarla e adattarci senza il bisogno di modificarla!
Per la prima volta ci si allontana dai grandi effetti cinematografici e si pone tutta l’attenzione sui sentimenti, sulla forza interiore, sugli affetti ed effetti naturali, sulle piccolezze che rendono l’uomo e in questo caso una piccola donna, grande e degno di vivere nella natura!
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parsifal
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martedì 12 febbraio 2013
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al di là della diga tuona la vita
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Lo sguardo di una bambina nera che vive a due passi dalla civiltà, ai margini nella “grande vasca”. Il mondo al di là della vasca sembra lontano anni luce, racconti ricchi di stranezze descrivono alla piccola Hushuppi un mondo fatto di persone che mettono i pesci nella plastica prima di mangiarli e il pollo infilato sulle bacchette di legno. Nell’ecosistema al di qua della diga la piccola protagonista si trova ad affrontare la vita in un mondo selvaggio e rude, dove non c’è molto spazio per comunicare i propri sentimenti al suo papà. Ogni giorno si tratta di sopravvivere al meglio tra le difficoltà a cui bisogna far fronte quando si vive con pochi mezzi, ai margini, se non che al di fuori della società.
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Lo sguardo di una bambina nera che vive a due passi dalla civiltà, ai margini nella “grande vasca”. Il mondo al di là della vasca sembra lontano anni luce, racconti ricchi di stranezze descrivono alla piccola Hushuppi un mondo fatto di persone che mettono i pesci nella plastica prima di mangiarli e il pollo infilato sulle bacchette di legno. Nell’ecosistema al di qua della diga la piccola protagonista si trova ad affrontare la vita in un mondo selvaggio e rude, dove non c’è molto spazio per comunicare i propri sentimenti al suo papà. Ogni giorno si tratta di sopravvivere al meglio tra le difficoltà a cui bisogna far fronte quando si vive con pochi mezzi, ai margini, se non che al di fuori della società. Il modo di vivere di Hushuppi è costantemente accompagnato dalle visioni di sua madre che non c’è più e da creature mostruose che inizialmente tanto spaventano la piccola regina della grande vasca.
Il grande uragano che sommerge le abitazioni della grande vasca, evidenzia il ruolo degli ultimi della terra, che quando si ribellano allo stato di cose che li vede vittime, allora è lì che il mondo al di là della diga si ricorda di loro, e si mobilita per reinserirli nuovamente in altre gabbie. Il mondo al di là della diga è invivibile e incomprensibile agli occhi degli abitanti della terra selvaggia che preferiscono morire liberi, piuttosto che medicalizzati e normalizzati in un mondo che loro ormai rifiutano. La piccola regina della grande vasca, affronterà le sue paure, riuscirà a diventare amica dei mostri che la seguono e riuscirà a congedarli, nel momento in cui dovrà dare l’addio a suo padre, superare la paura della perdita tanto temuta quanto taciuta e diventare grande. Dallo sguardo della piccola Hushuppi riusciamo a capire quanto ogni piccola parte dell’universo sia importante e collegata con il tutto, ed ogni piccola parte dell’universo lascerà il segno, come la piccola regina della grande diga che troverà il coraggio di fermarsi ad osservare e comprendere il mondo.
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donni romani
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domenica 30 dicembre 2012
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magia e cruda realtà negli occhi di una bambina
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Esordio alla regia premiatissimo - tra cui Camera d'Oro a Cannes 2012 e Premio per il Miglior Film drammatico al Sundance - la pellicola sceneggiata dallo stesso regista insieme a Lucy Alibar, autrice dell'opera teatrale da cui è tratta, è un'originalissimo misto fra cinema magico, realtà più cruda e poesia infantile. L'azione si svolge in Lousiana, in un bayou - un misto di foresta e palude tipico di quella zona - dove in casupole degradate vive un gruppo eterogeneo di sbandati, fra cui la piccola Hushpuppy e suo padre Wink.
