uccioweb
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sabato 22 dicembre 2007
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l'amore non è solo poesia
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I "critici laureati" dicono che è dolciastro, mieloso, scopiazzato. Io non contraddico la loro proverbiale sapienza, ma mi dispiace dover sentire critiche negative anche su film di questo genere. Che hanno un solo aggettivo: spettacolari.
Ieri mi sono emozionato, e non sono il solo a quanto vedo. Un film che si vela di dolcezza, e non che ci si imbeve: sono frequenti i riferimenti positivi alla vita della prima parte, così come le difficoltà nel tirar su una famiglia e la lotta massacrante col quotidiano. Stupendo, poi, questo continuo entra-esci del protagonista, che scinde se stesso in due metà, sempre più distanti e incomprensibili tra loro. Qui c'è tutta la visione moderna della realtà: è un mondo frenetico, disarmonico, irreale.
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I "critici laureati" dicono che è dolciastro, mieloso, scopiazzato. Io non contraddico la loro proverbiale sapienza, ma mi dispiace dover sentire critiche negative anche su film di questo genere. Che hanno un solo aggettivo: spettacolari.
Ieri mi sono emozionato, e non sono il solo a quanto vedo. Un film che si vela di dolcezza, e non che ci si imbeve: sono frequenti i riferimenti positivi alla vita della prima parte, così come le difficoltà nel tirar su una famiglia e la lotta massacrante col quotidiano. Stupendo, poi, questo continuo entra-esci del protagonista, che scinde se stesso in due metà, sempre più distanti e incomprensibili tra loro. Qui c'è tutta la visione moderna della realtà: è un mondo frenetico, disarmonico, irreale.
Cosa resta di certo? L'amore. Che non è solo poesia, come detto sopra, ma che ci riempie di serenità. "In tutti questi anni, non ho mai smesso di amarti", dirà più a se stesso che all'amata il protagonista. E' questa la chiave: i sentimenti non vanno messi da parte, in nessun caso. Bisogna trovare l'equilibrio tra carriera ed emozioni, tra pragmaticità e sentimenti: è un equilibrio quasi improbabile, la bilancia penderà sempre, anche se di poco, da una parte. E il film suggerisce quale: l'amore.
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[+] hai perfettamente ragione
(di robert king mc murphy)
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katherine.k.
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domenica 1 aprile 2012
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la favola di natale che non invecchia mai
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Cos’è davvero importante, nella vita? I soldi, la ricchezza, la fama, possono comprare la felicità? E che momento migliore di Natale per rispondere a questa domanda? Jack Campbell è un uomo, letteralmente, sulla vetta del mondo, il presidente di un’importante azienda di Wall Street che pensa di possedere il mondo intero ma, in realtà, completamente solo. La vigilia di Natale, un “angelo” gli offre l’opportunità di dare un’occhiata a come sarebbe stata la sua vita se non avesse lasciato la sua fidanzata dell’Università, Kate, nel partire per Londra. All’inizio completamente spaesato, Jack comincia pian piano ad apprezzare ciò che nella vita non aveva mai avuto modo di conoscere: la bellezza di addormentarsi in una casa fuori città, con una moglie al proprio fianco; l’avere due bambini chiassosi e un cane continuamente desideroso di attenzioni; il potersi permettere a malapena di arrivare a fine mese con uno stipendio da americano medio.
