liuk!
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lunedì 28 maggio 2012
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pieraccioni al capolinea
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Se non fosse per l'immenso Rocco Papaleo, ormai interprete stra-cult, che strappa sempre più che un sorriso, questa pellicola sarebbe da bruciare per evitare che in futuro venga ritrasmessa. La mancanza di idee, di storia, di battute di qualsivoglia apparenza di novità, è palese fin dai primi minuti.
Lo spettatore sonnecchia fino all'entra in scena di Papaleo, irresistibile, o lo cerca per tutta la durate del film, sperando in qualche gag che ravvivi una scena immobile e scontata.
Il resto è noia ed inutilità. Peccato perchè Pieraccioni aveva iniziato con ben altre pellicole e credo, se saprà rinnovarsi, possa dare ancora tanto.
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Se non fosse per l'immenso Rocco Papaleo, ormai interprete stra-cult, che strappa sempre più che un sorriso, questa pellicola sarebbe da bruciare per evitare che in futuro venga ritrasmessa. La mancanza di idee, di storia, di battute di qualsivoglia apparenza di novità, è palese fin dai primi minuti.
Lo spettatore sonnecchia fino all'entra in scena di Papaleo, irresistibile, o lo cerca per tutta la durate del film, sperando in qualche gag che ravvivi una scena immobile e scontata.
Il resto è noia ed inutilità. Peccato perchè Pieraccioni aveva iniziato con ben altre pellicole e credo, se saprà rinnovarsi, possa dare ancora tanto. Sarebbe forse meglio fermarsi qualche anno, tornare in tv o in teatro, e tornare dietro la cinepresa solo se in presenza di un progetto nuovo e concreto. Questa è robetta.
Da evitare.
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ultimoboyscout
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giovedì 1 marzo 2012
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se la fatica supera il gusto...
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Decima commedia per l'attore-regista toscano che fa scontrare, con la solita delicatezza che lo contraddistingue, la semplicità della vita di provincia al glamour del mondo della moda. Scoprire di avere una sorella adottiva può sconvolgere una vita, ma scoprire che tale sorellina è brasiliana e fa la modella può essere addirittura shockante! Ed è proprio ciò che accade al maestro di musica Pieraccioni, nientemeno che in una puntata di "C'è posta per te": dietro l'ormai nota busta da lettera appare la splendida sudamericana e tutti gli equivoci del caso. Pieraccioni sceglie la direzione del confronto provincia vs. esotico, supportato dalla presenza di Rocco Papaleo (meraviglioso come al solito!) e Thyago Alves a rafforzare le due fazioni.
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Decima commedia per l'attore-regista toscano che fa scontrare, con la solita delicatezza che lo contraddistingue, la semplicità della vita di provincia al glamour del mondo della moda. Scoprire di avere una sorella adottiva può sconvolgere una vita, ma scoprire che tale sorellina è brasiliana e fa la modella può essere addirittura shockante! Ed è proprio ciò che accade al maestro di musica Pieraccioni, nientemeno che in una puntata di "C'è posta per te": dietro l'ormai nota busta da lettera appare la splendida sudamericana e tutti gli equivoci del caso. Pieraccioni sceglie la direzione del confronto provincia vs. esotico, supportato dalla presenza di Rocco Papaleo (meraviglioso come al solito!) e Thyago Alves a rafforzare le due fazioni. Il seto oltre alla proverbiale Toscana (stavolta a far da sfondo è Lucca) si sposterà in Sardegna, in un resort da capogiro tra acque cristalline degne dei Caraibi, pinete, palme, sole e paesaggi da cartolina. Personaggio chiave del film è Sandrino impersonato da Papaleo, al sesto film con Pieraccioni, col quale è evidentissima un'alchimia pazzesca: in ogni film, il comico lucano, esibisce una parrucca da brividi e la sua vena comica scaturisce quando scopre il tradimento della fidanzata. Il Leonardo nazionale mescola con la solita perizia gli ingredienti tipici della sua classica commedia sentimentale: il racconto in prima persona con sterzata decisa verso la favola, la ragazza latina (bravissima, un'altra ottima scoperta, forse la migliore dopo la Forteza, ma si sente lontano un miglio marittimo che ha accento spagnolo e non portoghese!), una lievissima comicità e il solito contorno di personaggi bislacchi. Formula datata ma sempre funzionantissima, anche se in passato abbiamo visto decisamente di meglio da parte sua.
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nino pell.
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mercoledì 25 gennaio 2012
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la solita trama alla pieraccioni
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Inutile parlare della trama: da anni Pieraccioni cuce sempre la stessa storia caratterizzata da un finale ottimistico e leggero in cui la bella di turno preferisce la simpatia e la semplicità schietta del comico toscano anziché le qualità esteriori e dunque effimere di altri concorrenti maschili. Il film naturalmente scorre in modo leggero ma piacevole, senza picchi particolari ma senza neanche stonature evidenti. Ma ciò ormai inizia a non bastare più. Da sottolineare comunque la scena dell'ospedale che vede protagonista, oltre chiaramente a Pieraccioni, un originalissimo Rocco Papaleo il quale, ricoverato a causa di un'insolazione, inizia a delirare e a combinarne di tutti i colori, costringendo il suo amico toscano che lo assiste a passare per una persona ambigua nei riguardi delle persone presenti.
