Francesco Alò
Il Messaggero
Sognavano il surf ma incantavano sullo skate. Andavano sulle ruote ma senza i motori rombanti di Valentino Rossi e Michael Schumacher. Erano gli Z-boys, capelloni minorenni provenienti da famiglie disastrate di Dogtown, quartieraccio di Los Angeles. Lo splendido documentario Dogtown and Z-boys di Stacy Peralta (uno di loro) ne racconta vita, sorte e sfavillanti acrobazie. Li chiamavano Z-boys perché si raccoglievano nel 1975 dentro lo Zephir Skating Team di Jeff Ho, Skip Engblom e Craig Stecyk, proprietari di un negozio sportivo simile alla boutique di moda londinese di Malcolm McLaren. [...]
di Francesco Alò, articolo completo (2983 caratteri spazi inclusi) su Il Messaggero 27 giugno 2005