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Cos’è davvero importante, nella vita? I soldi, la ricchezza, la fama, possono comprare la felicità? E che momento migliore di Natale per rispondere a questa domanda? Jack Campbell è un uomo, letteralmente, sulla vetta del mondo, il presidente di un’importante azienda di Wall Street che pensa di possedere il mondo intero ma, in realtà, completamente solo. La vigilia di Natale, un “angelo” gli offre l’opportunità di dare un’occhiata a come sarebbe stata la sua vita se non avesse lasciato la sua fidanzata dell’Università, Kate, nel partire per Londra. All’inizio completamente spaesato, Jack comincia pian piano ad apprezzare ciò che nella vita non aveva mai avuto modo di conoscere: la bellezza di addormentarsi in una casa fuori città, con una moglie al proprio fianco; l’avere due bambini chiassosi e un cane continuamente desideroso di attenzioni; il potersi permettere a malapena di arrivare a fine mese con uno stipendio da americano medio. Jack si rende conto che non c’è nulla di più meraviglioso dell’amore e della famiglia e, invece di rigettare questa realtà, si attacca quasi disperatamente a questo mondo fantastico e utopistico, da cui non vuole più separarsi. Ma, come molti miracoli di Natale, svanisce molto prima che arrivi la mezzanotte e lui si ritrova di nuovo catapultato nella sua vita miliardaria e piena di solitudine. Ma, questa volta, sa cosa si sta perdendo e ha i mezzi per riuscire a rimediare all’errore di tanti anni prima.
Non sono un tipo molto sentimentale, difficilmente piango, eppure dopo più di 10 anni, non c’è nessun film natalizio che riesca a commuovermi più di Family Man. “Io scelgo noi”, si ripetono a vicenda i due protagonisti, e non c’è dichiarazione d’amore più bella quando la si dice lasciandosi alle spalle lavoro e carriera e denaro, non c’è più pura realtà di quella che ci appare tanto evidente quando l’abbiamo sempre avuta proprio davanti ai nostri occhi. Perché è di questo che si tratta, in fondo, di un mondo talmente bello e talmente pieno di concretezza da essere sottovalutato. Lo stesso Jack, all’inizio, non riesce a rendersi conto di come dei vestiti scadenti, una macchina a pezzi e perfino un cane bavoso possano essere il fulcro di una vita perfetta finchè, scavando, riesce a vedere ciò che in superficie è velato da una vetrata opaca: la bellezza di amare ed essere amati, il fascino dell’avere ciò che altri possono soltanto sognare, il coraggio di non avere quando si ha già tutto il resto.
Una storia ben strutturata, con diversi spunti che di certo raccontano situazioni e realtà già viste e già lette, ma che riescono ad appassionare lo spettatore con un mix perfetto di ironia, leggerezza, sentimento e teatralità, perché no, senza nulla togliere alla magnifica interpretazione di Nicholas Cage e Tea Leoni, entrambi epici sullo schermo con un feeling invidiabile.
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beppe baiocchi
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mercoledì 24 aprile 2013
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a natale puoi...
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Jack Cambell è un ricco manager di New York, vive in un lussuosissimo appartamento, la sua cabina armadio è piena di abiti di alta sartoria, guida una Ferrari. Jack Cambell ha tutto.
Jack Cambell è un uomo solo, vive esclusivamente per il suo lavoro, non ha una compagna, non ha il calore di una famiglia. Jack Cambell non ha niente.
E' la vigilia di Natale Jack per un "caso particolare" ha la possibilità di vivere in una realtà alternativa dove non è più il ricco e solitario manager New Yorkese ma un uomo modesto ma con una bella famiglia.
La storia è semplice, un "A Christmast Carol" moderna che ha sicuramente dei bei contenuti morali, che purtroppo vengono serviti in una salsa mielosa fin troppo dolce.
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Jack Cambell è un ricco manager di New York, vive in un lussuosissimo appartamento, la sua cabina armadio è piena di abiti di alta sartoria, guida una Ferrari. Jack Cambell ha tutto.
Jack Cambell è un uomo solo, vive esclusivamente per il suo lavoro, non ha una compagna, non ha il calore di una famiglia. Jack Cambell non ha niente.
E' la vigilia di Natale Jack per un "caso particolare" ha la possibilità di vivere in una realtà alternativa dove non è più il ricco e solitario manager New Yorkese ma un uomo modesto ma con una bella famiglia.
La storia è semplice, un "A Christmast Carol" moderna che ha sicuramente dei bei contenuti morali, che purtroppo vengono serviti in una salsa mielosa fin troppo dolce.
