o carioca
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domenica 8 giugno 2008
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l'italia bisogna un bope!!
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TROPA DE ELITE mostra una realtà che gli italiani non capiscono, perchè troppo influenziati del discorso bsnale del politicamenti correto.
La realtà é una sola, il popolo de las favelas ci sono brava gente, lavoratori e pieni di gioia, il problema(comme c'è anche in Italia con la camorra!)è che gli spacciatore di drogue, veri deniquenti, vogliano struggere lo stato di diritto,con la cumplicità di una classe media che non ha voglia di ridolvere nulla, invece, sono dei burguesi, fermati ii loro stessi, che fomentano lo spaccio e gli spacciatore.
Il film riesce a dimostrare che la realtà di Rio de janeiro è assai complessa e non ci entre nelle scatole strette dei sociologi, aqntropologi e altri che non capiscono la realtà degli buone e bravi personne che chiedano aiuto allo stato per garantirLe la pace sociale.
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TROPA DE ELITE mostra una realtà che gli italiani non capiscono, perchè troppo influenziati del discorso bsnale del politicamenti correto.
La realtà é una sola, il popolo de las favelas ci sono brava gente, lavoratori e pieni di gioia, il problema(comme c'è anche in Italia con la camorra!)è che gli spacciatore di drogue, veri deniquenti, vogliano struggere lo stato di diritto,con la cumplicità di una classe media che non ha voglia di ridolvere nulla, invece, sono dei burguesi, fermati ii loro stessi, che fomentano lo spaccio e gli spacciatore.
Il film riesce a dimostrare che la realtà di Rio de janeiro è assai complessa e non ci entre nelle scatole strette dei sociologi, aqntropologi e altri che non capiscono la realtà degli buone e bravi personne che chiedano aiuto allo stato per garantirLe la pace sociale.
Quesro fa il BOPE, malgrado la cumplicità della classe media e la indiferenza dei governanti.
Un fim per fare pensare tutti gi italiani du la Italia hodierna, e che può aspetarLa nel futuro, non cosi lontano...
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dr love
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martedì 5 gennaio 2010
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morale assassina
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Non è semplice commentare un lavoro come Tropa de elite. In particolare non è semplice ammettere che dentro allo sdegno di fronte alla violenza e al disprezzo per la vita altrui si insinua una sorta di stima per il coraggio, quasi un’ammirazione per le doti umane dei protagonisti. Ma andiamo per ordine; diciamo subito che il film è di parte, sfacciatamente, senza nascondersi. Dal primo all’ultimo fotogramma l’eroe è il comandante Nascimiento, le cui debolezze sono quelle di un uomo sensibile e combattuto tra dovere e amore per la famiglia. Il contrasto con le aspettative è subito stridente, visto che pochi corpi di polizia sono accompagnati da una nomea di brutalità come i cosiddetti squadroni della morte, che qui vengono invece presentati, come suggerisce il titolo, come una selezione non solo di uomini validi, con un addestramento da far impallidire il sergente Hartman, ma anche dotati di limpide doti di onestà e rigore morale.
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Non è semplice commentare un lavoro come Tropa de elite. In particolare non è semplice ammettere che dentro allo sdegno di fronte alla violenza e al disprezzo per la vita altrui si insinua una sorta di stima per il coraggio, quasi un’ammirazione per le doti umane dei protagonisti. Ma andiamo per ordine; diciamo subito che il film è di parte, sfacciatamente, senza nascondersi. Dal primo all’ultimo fotogramma l’eroe è il comandante Nascimiento, le cui debolezze sono quelle di un uomo sensibile e combattuto tra dovere e amore per la famiglia. Il contrasto con le aspettative è subito stridente, visto che pochi corpi di polizia sono accompagnati da una nomea di brutalità come i cosiddetti squadroni della morte, che qui vengono invece presentati, come suggerisce il titolo, come una selezione non solo di uomini validi, con un addestramento da far impallidire il sergente Hartman, ma anche dotati di limpide doti di onestà e rigore morale. Sulla corrispondenza di questo dato con la realtà si possono riservare ovviamente perplessità, ma resta il fatto che descrivendo le missioni svolte da questi uomini si intuiscono scenari di una pericolosità senza paragoni, in cui funzioni di polizia sono realizzabili solo da soldati, di conseguenza con un impostazione bellica dello scontro con il nemico, che diventa sacrificabile se il fine è quello di proteggere la collettività. Ad esempio non è un caso che l’organizzazione della visita del papa, di per sè un evento apparentemente gioioso e di festa, venga presentata come una missione di guerra affidata a commandos di killer spietati.
