tozudo
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sabato 3 febbraio 2007
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il fiore perfetto è una cosa rara
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Il film racconta la fine della millenaria tradizione dei samurai, guidati dal saggio e carismatico leader guerriero Katsumoto (Ken Watanabe). Il capitano Algren (Tom Cruise), fatto prigioniero dei samurai, impara e, spontaneamente, apprezza i valori di questa ammirabile e sofisticata civiltà. Fino a decidere di volerne far parte. Nella lotta che porterà al tragico epilogo il capitano ritroverà se stesso e si sentirà per la prima volta spiritualmente appagato.
Ahimè il parere del critico autore della recensione su questo sito è nettamente diverso dal mio. Il suo giudizio, a mio parere ,è il risultato di una osservazione superficiale e colpevolmente semplicistica. Vero è che l'incipit non è dei più promettenti, con Tom Cruise, nei panni di un alcolizzato, involontariamente ridicolo e quasi patetico.
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Il film racconta la fine della millenaria tradizione dei samurai, guidati dal saggio e carismatico leader guerriero Katsumoto (Ken Watanabe). Il capitano Algren (Tom Cruise), fatto prigioniero dei samurai, impara e, spontaneamente, apprezza i valori di questa ammirabile e sofisticata civiltà. Fino a decidere di volerne far parte. Nella lotta che porterà al tragico epilogo il capitano ritroverà se stesso e si sentirà per la prima volta spiritualmente appagato.
Ahimè il parere del critico autore della recensione su questo sito è nettamente diverso dal mio. Il suo giudizio, a mio parere ,è il risultato di una osservazione superficiale e colpevolmente semplicistica. Vero è che l'incipit non è dei più promettenti, con Tom Cruise, nei panni di un alcolizzato, involontariamente ridicolo e quasi patetico. Tuttavia ciò che segue è assolutamente privo di stonature: ambientazioni di grande fascino con paesaggi incantevoli grazie a una scrupolosa cura dell'immagine (la fotografia avrebbe quantomeno meritato una nomination per l'oscar), dialoghi intelligenti e raffinati e una propensione verso l'orientale che fa dimenticare che ci si trova davanti ad un film americano. Per non parlare degli interpreti, con un Tom Cruise davvero bravo (nonostante l'improbabile performance da sbronzo) in quella che secondo me è la sua sua migliore interpretazione dopo Collateral; anche se, a mio parere, la gara di bravura è vinta da Ken Watanabe, nomination come migliore attore non protagonista, assolutamente perfetto in un ruolo che sembra calzargli a pennello. La morale, definita "eccessivamente pervasiva al limite della nausea", è invece piena della saggezza, della bellezza e della potenza delle tradizioni samurai. Da questo punto di vista il film è inequivocabilmente già un piccolo capolavoro culturale. Oltre chè un grande capolavoro cinematografico.
"Il fiore perfetto è una cosa rara, se si trascorresse la vita a cercarne uno, non sarebbe una vita sprecata" è la frase più bella del film
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marcy
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giovedì 5 luglio 2007
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un film che trasmette valori
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Sì è un bel film epico. Bellissima la storia del protagonista che viene preso prigioniero dalla battaglia dai samurai e la sua permanenza nel loro villaggio. Qui impara molto sui samurai. Sono persone che cercano la perfezione in ogni dettaglio. Posso dare io stesso la conferma,mi hanno insegnato a usare la spada giapponese in una scuola e i maestri di questo sport richiamano il valore dei samurai:essere perfetti e armoniosi in ogni movimento. Purtroppo io non sono ancora perfetto e armonioso con la spada giapponese,ma me la cavo.
Io trovo che questo si aun film stimolante,che da forza. Il protagonista,se avete notato,è molto determinato e non si ferma davanti a nulla. Dopo il contenuto del film c'è la scenografia:fantastica!!
Poi non è un film crudo.
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Sì è un bel film epico. Bellissima la storia del protagonista che viene preso prigioniero dalla battaglia dai samurai e la sua permanenza nel loro villaggio. Qui impara molto sui samurai. Sono persone che cercano la perfezione in ogni dettaglio. Posso dare io stesso la conferma,mi hanno insegnato a usare la spada giapponese in una scuola e i maestri di questo sport richiamano il valore dei samurai:essere perfetti e armoniosi in ogni movimento. Purtroppo io non sono ancora perfetto e armonioso con la spada giapponese,ma me la cavo.