Star indiscussa del film è il modestissimo Nicholas Cage, fresco dell'aver compreso che la faccia allibita si ottiene aprendo la bocca, che esegue il suo compitino, secondo me non aggiungendo alcuno spessore al suo personaggio e di conseguenza al film. La regia di Brett Ratner è gradevole, senza picchi, ma che fa il suo lavoro.
Il film in se per se risulta gradevole, anche con battute simpatiche e un buon ritmo ma che viene notevolmente ridimensionato dall'eccessivo "buonismo" della sceneggiatura, dalla troppa morale (cosa che non è sbagliata ,sia chiaro) perché guardandolo si ha la sensazione che tutto quello che si sussegue in questa pellicola non possa che accadere in un film. Ma il messaggio scorre forte e chiaro, ed è un messaggio importante di amore verso la famiglia. Consigliato, ma solo se siete pronti ad iniettarvi una dose di zucchero in endovena
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paolomiki
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lunedì 28 dicembre 2009
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realtà americana
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Crescere i propri figli fuori dal centro caotico delle grandi metropoli è il sogno di molti americani.Anche cantare e non solo per la propria moglie è uno dei sogni americani.Finalmente un film che mette in risalto tutte le vere aspirazioni di un popolo condannato a dare l'esempio al mondo.La voglia e forse il bisogno di statalità si percepisce in questo film quasi subito per raggiungere l'apice nella scena del vestito firmato (rigorosamente italiano). In quella scena si capisce immediatamente che nicolas Cage non desidera l'abito ma una vita più tranquilla per i propri figli e magari con un sistema sanitario come quello italiano senza dover fare i salti mortali per mettere da parte soldi per pagarsi un'assicurazione per la vita.
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Crescere i propri figli fuori dal centro caotico delle grandi metropoli è il sogno di molti americani.Anche cantare e non solo per la propria moglie è uno dei sogni americani.Finalmente un film che mette in risalto tutte le vere aspirazioni di un popolo condannato a dare l'esempio al mondo.La voglia e forse il bisogno di statalità si percepisce in questo film quasi subito per raggiungere l'apice nella scena del vestito firmato (rigorosamente italiano). In quella scena si capisce immediatamente che nicolas Cage non desidera l'abito ma una vita più tranquilla per i propri figli e magari con un sistema sanitario come quello italiano senza dover fare i salti mortali per mettere da parte soldi per pagarsi un'assicurazione per la vita.Al di la di ogni interpretazione soggettiva questo è un film bellissimo soprattutto per l'interpretazione dei due protagonisti che dimostrano di saper fare bene il loro mestiere cosa che purtroppo non accade in italia dove ci sarà un sistema sanitario invidiabile ma dove non esiste la meritocrazia e vanno avanti i cialtroni e i raccomandati.Per quanto riguarda il film nel suo complesso se vogliamo essere giusti non merita più di tre stelle . Un film da consigliare sicuramente!
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(di renatoc.)
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paolomiki
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sabato 7 agosto 2010
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ralta americana
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Crescere i propri figli fuori dal centro caotico delle grandi metropoli è il sogno di molti americani.Anche cantare e non solo per la propria moglie è uno dei sogni americani.Finalmente un film che mette in risalto tutte le vere aspirazioni di un popolo condannato a dare l'esempio al mondo.La voglia e forse il bisogno di statalità si percepisce in questo film quasi subito per raggiungere l'apice nella scena del vestito firmato (rigorosamente italiano). In quella scena si capisce immediatamente che nicolas Cage non desidera l'abito ma una vita più tranquilla per i propri figli e magari con un sistema sanitario come quello italiano senza dover fare i salti mortali per mettere da parte soldi per pagarsi un'assicurazione per la vita.
