sus scrofa
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giovedì 29 novembre 2007
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mah
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questo film si riduce ad un cambio di etichette. l'ovest è una banda di arrampicatori sociali che vive nel benessere, l'est una serie di idioti che fino al giorno prima erano poveri ma felici e il giorno dopo sono una manica di menefreghisti. patetica la storia della madre, superflua quella del padre. le parti più carine sono i finti telegiornali. non merita più di una visione.
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zorro
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lunedì 26 novembre 2007
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emozionante
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Emozionante, simpatico e ben fatto.
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poldo
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lunedì 26 novembre 2007
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carino ma...
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Carino ma l'ho trovato un po' triste... probabilmente è un bel film ma non è il mio genere...
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que pasa
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domenica 28 ottobre 2007
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splendido
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Attraverso l'intreccio di storie d'amore e la creazione di un mondo
che non c'è, da forma a un passato, sepolto, rappresentando alcune delle dimensioni della sua normalità, della quotidianità delle persone che l'han vissuto. Tenero e politico. Un invito a cogliere la complessità e le contraddizioni di quel mondo, al di là di prese di posizione nette.
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rosa
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giovedì 5 aprile 2007
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chapeau, monsieur lenin
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Niente di amaro, niente di patetico, e nemmeno - attenzione - nemmeno alcunché di retrospettivo. Questo è un messaggio filmico che, attraverso le immagini nostalgiche della gioventù, parla di fiducia nelle sorti umane: quella che la madre ripone, seppure inconsciamente, nell'operato del figlio, la fiducia dello stesso Alex, che agisce in virtù dell'amore più che dell'ideale comunista, ma anche e soprattutto la fiducia proprio in quell'ideale, che pare aver dato il peggio di sè.
Ma se la storia non si cambia, però non si cambiano neanche le speranze, l'ottimismo e la pro-spettiva di una generazione (di poco antecedente alla mia, che nell'89 avevo 10 anni) che porta sulle spalle un bel carico.
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Niente di amaro, niente di patetico, e nemmeno - attenzione - nemmeno alcunché di retrospettivo. Questo è un messaggio filmico che, attraverso le immagini nostalgiche della gioventù, parla di fiducia nelle sorti umane: quella che la madre ripone, seppure inconsciamente, nell'operato del figlio, la fiducia dello stesso Alex, che agisce in virtù dell'amore più che dell'ideale comunista, ma anche e soprattutto la fiducia proprio in quell'ideale, che pare aver dato il peggio di sè.
Ma se la storia non si cambia, però non si cambiano neanche le speranze, l'ottimismo e la pro-spettiva di una generazione (di poco antecedente alla mia, che nell'89 avevo 10 anni) che porta sulle spalle un bel carico. Del resto, quale figlio non si porta appresso il bagaglio del genitore?
E direi infine che tutto il commovente che si può trovare nella figura della madre prima convalescente e poi disincantata e poi morente, non è paragonabile all'intensità del personaggio di Alex, un vero mago, un eroe senza armatura e senza spada che si serve del sogno e della fantasia per sopravvivere. Direi inoltre che è un film dolce, premuroso, forse funereo, ma nel migliore dei modi. E comunque è sostanzialmente ottimista: il giovane berlinese è soddisfatto del suo lavoro, ha fatto ciò che doveva fare, ha reso a se stesso e a sua madre il servizio desiderato. Per la madre è stato una carezza e un inchino onorevole, per lui uno scatto da centometrista verso l'essere-nella-storia.
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(di tom)
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tom
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lunedì 19 febbraio 2007
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davvero bello!!!
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...ti prende, ti fa pensare, ti emoziona fin quasi alle lacrime, ti fa ridere...intelligente, struggente, non banale, imparziale.
Il difficile passaggio da un "mondo" all'altro per un intero popolo, mondo che un ragazzo berlinese cerca di ricreare in una sola stanza per la madre ( socialista convinta) che entra in coma prima della caduta del muro e si risveglierà solo otto mesi dopo, il tutto visto e raccontatoci da un regista (Becker) in maniera intelligente e imparziale. Ricco di scene che sono piccole gemme geniali: es. le guardie annunciano il cambio della guardia e in primo piano sfrecciano i camion della coca cola, non ci si pensa ma è una metafora geniale.
Colonna sonora stupenda.
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giuly
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lunedì 5 giugno 2006
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un film che prende nel sentimento...
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Wolfgang è riuscito a coinvolgermi nel film, il quale tratta di una situazione famigliare nel bel mezzo di una vicenda molto importante storica e indimenticabile!!!!questo film mi ha preso di sentimento, grazie al regista, grazie veramente di aver prodotto questo film!!!