Io trovo che questo si aun film stimolante,che da forza. Il protagonista,se avete notato,è molto determinato e non si ferma davanti a nulla. Dopo il contenuto del film c'è la scenografia:fantastica!!
Poi non è un film crudo. Insomma,per me è un film ottimo,da vedere,dura un po' di tempo,ma se lo guardate,non sarà tempo sprecato,per la bellezza del film in ogni aspetto e i valori che da'!!!
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(di mokka)
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luca
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lunedì 16 febbraio 2004
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un grande film
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Dopo un inizio un pochino traballante riferito alle scene che vedono tom cruise un soldato in preda all'alcol, il film prende decisamente vita. Solo un breve commento: costumi, luoghi, interpretazioni e musiche da brivido. Da vedere as so lu ta men te!!!
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orso17
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martedì 22 luglio 2008
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un film che rivela l'affascinante mondo buddhista
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DARO' UN GIUDIZIO SU ALCUNI SIGNIFICATI E NON SULLA STRUTTURA E COMPOSIZIONE DEL FILM.PENSO CHE IN DIVERSE SCENE SI POSSANO NOTARE ALCUNI VALORI A NOI DIFFICILI DA CAPIRE XCHE' VIVIAMO IN UN MONDO MOLTO MALATO E CAOTICO. NELLA LORO CULTURA I SAMURAI OLTRE AD ESSERE GRANDI GUERRIERI DEDICAVANO MOLTO DELLA LORO VITA ALLA RICERCA DELLA PERFEZIONE E AD UN BUON RAPPORTO CON LA SOLITUDINE E CON SE STESSI.NEL FILM SI EVIDENZIA COME UN UOMO DEL MONDO MODERNO POSSA CAMBIARE E MIGLIORARE LA PROPRIA PERSONALITA' E IL PROPRIO RAPPORTO CON SE STESSO.HO NOTATO IN ALCUNE SCENE COME IL SAMURAI ,CHE DIFENDEVA L'IMPERATORE, SI DEDICASSE A VIVERE AL MASSIMO LA PROPRIA VITA E CERCARE DI TROVARE DELLE RISPOSTE AD ALCUNE DOMANDE CHE NOI UOMINI NORMALI,IMPEGNATI E AVVOLTI SOLO DALL'OBIETTIVO DI CERCARE DI POSSEDERE DONNE,RICCHEZZA E POTERE,NN CI AVREMMO MAI POSTO.
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DARO' UN GIUDIZIO SU ALCUNI SIGNIFICATI E NON SULLA STRUTTURA E COMPOSIZIONE DEL FILM.PENSO CHE IN DIVERSE SCENE SI POSSANO NOTARE ALCUNI VALORI A NOI DIFFICILI DA CAPIRE XCHE' VIVIAMO IN UN MONDO MOLTO MALATO E CAOTICO. NELLA LORO CULTURA I SAMURAI OLTRE AD ESSERE GRANDI GUERRIERI DEDICAVANO MOLTO DELLA LORO VITA ALLA RICERCA DELLA PERFEZIONE E AD UN BUON RAPPORTO CON LA SOLITUDINE E CON SE STESSI.NEL FILM SI EVIDENZIA COME UN UOMO DEL MONDO MODERNO POSSA CAMBIARE E MIGLIORARE LA PROPRIA PERSONALITA' E IL PROPRIO RAPPORTO CON SE STESSO.HO NOTATO IN ALCUNE SCENE COME IL SAMURAI ,CHE DIFENDEVA L'IMPERATORE, SI DEDICASSE A VIVERE AL MASSIMO LA PROPRIA VITA E CERCARE DI TROVARE DELLE RISPOSTE AD ALCUNE DOMANDE CHE NOI UOMINI NORMALI,IMPEGNATI E AVVOLTI SOLO DALL'OBIETTIVO DI CERCARE DI POSSEDERE DONNE,RICCHEZZA E POTERE,NN CI AVREMMO MAI POSTO. MI COLPISCE MOLTO LA FRASE : VIVI LA VITA IN OGNI RESPIRO: NOI SU OGNI RESPIRO INVECE CI DORMIAMO SOPRA INVECE.
L'ULTIMO SAMURAI TI FA CAPIRE CHE LA VITA E' SOLO UN FILM(PER RIMANERE IN TEMA)CHE NOI PRODUCIAMO ,NOI SIAMO I VERI ATTORI PROTAGONISTI, NOI I VERI REGISTI!!
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nfl 26
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sabato 24 settembre 2011
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oh mio dio !!!!!!!