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Crescere i propri figli fuori dal centro caotico delle grandi metropoli è il sogno di molti americani.Anche cantare e non solo per la propria moglie è uno dei sogni americani.Finalmente un film che mette in risalto tutte le vere aspirazioni di un popolo condannato a dare l'esempio al mondo.La voglia e forse il bisogno di statalità si percepisce in questo film quasi subito per raggiungere l'apice nella scena del vestito firmato (rigorosamente italiano). In quella scena si capisce immediatamente che nicolas Cage non desidera l'abito ma una vita più tranquilla per i propri figli e magari con un sistema sanitario come quello italiano senza dover fare i salti mortali per mettere da parte soldi per pagarsi un'assicurazione per la vita.Al di la di ogni interpretazione soggettiva questo è un film bellissimo soprattutto per l'interpretazione dei due protagonisti che dimostrano di saper fare bene il loro mestiere cosa che purtroppo non accade in italia dove ci sarà un sistema sanitario invidiabile ma dove non esiste la meritocrazia e vanno avanti i cialtroni e i raccomandati.Per quanto riguarda il film nel suo complesso se vogliamo essere giusti non merita più di tre stelle . Un film da consigliare sicuramente!
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darkglobe
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mercoledì 25 febbraio 2015
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preparate i fazzoletti
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Rivedere dopo alcuni anni The Famly Man è stata una grande emozione. Si tratta di un film bellissimo, un cammino a ritroso sulle occasioni di vita sfuggite a favore della personale realizzazione sul lavoro, dell’agiatezza, delle donne da "una notte e via", del successo.
Ma se le cose fossero andate diversamente cosa sarebbe potuto accadere? E’ questo il nocciolo della suggestiva trama scritta dagli sceneggiatori David Diamond e David Weissman, dichiarato omaggio a La vita è meravigliosa di Capra, sul cui tema il film, girato da Brett Ratner che conferisce un'ottima coesione all'impalcatura narrativa, si reinventa integralmente una nuova singolare storia di sentimenti, affetti, rimpianti, amicizie sincere, emozioni e di un amore incrollabile nel tempo, quello tra i due protagonisti Jack Campbell e Kate Reynolds, interpretati da due giganti del cinema che prendono il nome di Nicolas Cage e Tea Leoni: bravissimo il primo negli incalzanti cambi di registro a rendere perfino nelle situazioni più divertenti, nonostante la sua aria sempre un po’ mesta, in un film che sembra cucito su misura per lui; incredibilmente versatile lei, oltre che bellissima, con un tempismo recitativo senza pari ed una verve da attrice navigata.
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Rivedere dopo alcuni anni The Famly Man è stata una grande emozione. Si tratta di un film bellissimo, un cammino a ritroso sulle occasioni di vita sfuggite a favore della personale realizzazione sul lavoro, dell’agiatezza, delle donne da "una notte e via", del successo.
Ma se le cose fossero andate diversamente cosa sarebbe potuto accadere? E’ questo il nocciolo della suggestiva trama scritta dagli sceneggiatori David Diamond e David Weissman, dichiarato omaggio a La vita è meravigliosa di Capra, sul cui tema il film, girato da Brett Ratner che conferisce un'ottima coesione all'impalcatura narrativa, si reinventa integralmente una nuova singolare storia di sentimenti, affetti, rimpianti, amicizie sincere, emozioni e di un amore incrollabile nel tempo, quello tra i due protagonisti Jack Campbell e Kate Reynolds, interpretati da due giganti del cinema che prendono il nome di Nicolas Cage e Tea Leoni: bravissimo il primo negli incalzanti cambi di registro a rendere perfino nelle situazioni più divertenti, nonostante la sua aria sempre un po’ mesta, in un film che sembra cucito su misura per lui; incredibilmente versatile lei, oltre che bellissima, con un tempismo recitativo senza pari ed una verve da attrice navigata.
