Cristina Piccino
Il Manifesto
Un film di Lisandro Alonso non permette «mezze misure», o lo si ama o lo si detesta. E non è una «frase fatta», vale per il cinema del talentuoso regista argentino dal suo esordio, La libertad (2001), continua con Los Muertos (2004) e Fantasma (2006), si conferma con Liverpool. Perché se in Italia quello di Lisandro Alonso è un nome ancora noto a pochi, nel resto del mondo gli occhi vispi e più attenti a quanto accade negli immaginari si sono accorti di lui assai presto: la Quinzaine, dove è passato Liverpool, lo ha già invitato tre volte, così Rotterdam, gli indipendenti di Belfort e via dicendo. [...]
di Cristina Piccino, articolo completo (3426 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 21 maggio 2008