Se ci si fermasse a questo aspetto il rischio sarebbe quello di giudicare il film come un’apologia acritica dei “giustizieri”, valutazione che ha esposto il film a numerose accuse di “fascismo” ed elogio della violenza, in parte condivisibili.
Ma a questo punto va ricordato che la sceneggiatura del film, oltre a essere nata sulla base di testimonianze di protagonisti (sia direttamente che attraverso i resoconti di psicologi che li hanno assistiti), porta la firma di Braulio Mantovani, autore di “La ciudad de Dios”. Il lavoro precedente, con pregi e difetti, ha avuto il merito di mostrare da una prospettiva “interiore” la realtà raccapricciante della vita nelle favelas. Stavolta Mantovani ha rovesciato la prospettiva analizzando da un lato la cruda realtà della polizia brasiliana, fatta di corruzione, disonestà e asservimento al potere, dall’altra l’ipocrisia degli studenti benestanti, severi critici della polizia ma di fatto silenziosi complici dei trafficanti. In parallelo è spietato anche il giudizio sul volontariato e i cooperanti delle ONG, che sono dipinti come sprovveduti illusi, irrilevanti pedine di un gioco enormemente più grande.
Forse la migliore chiave di lettura sta nella vicenda di Matias, nel suo percorso di crescita e formazione, di progressiva presa di coscienza della realtà che si trova ad affrontare, l’assunzione dell’uso della forza come unica soluzione fino al salto nel buio finale, mostrato nell’ultima scena: l’abbandono del rispetto della vita umana come valore da difendere. È qui che le ombre dei sospetti di faziosità finiscono per dissolversi, lasciando spazio all’ultimo pessimista e disperato messaggio, quasi un estrema richiesta di aiuto da chi non sa più che fare. Voto 7,5
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(di m.petrelli)
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il caimano
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mercoledì 4 giugno 2008
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spietatezza & amore
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Brasile, Rio, favelas, i quartieri disastrati dove la vita è un'avventura quotidiana all'insegna della sopravvivenza e degli espedienti. La polizia è nElla maggior parte dei casi profondamente collusa con la malavita, nel raket della prostituzione, nel commercio di droga, nella compravendita d'armi. Fortunatamente esistono le truppe scelte del BOPE, ovvero le Trupe d'elite. Si intrecciano le storie personali di due reclute, il primo che vuole diventare avvocato ed intrattiene un rapporto sentimentale con una ragazza di buona famiglia che gestisce una ONG che lavora nelle favelas, il secondo che vuole riuscire nel suo lavoro, e per farlo deve scontrarsi con la durezza della corruzione. E' un film molto violento, che ha il merito di aprire li occhi su una realtà molto dura e difficile da accettare, quella delle favelas, dove un gruppo di guardie scelte non esita ad ammazzare, ferire, torturare chi si vuole opporre al loro cammino.
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Brasile, Rio, favelas, i quartieri disastrati dove la vita è un'avventura quotidiana all'insegna della sopravvivenza e degli espedienti. La polizia è nElla maggior parte dei casi profondamente collusa con la malavita, nel raket della prostituzione, nel commercio di droga, nella compravendita d'armi. Fortunatamente esistono le truppe scelte del BOPE, ovvero le Trupe d'elite. Si intrecciano le storie personali di due reclute, il primo che vuole diventare avvocato ed intrattiene un rapporto sentimentale con una ragazza di buona famiglia che gestisce una ONG che lavora nelle favelas, il secondo che vuole riuscire nel suo lavoro, e per farlo deve scontrarsi con la durezza della corruzione. E' un film molto violento, che ha il merito di aprire li occhi su una realtà molto dura e difficile da accettare, quella delle favelas, dove un gruppo di guardie scelte non esita ad ammazzare, ferire, torturare chi si vuole opporre al loro cammino. Ritmo deciso, musica pressante, il film si cala bene nei continui ed incessanti dilemmi che dilaniano l'animo di queste persone (il BOPE) sempre nel guado tra la spietatezza che esige la necessità di fare piazza pulita dalla feccia che infesta la città, e la voglia di famiglia, protezione, amore
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(di iovedo)
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darkovic
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domenica 12 ottobre 2014
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forza brasil
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Secondo me un ottimo film . Innovativo e veloce ,bellissimo.
Ottima sceneggiatura e fotografia, buoni attori ,musiche inserite ottimamente nel contesto
Realista senza falso buonismo sicuramente ci porta a pensare davvero quanta differenza ci sia nel vedere la realta'da 2 punti di vista diversi ,La realta' di chi crede che con certe persone,non e'possibile usare le regole democratiche e il diritto ,e la realta' di chi crede che tutte le persone devono avere diritto a un processo democratico
Purtroppo in un paese corrotto come il Brasile(ma ricordiamoci di come e' messo il nostro paese,forse migliore nella corruzione nelle persone che devono far rispettare la legge-agenti e giudici-ma secondo me peggiore ai livelli''alti''.