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Esordio alla regia premiatissimo - tra cui Camera d'Oro a Cannes 2012 e Premio per il Miglior Film drammatico al Sundance - la pellicola sceneggiata dallo stesso regista insieme a Lucy Alibar, autrice dell'opera teatrale da cui è tratta, è un'originalissimo misto fra cinema magico, realtà più cruda e poesia infantile. L'azione si svolge in Lousiana, in un bayou - un misto di foresta e palude tipico di quella zona - dove in casupole degradate vive un gruppo eterogeneo di sbandati, fra cui la piccola Hushpuppy e suo padre Wink. I due hanno un legame conflittuale eppure di profondo affetto, vivono in due casupole affiancate per mantenere la propria indipendenza ma si dedicano l'uno all'altra con una tenerezza infinita. Hushpuppy è anche la voce narrante del film e ci racconta delle sue fantasie sull'universo di cui sente il cuore pulsante nelle creature viventi, e della sua ferma convinzione di essere la rappresentante di una specie che gli studiosi futuri studieranno come "una hushpuppy". La realtà però è profondamente diversa, gli uragani minacciano l'ecosistema, Wink si ammala e Hushpuppy resta da sola nella casupola e si prepara il pranzo da sola accendendo il gas con un lanciafiamme, naturalmente dopo aver indossato un casco protettivo. La sensazione di sperdimento della bambina però dura poco, perchè il padre le ha insegnato come sopravvivere acchiappando i pesci a mani nude e rompendo il guscio dei granchi, e lei si sente forte, quasi invincibile, tanto che quando la polizia forzatamente sgombera la zona organizza la fuga di tutti gli abitanti di Buthtub (vasca da bagno) il quartiere dove vivono. Man mano che la malattia di Wink avanza la realtà si fa più cupa però e il viaggio scaramantico, quasi magico, che la bambina compie per salvarlo tornando con una porzione di pesce gatto fritto ha un abisso di tenerezza, poesia e disperazione. E le creature mitologiche che accompagnano le fantasie di Hushpuppy e che si inchinano a lei alla fine del film sono il chiaro bisogno di oltrepassare il tangibile, il terreno, il fisico, per elevarsi in quell'universo corale in cui "una hushpuppy" lascerà il segno. Misterioso, criptico eppure lineare, ipnotico nel suo girare intorno ad un universo atemporale in cui non c'è quotidianità fatta di lavoro, telefonini o strade affollate, il film di Zeitlin è esemplare nel concentrare sguardo emotivo e macchina da presa su una interprete straordinaria che dà voce, corpo e sguardo ad una specie davvero rara, quella dei bambini cresciuti troppo in fretta, adulti nonostante, eppure capaci di conservare quel cuore magico che solo la fantasia dei più piccoli sa inventare. Un film che spiazza quanto incanta, e che ha il coraggio di fare cinema con una materia talmente ruvida che solo la voce vellutata e incantata di Hushpuppy poteva addolcire.
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diomede917
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domenica 10 febbraio 2013
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un uomo chiamato hushpuppy
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Dopo mille traversie esce anche in Italia il film Re Mida del 2012, quello che ha vinto in ogni festival che è andato e che ora corre per le 4 categorie principali agli Oscar…..parlo del Re della terra selvaggia!!!!!
Premetto subito che questo è uno di quei film che non lascerà indifferenti, ti colpirà nel bene o nel male….potrà piacere o non piacere…..di sicuro non è un film carino.
Il film è ambientato in una baraccopoli della Luisiana chiamata “La grande Vasca” perche è inglobata ai margini di una grande diga….è una discarica alla luce del sole dove la gente del luogo si è adattata e mutata a tutti i fattori inquinanti che l’hanno colpita.
Tra questi c’è Hushpappy una tenacissima bambina di 9 anni che vive con un padre violento e arrabbiato con la vita e con un sangue troppo malato.
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Dopo mille traversie esce anche in Italia il film Re Mida del 2012, quello che ha vinto in ogni festival che è andato e che ora corre per le 4 categorie principali agli Oscar…..parlo del Re della terra selvaggia!!!!!