Jack Campbell è un uomo di successo di Wall Street. Sta per concludere, siamo alla vigilia di Natale, un affare da 130 miliardi di dollari, ma un angelo, Cash (Don Cheadle), lo rispedisce indietro nel tempo, facendogli rivivere ciò che sarebbe accaduto se, 13 anni prima, invece di partire per Londra, fosse rimasto negli Stati Uniti come l'innamorata Kate lo pregava e supplicava di fare, invitandolo ad una vita semplice e sacrificata, ma condivisa con lei più che a quella di solitario businessman di oggi: si ritrova venditore di gomme mentre la sua Kate è un avvocato non-profit. Molto presto, la piccola figlia di Jack intuisce la situazione e aiuta il presunto padre a districarsi nella sua “nuova” vita, fatta però di continui rimpianti dell’agiatezza e della ricchezza perduti… ma ben presto Jack, tra un variegato inanellarsi di errori e l'aiuto a tener dritta la barra di navigazione grazie ai consigli del suo migliore amico Alan (Saul Rubinek), arriva a comprendere la bellezza della propria famiglia in confronto all’arida tristezza della sua ex-vita da milionario e soprattutto il suo immenso e duraturo amore per Kate, mai scemato in questi 13 anni di separazione ("In tutti questi anni, non ho mai smesso di amarti"). E proprio nel momento in cui Jack - la neve che cade a simboleggiarlo - sta finalmente realizzando il profondo valore della sua nuova vita, l’angelo lo rispedisce nel presente informandolo che questa breve parentesi è stata solo un'"occhiatina". In preda alla disperazione, dopo aver dolorosamente detto addio a moglie e figli il giorno prima del “ritorno al presente”, Jack decide di rinunciare a chiudere l’affare miliardario ed intercetta Kate, che guarda caso, dopo anni che non si sono visti, gli ha lasciato un messaggio finalizzato alla restituzione di un vecchio pacco. Ritrova una Kate anche lei concentrata sulla propria carriera, che si sta trasferendo a Parigi e che lo congeda frettolosamente. Ma non tutto è perduto…
Dicevamo di un film toccante: non si eccede mai, non ci si crogiola nei buoni sentimenti a tutti i costi ma essi rappresentano semmai, pur in una certa atmosfera di mestizia generale, quel sottilissimo velo di zucchero che dolcifica il naturale evolversi di una situazione di riscoperta degli affetti, nel perdurante stridore tra l'essenza di una vita familiare fatta di sacrifici ma compensata dalla prossimità umana ed un presente in cui il “possedere tutto" appare il simbolo di una aridità umana nella quale affari e soldi soppiantano totalmente le relazioni umane e gli amori familiari. La seconda occasione che dunque la vita offre al protagonista andrà colta senza alcun indugio, con la coscienza di aver appreso qualcosa dai propri cinici errori del passato.
Molto bella, quasi “classica” la straripante colonna sonora di Danny Elfman (La mia adorabile nemica, La fabbrica di cioccolato), che cesella ed enfatizza costantemente gli stati d’animo dei protagonisti, sottolineandone i vari cambi d’umore. Per la fotografia siamo anche in questo caso nel classico, tant'è che la percezione è quella di una strizzatina d'occhio al modo con cui si realizzavano i bei filmoni d'altri tempi, pur preservando l'originalità e la modernità del prodotto finale.
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valetag
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martedì 12 agosto 2014
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a christmas mess
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Jack Cambell è il re di Wall Street: conclude affari a 10 zeri, viaggia con la sua ferrari, cambia donna ogni notte. Apparentemente possiede tutto quello che un uomo potrebbe desiderare.
La vigilia di Natale, mentre sta comprando del latte in un mini market, riesce a tranquillizzare un ladro psicopatico che minaccia di sparare ai clienti.
Questo, però, si rivela essere un angelo, che tenendo conto delle sue buone azioni, lo spedisce in una realtà parallela, permettendogli di dare una sbirciatina a come sarebbe stata la sua vita se 13 anni prima non avesse abbandonato Kate, la sua ragazza del college.
Jack all'inizio sente la mancanza di tutti gli agi, ma poi, piano piano, scopre di non avere mai smesso di amare Kate, e guardando quei figli che sarebbero potuti essere suoi, capisce che alla sua ricca vita mancano tanti elementi per essere veramente felice.