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Secondo me un ottimo film . Innovativo e veloce ,bellissimo.
Ottima sceneggiatura e fotografia, buoni attori ,musiche inserite ottimamente nel contesto
Realista senza falso buonismo sicuramente ci porta a pensare davvero quanta differenza ci sia nel vedere la realta'da 2 punti di vista diversi ,La realta' di chi crede che con certe persone,non e'possibile usare le regole democratiche e il diritto ,e la realta' di chi crede che tutte le persone devono avere diritto a un processo democratico
Purtroppo in un paese corrotto come il Brasile(ma ricordiamoci di come e' messo il nostro paese,forse migliore nella corruzione nelle persone che devono far rispettare la legge-agenti e giudici-ma secondo me peggiore ai livelli''alti''.-legiferatori.) lo stato di diritto e le regole democratiche vengono utilizzate da individui che ,con la scusa di una vita purtroppo disagiata,preferiscono una vita comoda e senza fatica con in tasca denaro,piuttusto che una vita onesta e faticosa, e il buonismo delle persone staccate dalla realta',che nel film sono impersonificate dagli studenti universitari del ceto 'medio-alto,impegnate nel sociale e ''portatori di giustizia sociale e moralita''' ma pronte a soddisfare i propri vizi con poca moralita',purtroppo portano all'assenza del diritto vero di parita' di possibilita' che ogni cittadino dovrebbe avere.
La vita del capitano Nascimento,bella interpretazione dell 'attore,cosi dannatamente vera,reale e piena dei problemi che le persone che devono sudarsi una famiglia e' raffigurata cosi pienamente dalla scena ripetuta in cui lui apre il modesto frigor del modesto appartamento nella sua modesta vita si scaraventa nella violenza che sembra l'unica soluzione a quelle societa' prive ormai dei minimi umani valori morali
Il finale in cui il poliziotto di colore,dunque disagiato in partenza e con una visione piu onesta dell'ingiustizia sociale ,prima ligio al diritto ,tanto da studiare legge,uccide il capo della Favela senza scrupoli per vendicare il collega ,secondo me da' tante risposte a questa confusione,infatti e' lasciata come ultima scena finale ,quasi a lasciarti pensare
Naturalmente poco stellato da chi -buonisti di turno-,dal loro conto in banca sempre bello sostanzioso,vede in questo film un film portatore di idee destrorse,accantonando la realta vera'che e': che i primi ad essere colpiti dalla disonesta' ,dalla corruzione e dall'ingiustizia sono proprio i poveri che nella disonesta' e nell'ingiustizia ci devono nuotare tutti i giorni
Forza Brasil
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renato c.
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sabato 17 gennaio 2015
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dura realtà brasiliana!
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Purtroppo dove c'è miseria ed eccessivo divario sociale succede di tutto! Gente delle favelas che, in situazione economica diversa, vivrebbe diversamente, che si trova invece impegolata in traffici di droga e malavita! Come dice il protagonista e narratore del film, sono d'accordo che il traffico di droga è un crimine orribile! La droga è un veleno non solo per la persona, ma per l'intera società! Quante volte ho sentito di persone aggredite e derubate in pieno giorno alle fermate del tram da parte di drogati che non potevano più fare a meno della droga!! Se ad un certo punto il Brasile ha creato questi corpi di polizia speciale per tamponare questa piaga non è del tutto da biasimare anche se sarebbe stato meglio risolvere il problema all'origine! Certo che questi "squadroni della morte" non erano a volte troppo da meno dei delinquenti che volevano arrestare! Torture pazzesche, violenza fuori dall'ordinario ecc.
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Purtroppo dove c'è miseria ed eccessivo divario sociale succede di tutto! Gente delle favelas che, in situazione economica diversa, vivrebbe diversamente, che si trova invece impegolata in traffici di droga e malavita! Come dice il protagonista e narratore del film, sono d'accordo che il traffico di droga è un crimine orribile! La droga è un veleno non solo per la persona, ma per l'intera società! Quante volte ho sentito di persone aggredite e derubate in pieno giorno alle fermate del tram da parte di drogati che non potevano più fare a meno della droga!! Se ad un certo punto il Brasile ha creato questi corpi di polizia speciale per tamponare questa piaga non è del tutto da biasimare anche se sarebbe stato meglio risolvere il problema all'origine! Certo che questi "squadroni della morte" non erano a volte troppo da meno dei delinquenti che volevano arrestare! Torture pazzesche, violenza fuori dall'ordinario ecc.! Ma anche i malavitosi erano orribili: uccidere e seppellire in luogo nascosto un ragazzino solo perchè sotto la minaccia di una pistola alla tempia aveva parlato! Ma la sequenza peggiore è stata quella di quel ragazzo che, messo in una colonna di pneumatici ha visto uccidere la propria ragazza con un colpo alla testa davanti ai suoi occhi, e poi viene egli stesso dato alle fiamme! E' logico che quando alla fine André Matias spara sul capo banda quel colpo che conclude il film, ognuno non può dire che "Ha avuto quello che si meritava!!" Questo film fa certo dire: "Povero mondo! Avremo mai un futuro migliore?!"