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Forse potreste pensare che è un'americanta ma vedetelo e capirete che è un capolavoro dei giorni nostri!!!
Storia commovente di un Giappone nuovo,più occidentale,aperto alla innovazioni tecnologiche,privo di sentimenti che cerca di soffocare il vecchio Giappone,pieno di valori,di tradizioni,un mondo affascinante in cui tutti noi vorremmo rifugiarci!
L'America fà di tutto per aiutare il Giappone a sopprimere coloro che,ancora, contrastano l'arrivo di una nuova era; viene così inviato il capitano Nathan Algren,soldato sopravvissuto a mille battaglie e testimone di altrettante stragi, con il compito di guidare l'esercito giapponese contro questi "ribelli" samurai !
Lo scontro non avrà un buon esito per l'esercito giapponese,ancora inesperto ; il capitano Algren viene catturato.
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Forse potreste pensare che è un'americanta ma vedetelo e capirete che è un capolavoro dei giorni nostri!!!
Storia commovente di un Giappone nuovo,più occidentale,aperto alla innovazioni tecnologiche,privo di sentimenti che cerca di soffocare il vecchio Giappone,pieno di valori,di tradizioni,un mondo affascinante in cui tutti noi vorremmo rifugiarci!
L'America fà di tutto per aiutare il Giappone a sopprimere coloro che,ancora, contrastano l'arrivo di una nuova era; viene così inviato il capitano Nathan Algren,soldato sopravvissuto a mille battaglie e testimone di altrettante stragi, con il compito di guidare l'esercito giapponese contro questi "ribelli" samurai !
Lo scontro non avrà un buon esito per l'esercito giapponese,ancora inesperto ; il capitano Algren viene catturato. Ma la sua prigionia non sarà come si aspettava;avrà l'occasione di vivere con un popolo puro,saggio e valoro;si ritroverà in un mondo che,inconsciamente,ha sempre sognato. Da prigioniero di guerra diverrà l'unica speranza per questi samurai,per questo antico popolo,di sopravvivere!
La storia commovente e unica,la regia e la recitazione impeccabili,una colonna sonora (Hans Zimmer) da brividi rendono questo film un capovaloro del suo genere e del cinema americano.
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vedelia
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lunedì 9 febbraio 2004
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filosofia della spada ed escatologia.
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Il cinema americano, dopo aver esaurito, o quasi, il filone western, ha cominciato a guardare con interesse all'eastern, sostituendo al mito del buon selvaggio pellerossa quello del samurai senza macchia, agguerrito fuori e imperturbabile dentro, che sa conciliare la katane col bushido(antico codice d'onore), la filosofia coll'arte della guerra. I miti americani del business e del guadagno, per conseguire i quali qualsiasi violenza viene ammessa, appaiono totalmente disumani e "barbarici" dinanzi all'attaccamento alle tradizioni avite, al senso dell'onore, alla religione del sacrificio, che hanno caratterizzato le grandi civiltà, dalla greca alla nipponica. Tom Cruise è lontano anni luce dagli esordi in "Risky business": a 42 anni ha guadagnato in espressività, bravura e dolente bellezza; mi spiace che non verrà candidato agli oscar.
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paola
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martedì 22 maggio 2007
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finalmente un film americano a favore del giappone
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Bellissimo film epico, dall'epilogo scontato ma inevitabile (del resto la storia é storia, seppur romanzata). Raramente mi è capitato di vedere un film tipicamente hollywoodiano che però presta una cura e una particolare attenzione per le "culture altre", mischiando poesia e melodramma, battaglie memorabili e valori dimenticati, in due ore e mezza di pellicola che scorrono piacevolmente. C'é chi dice che gli americani stanno sempre in mezzo, nel bene e nel male, e forse è vero. Del resto l'accostamento delle vicende ben si addice ad un personaggio americano, reduce da un genocidio di massa a cui ha preso parte, suo malgrado, e dai quali orrori non riesce a liberarsi se non gettandosi nell'alcol.
