paolp78
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domenica 3 marzo 2024
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troppo fazioso
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Le opere biografiche sono solitamente realizzate da autori (siano essi scrittori o cineasti, come in questo caso) che ammirano o comunque nutrono un forte interesse per il personaggio che raccontano, sicché le biografie o sono una fedele e quanto più esaustiva ricostruzione dei fatti, realizzandosi così qualcosa di preminente valore storiografico, oppure accentuano tratti positivi della storia narrata, romanzandola quindi per renderla più accattivante per il pubblico.
In questo caso il grande regista Oliver Stone sfugge da questo schema, realizzando una biografia che si schiera apertamente contro il protagonista, l’es Presidente americano George W. Bush, che chiaramente non è ammirato né tanto meno amato da Stone.
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Le opere biografiche sono solitamente realizzate da autori (siano essi scrittori o cineasti, come in questo caso) che ammirano o comunque nutrono un forte interesse per il personaggio che raccontano, sicché le biografie o sono una fedele e quanto più esaustiva ricostruzione dei fatti, realizzandosi così qualcosa di preminente valore storiografico, oppure accentuano tratti positivi della storia narrata, romanzandola quindi per renderla più accattivante per il pubblico.
In questo caso il grande regista Oliver Stone sfugge da questo schema, realizzando una biografia che si schiera apertamente contro il protagonista, l’es Presidente americano George W. Bush, che chiaramente non è ammirato né tanto meno amato da Stone.
L’opera risulta marcatamente denigratoria e faziosamente incompleta. Bush viene descritto come un uomo privo di qualità, rozzo, ignorante, debole e insicuro. Molte fasi fondamentali della vita di Bush e della sua presidenza non sono raccontate, proprio al fine di omettere vicende che inevitabilmente avrebbero assunto un significato contrastante con l’ostile resto del racconto. Non sono mostrate le vittorie elettorali di Bush, ed in particolare viene del tutto omessa quella esaltante, ottenuta sul filo di lana alle presidenziali per il primo mandato, contro il favoritissimo Al Gore. Non viene neppure raccontata la tragedia dell’11 settembre e soprattutto la reazione avuta dall’America guidata da Bush (omissione davvero imperdonabile), di cui a mio avviso resta simbolo emblematico il discorso che il Presidente fece dalle macerie di “Ground zero” all’indomani del terribile attacco terroristico.
Il film è comunque ben costruito e ben diretto da Stone, sebbene si nota qualche tempo morto che poteva essere eliminato.
La parte del protagonista è affidata a Josh Brolin, che non sfigura ma nemmeno lascia il segno. Accanto a Brolin c’è un nutrito cast, impegnato a ricoprire i ruoli dei familiari di Bush e dei componenti del suo gabinetto, questi ultimi in particolare descritti in modo spiccatamente negativo, quasi diffamatorio. Abbiamo così Elizabeth Banks nella parte della moglie di Bush, Laura; il bravo caratterista James Cromwell nella parte del padre di Bush; e la grande Ellen Burstyn in quelli della madre Barbara. I collaboratori di Bush sono invece interpretati da Richard Dreyfuss, che veste i panni di un viscido Dick Cheney; Scott Glenn nella parte di Donald Rumsfeld, quello che viene dipinto peggio di tutti, manco fosse un matto invasato; e poi ancora Thandie Newton, Jeffrey Wright, Toby Jones e Bruce McGill rispettivamente nelle parti di Condoleezza Rice, Colin Powell, Karl Rove e George Tenet; si ricorda infine Stacy Keach che fa una buona riuscita nei panni del reverendo che fece diventare Bush un fervente cristiano.
Ottima la tecnica registica di Stone, molto brava anche ad alternare le parti della narrazione ambientate nel presente con quelle del passato.
L’opera resta penalizzata dall’eccessiva faziosità e mancanza di equilibrio.