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Inutile parlare della trama: da anni Pieraccioni cuce sempre la stessa storia caratterizzata da un finale ottimistico e leggero in cui la bella di turno preferisce la simpatia e la semplicità schietta del comico toscano anziché le qualità esteriori e dunque effimere di altri concorrenti maschili. Il film naturalmente scorre in modo leggero ma piacevole, senza picchi particolari ma senza neanche stonature evidenti. Ma ciò ormai inizia a non bastare più. Da sottolineare comunque la scena dell'ospedale che vede protagonista, oltre chiaramente a Pieraccioni, un originalissimo Rocco Papaleo il quale, ricoverato a causa di un'insolazione, inizia a delirare e a combinarne di tutti i colori, costringendo il suo amico toscano che lo assiste a passare per una persona ambigua nei riguardi delle persone presenti. Scena questa che va seguita con grande attenzione dall'inizio alla fine in quanto merita di essere considerata da grande manuale della commedia italiana.
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aleproia
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lunedì 23 gennaio 2012
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che bella vita pieraccioni...
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Lui lavora un anno (?!) su due, lo ha dichiarato.
Un anno si riposa e l'altro produce queste cose che non so nemmeno che nome possano avere. E milioni di italiani stupidi e senza cervello riempono le sale per dargli i soldi e permettergli di continuare a vivere così, invece di andare a lavorare nelle miniere, perchè è questo che si meriterebbe uno che offende il cinema in questa misura. E come lui Boldi, De Sica, Moccia, Vanzina, la Cortellesi, la Rodriguez, la Pession, Garko, la Arcuri, Bova, Bisio, Siani e altra gente che non sa nemmeno cosa vuol dire recitare o fare un film.
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(di sverin)
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francuccio
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domenica 15 gennaio 2012
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.......finalmente
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Allora....dire che è stato un capolavoro è una sciocchezza, dire che è stata una vera delusione è altrettanto una sciocchezza. E' vero che Pieraccioni ha fatto altri film veramente belli e originali, ma è anche vero che questo film ci fa ridere.....grazie a Papaleo, che credo abbia dato a questo film un'impronta meridionale, che ultimamente sta aiutando molto il film italiano. Andatelo a vedere anche se non è un grandissmo film, almeno è italiano e AIUTIAMOCI
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(di fab_y)
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nuna83
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sabato 14 gennaio 2012
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delusa
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Il film è stato molto deludente, mi aspettavo di vedere un Pieraccioni brillante calato in un argomento abbastanza serio come l'adozione a distanza ed invece non è stato così. Mi sono ritrovata dinanzi al solito cinepanettone con il classico bontempone, sopra i quaranta, con la pancetta e i capelli bianchi, che conquista la "sorella" acquisita, alias una bellissima ragazza straniera di una ventina d'anni. Che deluzione!
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ste*f
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martedì 10 gennaio 2012
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non c'è storia.
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Mi spiace per Pieraccioni,che mi sta anche simpatico, ma questo film a mio parere non ha "né capo né coda".
A fine primo tempo volevo abbandonare la sala!!! nessuna risata,nessuna riflessione, nessuna storia...
Anche la fotografia è spenta, limitata, insignificante.
Il tentativo di mettere insieme personaggi simpatici, la bella ragazza del momento, e il naufrago dell'isola dei famosi è risultato un teatrino forzato e mal studiato.
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simona proietti
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lunedì 9 gennaio 2012
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ancora c'è gente che guarda simili film?
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ancora c'è gente che guarda simili film? Io non sono per i cinepanettoni, ma ammetto che in passato qualche risata la si faceva guardandoli. Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una banalità di idee a dei personaggi ormai vecchi e che non hanno più nulla di interessante da raccontare. Pieraccioni sono 8 film che fa tutti uguali.... lui bonaccione e una fotomodella (che recita da cani) a fianco. Basta, non se ne può più.
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(di hollyver07)
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marystar55
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domenica 8 gennaio 2012
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un po' fiacco....
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Un film che sembra partire bene con le prime battute a "C'è posta per te" ma che dopo diventa fiacco. Dato che chi va a vedere Pieraccioni vuole ridere, dovrà aspettare la seconda parte per dare spazio all'ilarità. Non è un film da non vedere, ma non è nemmeno il top!
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pimpli
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giovedì 5 gennaio 2012
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risarcirmi per la visione della pubblicità??
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Un film che non è mai iniziato, si arriva ai titoli di coda e si comprende che si era ancora in attesa che una trama si palesasse. Un Pieraccioni svogliato, non convinto di recitare già alle prime battute. Diventa più felice nelle sequenze in Sardegna: a chi non garba l'aria di mare e la gita in spiaggia? Una carrellata inutile di personaggi famosi senza un motivo per essere coinvolti, spezzoni superflui, nessuno sviluppo mai.
Il niente si fa più corposo nelle sequenze della samba ballata al cimitero, delle buone suore che si prestano ad essere prese per i fondelli e a trainare la corriera (ma quando mai???)nel banchetto a salami vino e frasi fatte, per non dimenticare il felice traguardo della coppietta con bambina nel passeggino.
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Un film che non è mai iniziato, si arriva ai titoli di coda e si comprende che si era ancora in attesa che una trama si palesasse. Un Pieraccioni svogliato, non convinto di recitare già alle prime battute. Diventa più felice nelle sequenze in Sardegna: a chi non garba l'aria di mare e la gita in spiaggia? Una carrellata inutile di personaggi famosi senza un motivo per essere coinvolti, spezzoni superflui, nessuno sviluppo mai.
Il niente si fa più corposo nelle sequenze della samba ballata al cimitero, delle buone suore che si prestano ad essere prese per i fondelli e a trainare la corriera (ma quando mai???)nel banchetto a salami vino e frasi fatte, per non dimenticare il felice traguardo della coppietta con bambina nel passeggino.
Spicca la pubblicità vergognosa all'Honda Jazz e soprattutto, per noi che credevamo di aver già dato a sufficienza nel sopportare seni, chiappe, rutti, olezzi intestinali e corna a volontà gli scorsi Natali, la tresca del sesso a tre di cui Papaleo si fa garante.
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