Il tempo che resta

Assolutamente da vedere, un piccolo grande film che concilia col cinema. Il film di Ozon evita i ricatti patetici che la situazione offrirebbe e guarda in faccia la morte con coraggio e uno sguardo laico mai visto prima. Gia qualcuno aveva giustamente detto che se con 'sotto la sabbia' Ozon elaborava un film sul rifiuto di un lutto, e quindi di una morte, in quel caso del coniuge, in questo caso invece elabora la piena accettazione della morte,appunto la propria. Degna di menzione la lunga scena finale in cui il protagonista butta il cellulare nel cestino. Da segnalare inoltre la piccola parte di Jeanne Moreau, un icona, sempre bravissima, e la straordinaria prova di Melvil Poupaud, grande e bravissimo attore d'oltralpe che da noi è praticamente sconosciuto: consiglio riscopritelo nei film di Raoul Ruiz. Inoltre sottolineo, aspetando l'uscita di 'Angel' che anche Ozon è un autore assolutamente da considerare.