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inesperto
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martedì 13 novembre 2018
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bravo brolin
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C'è meno parodia di quanto ci si aspetti. E' soprattutto un film biografico, Stone non ha calcato la mano: appena qualche congiuntivo inciampato e dei modi di fare da guascone di buona famiglia. L'11 settembre non è affrontato (lo si lascia in sottofondo come ragione di ogni decisione militare); così come sui brogli della prima elezione c'è giusto una battuta di Bush senior. Nel complesso, si racconta la giovinezza di George W. ed il suo primo mandato. Ciò che viene messo in evidenza è la particolare crudezza di Dick Cheney e l'impotenza politica di Colin Powell all'interno del gabinetto di guerra.
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apropositodicinema
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domenica 17 aprile 2016
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w: un uomo ingenuo e infantile
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Terzo capitolo della trilogia dei presidenti. Stavolta Stone punta il dito contro George W. Bush.
Bush viene visto come un uomo debole, ingenuo e infantile; viene visto come un completo idiota che non sa nemmeno lui cosa stia facendo la maggior parte delle volte. Stone sembra dire (agli americani): "Come avete fatto a votare quest'uomo per due volte di seguito?".
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Terzo capitolo della trilogia dei presidenti. Stavolta Stone punta il dito contro George W. Bush.
Bush viene visto come un uomo debole, ingenuo e infantile; viene visto come un completo idiota che non sa nemmeno lui cosa stia facendo la maggior parte delle volte. Stone sembra dire (agli americani): "Come avete fatto a votare quest'uomo per due volte di seguito?".
'W.' è un film che si regge perfettamente su una sceneggiatura solida, una regia quasi documentaristica e ottime interpretazioni. Un ritratto notevole, che ha avuto non pochi problemi di distribuzione (anche in Italia).
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paolorol
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martedì 22 settembre 2009
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fiction televisiva di piatto livello
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Non ha trovato distributori in Italia, almeno in un primo tempo. Poi è uscito nelle sale (poche) ed è stato subito dimenticato. Si può anche capire perchè. E' una modestissima fiction televisiva, di scarso interesse, piatta e noiosa. Peccato, un'altra occasione mancata per Stone, che dopo il suo modesto 11/9 sforna un'altra opera ancora meno convincente. Sarebbe stato più incisivo un documentario, perchè no una bella raccolta delle mille perle che ha messo insieme durante la sua carriera, in stile Blob. Vedi quelle messe in onda da Letterman quasi ogni giorno e da noi mai viste, se non di sfuggita. Tipo quella dove lo si vede lottare disperatamente con un ombrello, che il vento gli ha rovesciato e che lui si ostina a tentare di riportare alla sua forma andando però controvento.
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Non ha trovato distributori in Italia, almeno in un primo tempo. Poi è uscito nelle sale (poche) ed è stato subito dimenticato. Si può anche capire perchè. E' una modestissima fiction televisiva, di scarso interesse, piatta e noiosa. Peccato, un'altra occasione mancata per Stone, che dopo il suo modesto 11/9 sforna un'altra opera ancora meno convincente. Sarebbe stato più incisivo un documentario, perchè no una bella raccolta delle mille perle che ha messo insieme durante la sua carriera, in stile Blob. Vedi quelle messe in onda da Letterman quasi ogni giorno e da noi mai viste, se non di sfuggita. Tipo quella dove lo si vede lottare disperatamente con un ombrello, che il vento gli ha rovesciato e che lui si ostina a tentare di riportare alla sua forma andando però controvento.. (vista su un tardo Tg di RAI3 a tarda notte e poi sparita).
La regia è piatta, l'interprete poco o nulla credibile e assomigliante. Natural born dead.
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schwarzenegger
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mercoledì 17 giugno 2009
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documentatevi
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Mi piace la gente che parla di Bush senza sapere nemmeno il 50% di quello che in realtà ha fatto. Restate sempre nel vostro piccolo mondo in cui il bravo è Obama e il vecchio George è il cattivissimo, ignorante cowboy guerrafondaio. Meno male che ci penserà la Storia a conferirgli i giusti meriti...
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dablo
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domenica 1 marzo 2009
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ma non riesco a capire
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A parte il fim estremamente noioso che mi sembra batta e ribatta sul rapporto conflittuale con il padre, con un lavoro stabile, con i rappori familiari; insomma con tutte quei modi di essere "buon americano" che il buon Stone ha sempre combattuto e criticato. Insomma a parte questo, quello che mi stupisce è che gli stessi americani che hanno confermato per due volte Bush alla Casa Bianca eleggendo, secondo Stone un'inconcludente ubriacone caduto sulla strada di Damasco e risorto seguendo una stella (cometa a stelle e strisce s'intende)sono poi rinsaviti votando per Obama. Che i mutui subprime abbiano operato il miracolo?
