Spartacus: Sangue e sabbia

Spartacus horror fra sesso e sangue Roma antica conquista la tv Usa

Tradito dai Romani, costretto in schiavitù, rinato come gladiatore. La classica storia del più famoso ribelle della storia di Roma antica, raccontata da Stanley Kubrick nel film del 1960 con Kirk Douglas e Laurence Olivier torna a vivere nella nuova serie televisiva "Spartacus: Blood and sand", in onda con successo sulla rete via cavo Starz, che ha toccato ascolti record per i suoi standard. Una serie molto esplicita che ogni venerdì e sabato sera aggancia il pubblico con sangue, sesso e violenza estrema. D' altro canto l' immaginario cinematografico e televisivo degli americani non smette mai di riferirsi alla mitologia classica. Sul grande schermo stanno per arrivare altri due film ispirati alla mitologia greco-romana aggiornati con effetti speciali e tecnologia del XXI secolo: "Clash of the Titans", della Warner (remake del film del 1981 con Laurence Olivier) con Sam Worthington nei panni di Perseo, Liam Neeson in quelli di Giove e Ralph Fiennes di Plutone,e "Percy Jackson and the Olympians: the Lightening Thief", in cui Giove (Sean Bean) e altri dei dell' Olimpo vengono trasportati nella Manhattan moderna. Cinema e televisione americani registrano una rinascita dei cosiddetti film "sword and sandals", una nuova vita che risale naturalmente al successo del "Gladiatore" di Ridley Scott (2000), cui seguirono i meno riusciti "Alexander" e "Troy", per tornare alla consacrazione grazie al successo di "300" (456 milioni di dollari al botteghino di incassi contro un budget di 67 milioni di dollari). E proprio l' autore del romanzoa fumetti da cui nacque quel film, Frank Miller, sta preparando un "prequel" intitolato "Xerxes" che si svolge dieci anni prima delle Termopili. La serie televisiva "Spartacus", prodotta da Sam Raimi, autore horror ma anche regista dei tre "Spiderman", affonda le radici del suo immaginario proprio in "300". Ad esempio nel modo sanguinoso di trattare gli scontri fra gladiatori. Ma le scene sessualmente esplicite, che hanno provocato più di una protesta e scatenato i fan in Internet, devono qualcosa anche alla miniserie "Roma" della Hbo, 22 episodi girati interamente a Cinecittà (su cui si sta ora preparando un film per la sceneggiatura di Bruno Heller), e al serial "Empire", entrambi passati sui nostri schermi. In "Spartacus" (che arriverà in Italia ma non ha ancora una data di messa in onda), il protagonista è l' attore australiano Andy Whitfield, alle prese con tradimenti, corruzione e il fascino della bella gladiatrice Lucrezia (Lucy Lawless, ex principessa Xena nel telefilm omonimo). Il racconto è un misto di azione dal vivo, effetti da graphic novel e brutali scene di battaglie - ripetute senza risparmiare sanguinosi dettagli sul sito Internet di Starz, dove si può giocare sulla trama dei film. «E' il mio ruolo di sogno» dice Whitfield ridendo «Sangue, battaglie, leggenda... Per prepararci noi attori abbiamo affrontato un mese di "Gladiator Camp", come lo chiamavamo, quattro ore al giorno di torture, di allenamento durissimo, con corse, pesi». Le polemiche, fin dai tempi di "Ben Hur" si concentrano sempre sul tradimento della storia reale che questi film e serial operano. «Non stiamo esattamente riproducendo la storia alla lettera» ha detto Sam Worthington sul set di "Clash of the Titans" «L' armatura che indossiamo è molto futuristica, non siamo legati a un particolare periodo della storia. Ci sono cavalli alati. Ma il problema è rendere questa storia interessante per il pubblico di oggi».
Da La Repubblica, 27 febbraio 2010


di Silvia Bizio, 27 febbraio 2010