Premetto subito che questo è uno di quei film che non lascerà indifferenti, ti colpirà nel bene o nel male….potrà piacere o non piacere…..di sicuro non è un film carino.
Il film è ambientato in una baraccopoli della Luisiana chiamata “La grande Vasca” perche è inglobata ai margini di una grande diga….è una discarica alla luce del sole dove la gente del luogo si è adattata e mutata a tutti i fattori inquinanti che l’hanno colpita.
Tra questi c’è Hushpappy una tenacissima bambina di 9 anni che vive con un padre violento e arrabbiato con la vita e con un sangue troppo malato.
Siamo alla vigilia di una grande tempesta (Katrina????) che devasterà ancora di più il malsano territorio…..ma la gente del luogo è orgogliosa e combatterà in tutti i modi pur di rimanere nella loro Bidonville.
Orgoglio, forza e lotta si uniscono e convogliano negli occhi della bravissima Quvenzhané Wallis che regge da sola sulle sue gracili spalle tutto il senso del film.
Una bambina educata a non piangere ma ad agire, che sfoga nei suoi graffiti tutti i malumori e le difficoltà di crescere in quel posto con una mamma che è fuggita e con un padre che con tutti i suoi diffetti ama alla follia.
Perché tra un milione anni quando i bambini andranno a scuola sapranno che un tempo c’è stata un Hushpappy e che viveva con il suo papà nella grande vasca.
Un’opera prima di grande intensità emotiva diretta da un regista bambino (è vero che ha trent’anni ma dovete guardarlo in faccia per capire di cosa sto parlando) di grande futuro che ci parla di ambiente, di attaccamento al proprio territorio e del valore unico della famiglia senza retorica andando dritto al cuore…….(da vedere l’intenso ballo con la mamma….)
E alla fine del film, quando vedremo lo sguardo fiero e tronfio di Hushpuppy guidare quel manipolo di disadattati, ci chiederemo chi è l’uomo????? È la risposta è una sola Hushpuppy!!!!!
Voto 8,5
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raffaelemarino
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domenica 24 febbraio 2013
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un capolavoro d'introspettività
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Re della terra selvaggia:candidato a 4 premi oscar Un capolavoro d' introspettività;il film inizia con dettagli sugli oggetti che poi diventeranno alcuni dei protagonisti della pellicola,subito il regista ci porta a conoscenza dell'abitudine della piccola protagonista,ossia il suo vizio di ascoltare i cuori degli animali.Il tutto si presenta con una telecamera sempre in movimento quasi a sottolineare l'isntabilità di un padre e una figlia poveri ma talmente poveri da non avere neanche un materasso da mettere a terra;in più il problema dei cicloni che dei giacciai che si stanno sciogliendo che aumentando il livello dell'acqua non fanno altro che cancellare una piccola comunità che vive affiatata con quel poco che gli dona la natura.
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Re della terra selvaggia:candidato a 4 premi oscar Un capolavoro d' introspettività;il film inizia con dettagli sugli oggetti che poi diventeranno alcuni dei protagonisti della pellicola,subito il regista ci porta a conoscenza dell'abitudine della piccola protagonista,ossia il suo vizio di ascoltare i cuori degli animali.Il tutto si presenta con una telecamera sempre in movimento quasi a sottolineare l'isntabilità di un padre e una figlia poveri ma talmente poveri da non avere neanche un materasso da mettere a terra;in più il problema dei cicloni che dei giacciai che si stanno sciogliendo che aumentando il livello dell'acqua non fanno altro che cancellare una piccola comunità che vive affiatata con quel poco che gli dona la natura. Una grande sceneggiatura,con pochissimi dialoghi,immagini che raccontano;un film che tocca l'anima,il padre burbero che sapendo di dover morire insegna la figlioletta a cavarsela nel mondo,infatti si rivolgerà a lei sempre al maschile,non mancheranno però da parte dell'uomo dimostrazioni d'affetto come quando la chiama a se abbracciandola,scena davvero commovente.Il film si insinua lentamente nella mente dello spettatore si fa apprezzare fotogramma per fotogramma,non è mai scontato,con