Black Book |
|||||||||||||
Un film di Paul Verhoeven (II).
Con Carice van Houten, Thom Hoffman, Halina Reijn, Sebastian Koch, Christian Berkel.
continua»
Titolo originale Zwartboek.
Guerra,
durata 135 min.
- Paesi Bassi, Gran Bretagna, Germania, Belgio 2006.
- DNC Entertainment
uscita venerdì 2 febbraio 2007.
MYMONETRO
Black Book
valutazione media:
3,37
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
la guerra e l'odio senza ideologiedi giulianoFeedback: 0 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
domenica 4 febbraio 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In un clima da fine impero, corrotto e corruttore, Verhoeven ambienta una storia di amore e morte che ruota intorno alla grazia (e alle grazie) di una giovane ebrea olandese. La ragazza vede la propria famiglia sterminata dai nazisti e nella sua fuga finisce invischiata in un gruppo di resistenti olandesi. Una volta infiltratasi tra i tedeschi, e innamoratasi di uno di loro, la sua storia precipita insieme a quella della Germania nazista. Lo sfondo storico offriva più di uno spunto ma al regista deve essere sembrato essenzialmente un pretesto. I tedeschi sono rappresentati in modo quasi caricaturale e Amsterdam, tolto qualche canale che si intravede di tanto in tanto, potrebbe essere una qualsiasi altra città nordeuropea. Al film interessano le reazioni umane nei momenti in cui tutto crolla e ognuno cerca di afferrare e di afferrarsi a qualcosa. La visione è cupa. Avidità, paura, meschinità, doppi e tripligiochisti: pochi dei personaggi emergono dalla miseria e anche la fine della guerra, con la vittoria degli alleati, si porta dietro un carico di ambiguità. Verhoeven non santifica neppure il suo personaggio principale. La ragazza ebrea non è un'eroina nel senso tradizionale della parola: reagisce agli eventi solo in modo istintivo, per paura e per amore. Il risultato è convincente? Sì, pur con alcuni limiti. Vi è qualche compiacimento di troppo nelle scene più crude e la caricatura dei tedeschi è alle volte insopportabile. Ma Verhoeven, con sincerità, lascia quasi sempre il giudizio allo spettatore e guida in modo convincente gli attori (per noi quasi sconosciuti) in scene complesse e spettacolari. Le due ore abbondanti della pellicola, alla fine, scorrono senza annoiare e con momenti di forte coinvolgimento emotivo. Un pensiero finale alla van Houten, solare e inquieta, capace di riempire le inquadrature come poche sue colleghe. Il tempo dirà se sia stato un merito del regista o il talento dell'attrice.
[+] lascia un commento a giuliano »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Recensioni & Opinionisti | Articoli & News | Multimedia | Shop & Showtime |
Pubblico (per gradimento)
1° | zadigx 2° | giuliano 3° | doctor love 4° | clio 5° | paride86 6° | gregory thelmes 7° | mavic 8° | luigi chierico 9° | andyflash77 10° | carloalberto 11° | antonello villani 12° | piernelweb 13° | braveheart
Rassegna stampa
Lietta Tornabuoni Alberto Crespi Gian Luigi Rondi Roberto Silvestri Roberto Nepoti Gian Luigi Rondi Samuel Douhaire Dario Zonta Mariarosa Mancuso Valerio Caprara Roberta Ronconi Roberto Silvestri Roberta Bottari Maurizio Cabona Giorgio Carbone Roberto Nepoti Valerio Caprara
Rassegna stampa
Emanuele Sacchi Callisto Cosulich Pier Maria Bocchi Roberto Silvestri Andrea Silenzi |
|