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Bellissimo film epico, dall'epilogo scontato ma inevitabile (del resto la storia é storia, seppur romanzata). Raramente mi è capitato di vedere un film tipicamente hollywoodiano che però presta una cura e una particolare attenzione per le "culture altre", mischiando poesia e melodramma, battaglie memorabili e valori dimenticati, in due ore e mezza di pellicola che scorrono piacevolmente. C'é chi dice che gli americani stanno sempre in mezzo, nel bene e nel male, e forse è vero. Del resto l'accostamento delle vicende ben si addice ad un personaggio americano, reduce da un genocidio di massa a cui ha preso parte, suo malgrado, e dai quali orrori non riesce a liberarsi se non gettandosi nell'alcol. Il suo vivo interesse per quella splendida cultura autoctona che il suo stesso popolo ha consapevolmente distrutto, gli guadagnerà la stima del grande guerriero samurai e lo aiuterà a capire e ad amare ciò che all'inizio aveva suscitato in lui timore e disprezzo, perché diverso. Al di là dei soliti cliché che gli si possono attribuire, il film é bello e merita senza ombra di dubbio...
Tom Cruise é molto bravo, e Ken Watanabe lo é ancora di più. Buona visione!Paola
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filippo catani
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mercoledì 8 giugno 2011
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inno alla diversità e alla tolleranza
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Alla fine dell'Ottocento il Giappone esce dal suo secolare isolamento e cerca collaborazioni con i paesi occidentali su diverse materie e quindi anche per l'addestramento dei militari. Per fare questo lavoro verrà chiamato e portato in Giappone un capitano dell'esercito famoso per le sue lotte contro gli indiani ma rimasto particolarmente turbato dalle atrocità commesse contro di essi. L'esercito dovrà affrontare gli ultimi samurai che ripudiano le armi. Fatto prigioniero, il capitano americano avrà modo di conoscere meglio il suo nemico.
Davvero un bel film esoprattutto la pellicola è di grandissima attualità in quanto invita tutti noi a riflettere sul rapporto con chi è diverso da noi. Se la prima reazione sarebbe quella di alzare steccati o muri se si osserverà bene sarà molto facile che ognuno possa imparare qualcosa dall'altro ma soprattutto potrà imparare il rispetto verso una cultura diversa dalla propria.
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Alla fine dell'Ottocento il Giappone esce dal suo secolare isolamento e cerca collaborazioni con i paesi occidentali su diverse materie e quindi anche per l'addestramento dei militari. Per fare questo lavoro verrà chiamato e portato in Giappone un capitano dell'esercito famoso per le sue lotte contro gli indiani ma rimasto particolarmente turbato dalle atrocità commesse contro di essi. L'esercito dovrà affrontare gli ultimi samurai che ripudiano le armi. Fatto prigioniero, il capitano americano avrà modo di conoscere meglio il suo nemico.
Davvero un bel film esoprattutto la pellicola è di grandissima attualità in quanto invita tutti noi a riflettere sul rapporto con chi è diverso da noi. Se la prima reazione sarebbe quella di alzare steccati o muri se si osserverà bene sarà molto facile che ognuno possa imparare qualcosa dall'altro ma soprattutto potrà imparare il rispetto verso una cultura diversa dalla propria. Cruise e Wasabe sono interpreti meravigliosi e ancora una volta Hans Zimmer regala una mervaigliosa colonna sonora.
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tony montana96
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martedì 5 luglio 2011
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l'ultimo samurai
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Il capitano americano Nathan Algren, dopo aver combattuto nella Guerra Civile, viene incaricato dal giovane imperatore del Giappone di addestrare un nuovo esercito di leva con il compito di eliminare i Samurai per aprire la strada ad un governo più occidentale e favorevole al commercio. Ma Algren rimane inaspettatamente influenzato e affascinato dalla forza delle convinzioni, dai valori e i codici per i quali i Samurai si sono sacrificati per secoli. Algren si troverà al centro di una violenta ed epica lotta tra due epoche e due mondi.
Forse il film più bello di Edward Zwick e forse il film dove Tom Cruise ha dato veramente il meglio di sé.
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Il capitano americano Nathan Algren, dopo aver combattuto nella Guerra Civile, viene incaricato dal giovane imperatore del Giappone di addestrare un nuovo esercito di leva con il compito di eliminare i Samurai per aprire la strada ad un governo più occidentale e favorevole al commercio. Ma Algren rimane inaspettatamente influenzato e affascinato dalla forza delle convinzioni, dai valori e i codici per i quali i Samurai si sono sacrificati per secoli. Algren si troverà al centro di una violenta ed epica lotta tra due epoche e due mondi.
