Motel Woodstock |
|||||||||||||
Un film di Ang Lee.
Con Demetri Martin, Dan Fogler, Henry Goodman, Jonathan Groff, Eugene Levy.
continua»
Titolo originale Taking Woodstock.
Commedia,
durata 121 min.
- USA 2009.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 9 ottobre 2009.
MYMONETRO
Motel Woodstock
valutazione media:
2,99
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'innocenza perduta di Woodstockdi francesca meneghettiFeedback: 7376 | altri commenti e recensioni di francesca meneghetti |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
domenica 18 ottobre 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Riguardo su Google le immagini dello storico festival del 1969, pezzetti di realtà che compongono insieme quel caleidoscopio che fu Woodstock: hippy, pacifista, rockettaro, rivoluzionario, naturista, buddista. E le ritrovo tutte nel film di Ange Lee, che sottolinea questa pluralità di anime anche nel montaggio, quando incolla insieme, in una stessa videata, fotogrammi diversi. E’ un film su un’epoca, più che sul mitico concerto, di cui si intravvede a distanza in palco in una sola frequenza, ed appare, agli occhi “psichedelici“ del protagonista Elliot, come un altare luminoso, galleggiante sopra un mare di onde umane. Nessuna inquadratura storica, dunque, nessun primo piano dei mostri sacri del rock. Con la stessa prospettiva di quegli storici che lasciano ad altri lo studio dei grandi per concentrarsi sui popoli, Ang Lee fa un cinema sociale e riporta in vita virtualmente anonime persone che componevano una generazione straordinaria. Accolta con ostilità dalla gente della tranquilla campagna di Bethel, che guarda ai giovani esattamente come oggi i benestanti proprietari di villette guardano agli “stranieri”, barbari per definizione, questa marea di adolescenti entra in scena estatica, trasognata, gioiosa, incapace non solo di violenze, ma anche di incazzature (persino il temporale, la pioggia, il fango diventano occasione di festa e di gioco). Un’innocenza assoluta caratterizza il popolo di Woodstock, anche quando si denuda o si droga. Lo sostiene la fede autentica che l’abbinata “peace and love”posse riscattare il mondo, cancellare le brutture, come la guerra del Vietnam, aprire una nuova era, molto simile al Paradiso terrestre. Pietose illusioni, può dire chiunque oggi. Ma se il messaggio del regista si rivolgesse alle attuali giovani generazioni, tanto disilluse, rancorose, più che incazzate, bisognose di sballare non per amarsi meglio, ma per cancellare la realtà, se avesse voluto dire che qualche volta nella vita è bello anche sognare? Il film merita di essere visto. Ci sono personaggi fortemente caratterizzati, anche nel fisico. Battute micidiali, specie quelle che ruotano attorno alla yiddish mame (madre di Elliot) una vena di malinconia alla fine, ma all’insegna di una leggerezza che non è banalità.
[+] lascia un commento a francesca meneghetti »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di francesca meneghetti:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||