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manhunter
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giovedì 17 novembre 2005
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l'amore è l'unico ideale perseguibile.
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Film notevole di per se. Splendido grazie alle musiche di Yann Tiersen.
Non è un elogio al socialismo, è una splendida storia d'amore.
L'amore che un figlio ha verso la madre, e verso un tempo dove si era realmente felici a dispetto della modernità.
E' un'esame di coscenza: perchè affannarsi nella corsa al futuro se la felicità è racchiusa nei ricordi del passato?
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(di rosa)
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dave'87
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sabato 15 ottobre 2005
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il sogno comunista
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Goodbye Lenin è un film che descrive efficacemente sia i difetti del sistema (per esempio quando l'esercito seda la manifestazione), sia i pregi (soprattutto nella seconda parte). Ma la cosa più grande di questo film, è come fa notare la possibile realizzazione di un mondo socialista; Alex lo realizza nel "sogno" creato per la madre, ovvero nella sua stanza. Fa capire come tutto ciò sarebbe potuto essere possibile se ci fossero state le persone giuste a governare. Il film denota l'avvento della ricchezza dell'ovest, ma anche l'avvento del capitalismo della peggior specie, tremenda è anche l'ipocrisia della gente dopo la caduta del muro, triste invece vedere lo stato d'animo di coloro che credevano in quel sistema.
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Goodbye Lenin è un film che descrive efficacemente sia i difetti del sistema (per esempio quando l'esercito seda la manifestazione), sia i pregi (soprattutto nella seconda parte). Ma la cosa più grande di questo film, è come fa notare la possibile realizzazione di un mondo socialista; Alex lo realizza nel "sogno" creato per la madre, ovvero nella sua stanza. Fa capire come tutto ciò sarebbe potuto essere possibile se ci fossero state le persone giuste a governare. Il film denota l'avvento della ricchezza dell'ovest, ma anche l'avvento del capitalismo della peggior specie, tremenda è anche l'ipocrisia della gente dopo la caduta del muro, triste invece vedere lo stato d'animo di coloro che credevano in quel sistema. Molto significativa è nel film la metafora di Sigmund Yen, primo cittadino della DDR nello spazio e grande eroe di Alex, un minuto prima eroe nazionale, un momento dopo, nessuno. Molto ben fatta anche "la linea temporale" in cui si racconta in maniera parallela la storia della Germania, la storia della famiglia e i pensieri di Alex Come commedia non manca di ironia nei momenti giusti e nel modo giusto, fantastica la colonna sonora. Concludo con una considerazione personale: perchè, PERCHE' si è dovuto distruggere tutto il bene creato da persone come Lenin, in favore dello sfruttamento, del capitalismo, dell'egoismo?!?!
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antonio
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venerdì 11 febbraio 2005
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film davvero bello!
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Good bye lenin non e' solo un film di denuncia sociale sulla fine di un regime e le promesse non mantenute dal "nuovo" che avanza. E' innanzitutto un film di amore tra un figlio e una madre. E quale e' la piu' grande prova di amore? Creare un mondo che non esiste piu' e che forse non e' mai esistito. Nelle battute finali del film il protagonista recita la frase piu' significativa, e annuncia che il mondo che aveva ricreato per la madre si avvicinava al socialismo che aveva sempre sognato. I suoi non erano semplici tentativi di mantenere in vita una realta' improvvisamente apparsa vecchissima, ma di renderla addirittura migliore e piu' giusta.
Alla base di tutte le riflessioni sociali politiche ed economiche che possono scaturire, resta il fatto che il motivo portante di questo film bellissimo e' l'amore di un figlio nei confronti della madre, raccontato con sensibilita' profonda e venata da una ironia sottile.
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Good bye lenin non e' solo un film di denuncia sociale sulla fine di un regime e le promesse non mantenute dal "nuovo" che avanza. E' innanzitutto un film di amore tra un figlio e una madre. E quale e' la piu' grande prova di amore? Creare un mondo che non esiste piu' e che forse non e' mai esistito. Nelle battute finali del film il protagonista recita la frase piu' significativa, e annuncia che il mondo che aveva ricreato per la madre si avvicinava al socialismo che aveva sempre sognato. I suoi non erano semplici tentativi di mantenere in vita una realta' improvvisamente apparsa vecchissima, ma di renderla addirittura migliore e piu' giusta.
Alla base di tutte le riflessioni sociali politiche ed economiche che possono scaturire, resta il fatto che il motivo portante di questo film bellissimo e' l'amore di un figlio nei confronti della madre, raccontato con sensibilita' profonda e venata da una ironia sottile.
Bellissimo
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