una metafora che t'invade in pieno,il senso della vita l'aggrapparsi al ricordo di una mamma che non c'è piu,a spezzare il ritmo facendolo con rispetto della trama anche il lato come si potrebbe dire onirico,la lotta contro le paure le paure di una piccola bambina costretta a combattere le vicisitutini di una donna adulta,enormi porcellini d'india con dimensioni di dinosauri che attanagliano la piccola protagonista,bellissima la scena finale che tutti si iginocchiano a lei.I due attori principali davvero bravi,mai un'esagerazione,mai un 'espressione esagerata,non per niente la bambina è candidata all'oscar cm miglior protagonista,ed è nella storia la bambina più piccola ad avere una nomination agli oscar,solo 6 anni,scelta tra 4000 candidate.Questo lungometraggio è da vedere perchè è un'opera prima girata interamente in 16mm con un budget limitatissimo,con l'aiuto di gente locale,se dovesse vincere come miglior film (e me lo auguro) sarà la risposta alle grandi major hollywoodiane che spendono milioni di dollari a volte per film inutili e insulsi.Insomma un film delizioso da vedere in silenzio, da capire e carpire la metafora dell'attacamento alla propria terra,la ricerca di una madre che non c'è più,la sopravvivenza,il rapporto tra padre e figlia fanno di questo copione un film ottimale educativo e geniale sotto un profilo tecnico!!!che il ciak sia con voi raffaele marino
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scoop
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venerdì 15 febbraio 2013
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non è fantasia, è realtà
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Re della terra selvaggia è tratto da un'opera teatrale di Lucy Alibar che, insieme al regista, ha partecipato alla stesura della sceneggiatura.
Il pregio di questo film, è l'estrema attinenza al punto di vista della protagonista di sei anni Hushpuppy che vive col padre nella "grande vasca", frequente a continue inondazioni, in una comunità bayou.
Il testo teatrale autobiografico di Lucy Alibar, Juicy and Delicious, trattava di un ragazzino e del suo rapporto con il padre malato, ma anche del rapporto con la natura che è sottoposta sempre più alla distruzione man mano che la malattia del padre si aggrava.
Questo complesso rapporto triadico è stato mantenuto anche nel film in modo semplice ed efficace proprio perchè la macchina da presa non impersona altro se non gli occhi della piccola protagonista che osserva il mondo cogliendo le piccole cose che gli adulti non potranno mai vedere e che non capiranno mai.
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Re della terra selvaggia è tratto da un'opera teatrale di Lucy Alibar che, insieme al regista, ha partecipato alla stesura della sceneggiatura.
Il pregio di questo film, è l'estrema attinenza al punto di vista della protagonista di sei anni Hushpuppy che vive col padre nella "grande vasca", frequente a continue inondazioni, in una comunità bayou.
Il testo teatrale autobiografico di Lucy Alibar, Juicy and Delicious, trattava di un ragazzino e del suo rapporto con il padre malato, ma anche del rapporto con la natura che è sottoposta sempre più alla distruzione man mano che la malattia del padre si aggrava.
Questo complesso rapporto triadico è stato mantenuto anche nel film in modo semplice ed efficace proprio perchè la macchina da presa non impersona altro se non gli occhi della piccola protagonista che osserva il mondo cogliendo le piccole cose che gli adulti non potranno mai vedere e che non capiranno mai. Hushpuppy infatti ascolta il battito del cuore di ogni essere vivente cogliendo quella verità che gli adulti hanno perso col passare del tempo.
Il regista ci tiene a specificare che il disastro naturale provocato dalle forti piogge torrenziali e la vita della piccola comunità relegata in un mondo al confine tra terra e acqua in palafitte dalle condizioni precarie assumono un tono apocalittico proprio perchè è così che appaiono agli occhi della protagonista; il disastro naturale comincia quando la piccola Hushpuppy dà un pugno sul petto di suo padre, lui cade a terra e nello stesso momento in paese tutti scappano per l'arrivo dell'uragano.