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(di caroline)
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pep
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venerdì 20 febbraio 2009
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il ritratto di un buffone
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L'ho visto neanche un mese fa su LA7.Sicuramente non è uno dei migliori film di Stone visto che i suoi capolavori sono altri come Platoon,JFK,Nato il 4 di luglio e altri,ma devo dire che rispetto a come è stato valutato mi aspettavo di peggio.Il film l'ho trovato molto piacevole e mi ha dato modo di conoscere meglio l'ex presidente degli Stati Uniti,o per meglio dire l'ex pagliaccio degli Stati uniti.Una persona forte presuntuosa e arrogante che per tutta la vita ha creduto di essere speciale e portato per fare grandi cose...ma niente sarà come lui aveva sperato.Inoltre il Stone ha descritto il rapporto quasi "Conflittuale"che George aveva nei confronti del padre.Inoltre in un'intervista il regista ha dichiarato di aver frequentato l'università con Bush.
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L'ho visto neanche un mese fa su LA7.Sicuramente non è uno dei migliori film di Stone visto che i suoi capolavori sono altri come Platoon,JFK,Nato il 4 di luglio e altri,ma devo dire che rispetto a come è stato valutato mi aspettavo di peggio.Il film l'ho trovato molto piacevole e mi ha dato modo di conoscere meglio l'ex presidente degli Stati Uniti,o per meglio dire l'ex pagliaccio degli Stati uniti.Una persona forte presuntuosa e arrogante che per tutta la vita ha creduto di essere speciale e portato per fare grandi cose...ma niente sarà come lui aveva sperato.Inoltre il Stone ha descritto il rapporto quasi "Conflittuale"che George aveva nei confronti del padre.Inoltre in un'intervista il regista ha dichiarato di aver frequentato l'università con Bush.Non ricordo se disse se si conoscevano,ma questo è stato forse un punto a suo vantaggio visto che avrà avuto modo di vedere com'era l'ex presidente da giovane.Un film interessante che mi ha dato la possibilità di conoscere aspetti di Bush che non conoscevo e poi credo che Oliver Stone sia il regista più adatto per un film biografico sul presidente degli Stati Uniti
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[+] uhm
(di schwarzenegger)
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bubi
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venerdì 6 febbraio 2009
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troppo tenero
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Troppo tenero è oliver stone nel tratteggiare un presidente sì mentalmente disturbato, poco intelligente, ignorante, ma in realtà diretto responsabile della morte di oltre mezzo milione di civili in irak e di 5/6 mila soldati statunitensi.
alla fine fa addirittura tenerezza, rispetto alla lucida ferocia dei suoi compari, "cristiani" come lui. meno tenerezza secondo me fa il doppiaggio e infatti su WWW.ASINC.IT ne fanno un'analisi impietosa, non tanto come dialoghi quanto per la recitazione. ma quello che fa meno tenerezza di tutti è il boicottaggio dei lacchè degli usa nel non volerlo distribuire, alla faccia della libertà di espressione
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nick
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mercoledì 28 gennaio 2009
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la parodia non graffia come occorrerebbe
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L'ho trovato caricaturale,forse oltremodo dato che la figura di un presidente che si è macchiato di infamie,oltre che di piccole-grandi imbecillità,ne esce praticamente indenne tanto risulta grottesca e fumettistica.
Un film cauto,poco incisivo sul piano politico.
E,a dirla tutta,Stone ha fatto ben altro anche dal punto di vista cinematografico.
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labemolle
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martedì 27 gennaio 2009
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ma dove lo hanno proiettato
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scusate ma dove lo avete visto? in che città? io l'jo cercato disperatemente in 3 multisale abruzzesi e NULLA. Come se non fosse mai esistito questio film. Eppure è Oliver Stone non un cretino qualunque! Perchè????
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(di gab)
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