Forse il film più bello di Edward Zwick e forse il film dove Tom Cruise ha dato veramente il meglio di sé. L’ultimo samurai è la storia di un criminale di guerra che, sopraffatto dal rimorso per aver sterminato donne e bambini di un villaggio di pellerossa innocenti, diventa alcolista a furia di usare il whisky per obliare e finisce col diventare comandante di un contingente di mitragliatori inviati a sterminare gli ultimi samurai rimasti al comando di Katzumoto, in una missione suicida. Il nostro eroe sarà l’ultimo superstite dello scontro e verrà a contatto con un mondo che conosceva appena.
Il film "L'ultimo samurai", diretto da Edward Zwick, parte con un ritmo lento e riflessivo ma non risulta mai noioso, grazie soprattutto al fascino esercitato dall'antica casta dei samurai, protagonista insieme a Tom Cruise per gran parte della durata della pellicola. Ci si trova immersi in un mondo lontano anni luce dal nostro, soprattutto per il modo di vivere e convivere che si basa su valori fondamentali come l'amicizia, la lealtà, l’onore ed il rispetto, tutti temi che Zwick fonde in maniera magistrale con sequenze a dir poco straordinarie.
Nella seconda parte, quando la sopravvivenza dei samurai è messa in pericolo dall'industrializzazione vorace del Giappone, le sequenze d'azione prendono il sopravvento e scene dal sapore epico si mischiano con momenti molto intensi fino al commovente finale. Il risultato globale è un film molto bello con un ottimo cast d'attori, su cui spicca Tom Cruise nella (secondo me) sua miglior interpretazione assieme a Nato il 4 di luglio e soprattutto quelli orientali con un Ken Watanabe che in più di qualche occasione, si mangia Cruise a colazione. Eccellenti scenografie (ancora la Nuova Zelanda, scoperta con "Il signore degli anelli", sempre bellissima) e costumi ben curati. Sceneggiatura di John Logan che quattro anni prima ci aveva regalato Il Gladiatore, musiche come sempre ottime, di Hans Zimmer. Sicuramente non un "polpettone", come molti lo hanno additato.
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renato c.
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venerdì 20 maggio 2016
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dal west al giappone!
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Ottima storia del capitano Nathan Algren, reduce dal 7° Cavalleggeri del generale Custer e sopravvissuto alla battaglia del "Little Big Horn", che gli è rimasto il cuore sconvolto dal massacro di tribù indiane, specialmente di donne e bambini! Viene mandato in Giappone con lo scopo di fare vendere armi americane all'esercito giapponese ed addestrarlo nella lotta contro i samurai ribelli, capeggiati dal comandante Katsumoto. Catturato dagli uomini di Katsumoto, dopo una battaglia viene portato prigioniero nella valle dove i samurai si rifugiavano ed affidao alle cure di Taka, sorella di Katsumoto, per curargli le ferite, che lo cura amorevolmente, nonostante le avesse ucciso il marito in battaglia.
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Ottima storia del capitano Nathan Algren, reduce dal 7° Cavalleggeri del generale Custer e sopravvissuto alla battaglia del "Little Big Horn", che gli è rimasto il cuore sconvolto dal massacro di tribù indiane, specialmente di donne e bambini! Viene mandato in Giappone con lo scopo di fare vendere armi americane all'esercito giapponese ed addestrarlo nella lotta contro i samurai ribelli, capeggiati dal comandante Katsumoto. Catturato dagli uomini di Katsumoto, dopo una battaglia viene portato prigioniero nella valle dove i samurai si rifugiavano ed affidao alle cure di Taka, sorella di Katsumoto, per curargli le ferite, che lo cura amorevolmente, nonostante le avesse ucciso il marito in battaglia. Durante il periodo di prigionia presso i samurai, impara a conoscere la loro filosofia ed i loro valori e finisce per innamorarasi di Taka ricambiato. Così nella battaglia finale tra l'esercito regolare ed i samurai ribelli, combatte dalla parte di questi ultimi! Sopravvissuto e guadagnatosi la stima dell'imperatore Mutsuihto che piange la morte di Katsumoto e rifiuta l'acquisto di armi dagli Stati Uniti se ne torna a vivere al villagio con l'amata Taka! Si può dire che come falsariga somiglia ad "Un uomo chiamato cavallo" dove anche lì il protagonista rimane affascinato dalla filosofia dei pellerossa e rimane a vivere presso la loro tribù sposando un'indiana di cui si era innamorato! Morale spesso combattiamo dei popoli senza conoscerli di cui invece finiremmo per ammirarli se li avessimo conosciuti prima! Ah! Se invece di combatterci imparassimo prima a conoscerci ed a condividere reciprocamente i valori!!
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