2061 - Un anno eccezionale |
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Un film di Carlo Vanzina.
Con Diego Abatantuono, Emilio Solfrizzi, Sabrina Impacciatore, Dino Abbrescia, Andrea Osvárt.
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Commedia,
durata 100 min.
- Italia 2007.
- 01 Distribution
uscita venerdì 26 ottobre 2007.
MYMONETRO
2061 - Un anno eccezionale ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Un film simpatico, ma...
di AleFeedback: |
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domenica 28 ottobre 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ritorno alle origini per Diego Abatantuono, già tentato alcune volte dai Vanzina di riportare in auge un personaggio che lo aveva reso famoso, come ad esempio nel film "Tifosi" (1999) diretto da Neri Parenti e scritto con i figli del compianto Steno. L'idea di partenza di 2061 è molto buona e la presentazione inizia già a strappare qualche sorriso grazie ad alcune statiche ma simpatiche animazioni che illustrano la situazione italiana nel prossimo futuro. Devo dire che il film è infarcito di gag alcune anche molto esilaranti che hanno entusiasmato più e più volte la sala. Niente male anche il cast che viene messo in risalto bene e al momento giusto. Peccato, però, che di tanto in tanto manchi quella spontaneità nei dialoghi e nella mise en scène (che senz'altro strizzano gli occhi al fantastico "Attila" di Castellano e Pipolo) che era tipica delle produzioni in cui Abatantuono era nel pieno della sua carriera di "Terrungello". Forse, già sul set (avendo la certezza di girare scene collaudate e che senz'altro fanno almeno sorridere) si è persa un po' di brillantezza. Tuttavia, restano alcuni momenti in cui la storia fila via bene e regala ritmo e sorrisi insieme. Ad esempio, nel frangente di film in cui compare Michele Placido nel ruolo di un'improbabile spia all'interno dello Stato Vaticano o, prima, quando la banda di Abatantuono entra in un paesino pugliese incontrando il nuovo compagno interpretato da un bravo Emilio Solfrizzi. Meno azzeccata la scelta di inserire nella sceneggiatura una love-story tra l'ex prostituta Mara (Sabrina Impacciatore) con Solfrizzi e di far morire l'eroe-Diego alla fine del film nonostante ritorni sottoforma di statua nella bellissima Piazza Castello a Torino. Davvero ridondanti i troppi riferimenti troppo espliciti all'esistenza di un personaggio "Attila" quasi a significare che "Sì, quelli erano i bei tempi in cui un film del genere poteva far ridere, ora ci limitiamo a farne un remake". Assolutamente, no. Il film, diretto semplicemente, ma con una scenografia e dei bei costumi, risulta quantomeno interessante. Ci sono alcune cosine che fanno storcere il naso, ultima la scelta di alcuni attori che sforzavano un po' troppo i simpatici dialetti del film (come il calabrese Cirò che poteva essere un personaggio davvero esilarante se interpretato un po' meglio). Un film simpatico, spensierato, sull'onda dei precedenti di Abatantuono, con il rimpianto che, con qualche accorgimento in più, poteva essere una pietra miliare in più nella saga immortale del "Terrungello". Carino, ma si poteva fare molto di più.
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