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jackiechan90
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martedì 15 dicembre 2015
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il cuore di tenebra brasiliano
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La prima grande co-produzione brasiliana (gran parte del budget viene dal colosso americano Weinstein) ha ricevuto un grande successo non tanto per la sua partecipazione a vari festival quanto alla pirateria informatica, in questo caso usata a fin di bene (che lo rende un caso emblematico nella storia della cinematografia). poco prima dell'uscita del film, infatti, il DVD originale viene sequestrato (leggi "rubato") per via del suo contenuto, troppo violento e contraddittorio per quanto riguarda le istituzioni brasiliane. Circola così in rete la copia pirata del film che ottiene ampi riconoscimenti da parte del pubblico e lo fa arrivare al Festival di Berlino dove vince l'Orso d'Oro. Basterebbe già questa storia per mostrar quanto questo film abbia generato un forte dibattito nel mondo accademico legato al cinema e ai media in generale.
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La prima grande co-produzione brasiliana (gran parte del budget viene dal colosso americano Weinstein) ha ricevuto un grande successo non tanto per la sua partecipazione a vari festival quanto alla pirateria informatica, in questo caso usata a fin di bene (che lo rende un caso emblematico nella storia della cinematografia). poco prima dell'uscita del film, infatti, il DVD originale viene sequestrato (leggi "rubato") per via del suo contenuto, troppo violento e contraddittorio per quanto riguarda le istituzioni brasiliane. Circola così in rete la copia pirata del film che ottiene ampi riconoscimenti da parte del pubblico e lo fa arrivare al Festival di Berlino dove vince l'Orso d'Oro. Basterebbe già questa storia per mostrar quanto questo film abbia generato un forte dibattito nel mondo accademico legato al cinema e ai media in generale. Ma non è solo questo che fa emergere in maniera preponderante questo film rispetto ad altri. il film ha generato ampi dibattiti in merito ai contenuti mostrati e alla storia: la descrizione della vita e dei metodi di lavoro del BOPE, il gruppo di forze armate speciali della polizia brasiliana specializzato nella guerriglia urbana praticata soprattutto nelle zone povere delle favelas. Il regista Josè Padhila (autore anche della celebre serie Netflix "Narcos" in cui ritroviamo anche il suo attore-feticcio Wagner Moura, protagonista di questo film) sceglie deliberatamente di non prendere parte e di lasciare che siano le azioni dei protagonisti a suggerirci da che parte stare, se da quella degli agenti del BOPE o da quella dei narcotrafficanti contro cui combattono. Per fare questo Padhila predilige uno stile documentaristico con ampio uso della telecamera a mano (lasciano anche macchie di sangue nella sequenza finale della sparatoria nel rifugio di Marcinho) e della voice over creando così scene molto veloci con un ritmo frenetico proprio come in una battaglia. Il risultato è quello di assistere a un documentario action-movies dove vengono raccontati i retroscena dietro le vite degli uomini che operano all'interno di queste forze armate, mostrati in tutte le loro sfaccettature (positive e negative) in un grande affresco corale. La storia inizia in medias res nel corso di una sparatoria dove sono coinvolte due giovani reclute. Da qui scopriremo chi sono e che ruolo avrà, nella loro formazione all'interno del BOPE, il comandante Nacimiento (Wagner Moura), grande stratega militare del corpo di polizia che sta vivendo un periodo di stanchezza fisica e morale, dovuto alla nascita del suo primo figlio, e vorrebbe che uno dei due fosse il suo successore, in quanto si rende conto che sono gli unici poliziotti onesti di tutto il suo distretto. Così comincia la "formazione" dei soldati (che costituisce una parte a sè nel film) che accomuna TDE a film come "Full metal jacket" e ad "Apocalypse Now" riprendendo il clichè del viaggio interiore all'interno del "cuore di tenebra" della loro coscienza fino a farli diventare quello che, in fondo, erano sempre stati fin dall'inizio: soldati in una guerra voluta da nessuno.
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