La leggenda di Beowulf

Personalmente ho sempre amato il genere fantasy e le antiche leggende e mitologie.Nulla di strano,dunque,che non mi sia perso questo film.Meno scontato,invece,il mio giudizio positivo su di esso poichè non è vero che gli estimatori di un certo genere letterario o cinematografico siano poi necessariamente un pubblico“facile”e indulgente;tutt’altro:chi davvero ha amato una storia e poi se la ritrova trasposta in film arriverà infatti alla fatidica proiezione indubbiamente interessato,ma anche pieno di aspettative e se le sue attese non verranno soddisfatte sarà un giudice assai più impietoso degli altri spettatori.Per quanto mi riguarda invece,pur conoscendo la storia ed essendomela immaginata a modo mio e pur avendo letto parecchie recensioni positive e quindi aspettandomi molto da questo film,sono uscito dalla sala pienamente soddisfatto.Infatti la pellicola rende assai bene l’atmosfera epica e cupa della leggenda originaria.Il ritmo dell’azione è sempre veloce e incalzante,gli scontri son descritti con dovizia di dettagli e una dose di sangue e violenza adeguata al tema(stiamo parlando delle gesta di uno sterminatore di mostri,non della fiaba di Biancaneve!)i personaggi sono tutti resi in modo convincente:giustamente rozzi,violenti,semplici nei comportamenti e nelle aspirazioni,ma non per questo privi di quelle contraddizioni e sfumature che li rendono più umani,credibili e drammatici.Quanto ai mostruosi,soprannaturali antagonisti dell’eroe(il gigantesco e deforme Grendel,il colossale drago alato,la inquietante,seducente strega acquatica loro madre,gli enormi serpenti marini)sono anch’essi perfettamente descritti:ben diversificati fra loro,credibili nei comportamenti e nelle movenze.Del tutto intonati al clima e alle situazioni anche i dialoghi e il linguaggio:talvolta scanzonati ed anche volgari(per es.nei conviti celebrati,come effettivamente accadeva,fra grandi sbornie collettive)talaltra adeguatamente solenni(ove le circostanze lo richiedano,come quando il protagonista presenta se stesso o narra le proprie imprese o riflette sul proprio destino).Alcuni momenti e passaggi sono,a qs.riguardo,straordinariamente intensi e coinvolgenti,di una forza quasi shakesperiana;sempre,però,senza strafare,senza eccessi retorici nè esagerazioni declamatorie improbabili.Perfettamente riuscito,infine,l’audace tentativo di“amalgamare”nel film attori reali e figure e scenari creati al computer:scommessa vinta grazie all’adozione di una particolare tecnica che,attraverso l’uso di sottili tute piene di sensori,consente di trasformare attori in carne ed ossa in viventi cartoni in 3D.Ciò comporta certamente una qualche perdita in termini di espressività faciale(in quanto nessun complesso di sensori,per quanto sofisticato,può rendere appieno tutte le sfumature espressive del volto umano),ma d’altro canto consente una assai migliore integrazione fra attori umani e scenari e creature digitali,una ben maggiore plasmabilità e modificabilità dei primi anche per ciò che riguarda aspetto e proporzioni e una fluidità di movimenti e una capacità di interazione infinitamente superiore,soprattutto in condizioni estreme e fisicamente impossibili(come la lotta a mani nude con un gigante alto 5-6 metri o quella,in volo,con l’enorme drago alato).Insomma,un film coraggioso,innovativo e molto ben fatto:un grande spettacolo che chiunque abbia un minimo di fantasia e di apertura mentale al fantastico dovrebbe amare ed apprezzare.