La bambina crede di avere "rotto qualcosa" nel momento in cui si è ribellata all'autorità paterna, crede di avere rotto l'equilibrio dell'intero universo di cui tutti noi siamo un granellino fondamentale e perciò pensa di avere scatenato il disastro naturale.
Per riprodurre questo particolare sguardo infantile sulla vita il regista ha saputo dare toni apocalittici all'intera vicenda aggiungendo il risveglio degli Aurochs, animali scaturiti dall'immaginazione di Hushpuppy suggestionata dai racconti della maestra sui vecchi animali preistorici mangiatori di uomini e dai continui sproni del padre a diventare forte per poter sopravvivere nella natura selvaggia.
Per Hushpuppy sopravvivere vuol dire affrontare gli Aurochs, la massima personificazione della brutalità della natura nei confronti dell'uomo; nelle ultime scene mentre le altre sue compagne, inseguite da questi animali, scapperanno, la nostra protagonista riuscirà ad affrontarli con la sola determinazione nel suo sguardo. In questo modo capirà di essere pronta per accettare la morte del padre e per ristabilire l'ordine dell'universo compiendo il suo dovere di re della sua terra.
Zeitlin precisa che il tema portante dell'intero film è l'esperienza di una bambina di sei anni che vive e pensa con lucidità e con estremo realismo nel suo amato mondo, senza fantasie, ma cogliendo l'aspetto più primitivo e rude della realtà: "Non si tratta di magia, ma di tutti quegli aspetti che sono veri e reali per lei".
Non si tratta di favola ambientalista, si tratta di lotta alla sopravvivenza come risposta ai tanti cambiamenti che sconvolgono il mondo che ha generato Hushpuppy: è una storia di formazione di una bambina, è la storia di persone che, come belve (Beasts of the Southern Wild, Aurochs), combattono con determinazione per la loro terra Madre e contro la loro terra Madre.
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massimo65
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venerdì 25 gennaio 2013
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una bimmba re della grande vasca
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Con un bassissimo budget un piccolo capolavoro. Il padre si rivolge alla figlia sempre come un maschio, suo compito è allenarla alla sopravvivenza. Interessante la mania della protagonista di ascoltare il cuore di tutti, dagli animali più piccoli al cuore malato di suo padre. Questo continuo mettersi in ascolto è seguito spesso dal nascondersi sotto qualsiasi cosa, dai cartoni alle reti da pesca. Un inno alla vita, un invito alla speranza nonostante tutto. La figura del padre, violento, ubriacone appare nonostante tutto educativa (tranne la scena dell'alcol offerto alla bimba). Dilaga il grande vuoto della madre, la cui assenza fa vivere tutto con più fatica.
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Con un bassissimo budget un piccolo capolavoro. Il padre si rivolge alla figlia sempre come un maschio, suo compito è allenarla alla sopravvivenza. Interessante la mania della protagonista di ascoltare il cuore di tutti, dagli animali più piccoli al cuore malato di suo padre. Questo continuo mettersi in ascolto è seguito spesso dal nascondersi sotto qualsiasi cosa, dai cartoni alle reti da pesca. Un inno alla vita, un invito alla speranza nonostante tutto. La figura del padre, violento, ubriacone appare nonostante tutto educativa (tranne la scena dell'alcol offerto alla bimba). Dilaga il grande vuoto della madre, la cui assenza fa vivere tutto con più fatica. Lei era bella a tal punto da accendere i fornelli solo sfiorando con le gambe, Senza la mamma, l'accensione è diventata un impresa da pompieri provetti con tanto di lanciafiamme! Un ritornello percorre tutto il film: non si piange! La scena finale nel volto del padre e della figlia scendono copiose lacrime, per lei non sono più lacrime di bambina, ma di una donna che sa bene quello che sta accadendo. Un piccolo frammento di vita, lei si ritiene questo, che non sarà mai dimenticata come i vecchi dinosauri (porcellini d'india truccati dal regista) che si fermano alle spalle della protagonista, prima del momento culminante del film. Da andare a vedere decisamente, con gli occhi poveri della bambina che stupisce tutti, per tanta maturità
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