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Jack Cambell è il re di Wall Street: conclude affari a 10 zeri, viaggia con la sua ferrari, cambia donna ogni notte. Apparentemente possiede tutto quello che un uomo potrebbe desiderare.
La vigilia di Natale, mentre sta comprando del latte in un mini market, riesce a tranquillizzare un ladro psicopatico che minaccia di sparare ai clienti.
Questo, però, si rivela essere un angelo, che tenendo conto delle sue buone azioni, lo spedisce in una realtà parallela, permettendogli di dare una sbirciatina a come sarebbe stata la sua vita se 13 anni prima non avesse abbandonato Kate, la sua ragazza del college.
Jack all'inizio sente la mancanza di tutti gli agi, ma poi, piano piano, scopre di non avere mai smesso di amare Kate, e guardando quei figli che sarebbero potuti essere suoi, capisce che alla sua ricca vita mancano tanti elementi per essere veramente felice.
L'aspetto positivo più evidente di questo film di Brett Ratner è la scelta di mostrare vantaggi e svantaggi di entrambi i modi di vivere, in maniera equa: se da una parte abbiamo successo e denaro, dall'altra abbiamo amore; se da una parte manca l'affetto, dall'altra mancano la serenità e la soddisfazione.
Tra gli aspetti negativi, invece, troviamo la diabetica imposizione del "prendere la strada giusta", la piattissima performance di Nicholas Cage e certe battute da copione così squallide da essere quasi imbarazzanti .
Il tentativo di lanciare come morale che sposarsi e creare una famiglia è più importante di realizzarsi in carriera è un po ridicolo: se hai successo ma non hai una famiglia sei comunque povero, ma se hai una famiglia sei ricco uguale.
Tra le scene più simpatiche, quella in cui la piccola Annie crede che suo padre sia stato rapito e rimpiazzato da un alieno.
Commedia debole, dominata da un sentimentalismo banale e carica di cliché.
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paolo ciarpaglini
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martedì 2 gennaio 2007
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la seconda occasione.
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Nicholas chage, e Tèa Leoni son i due interpreti di questa deliziosa lezione di vita. Lui è Jack, lei Sara, stanno insieme. Jack deve partire per alcuni mesi, la rassicura, ma lei ha un presentimento e cerca di trattenerlo, con una frase che è il live motive del film 'io scelgo noi'. Jack parte. Sono passati 12 anni adesso, è il maneger di una grande compagnia, ha tutto, donne, lusso, soldi, una Ferrari, di Sara neppure il ricordo. La sua è inquadrata, una macchina da soldi. Ma un giorno dopo essere entrato in un bar, assiste ad un fatto cruento. Un uomo di colore lo minaccia con la pistola, ma Jack ha fondamentalmente conservato un gran cuore e si offre di pagare lui la vincita, 12 dollari.
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Nicholas chage, e Tèa Leoni son i due interpreti di questa deliziosa lezione di vita. Lui è Jack, lei Sara, stanno insieme. Jack deve partire per alcuni mesi, la rassicura, ma lei ha un presentimento e cerca di trattenerlo, con una frase che è il live motive del film 'io scelgo noi'. Jack parte. Sono passati 12 anni adesso, è il maneger di una grande compagnia, ha tutto, donne, lusso, soldi, una Ferrari, di Sara neppure il ricordo. La sua è inquadrata, una macchina da soldi. Ma un giorno dopo essere entrato in un bar, assiste ad un fatto cruento. Un uomo di colore lo minaccia con la pistola, ma Jack ha fondamentalmente conservato un gran cuore e si offre di pagare lui la vincita, 12 dollari. Il barista non vuol neppure guardare il biglietto, convinto della sua falsità, il solito mascalzone teppista, di colore ha scritto in fronte. Escono assieme dal bar e discorrendo, il nero gli chiede perchè ha rischiato la vita per uno stupido biglietto. In realtà questi è una sorta di 'padrone del tempo', che domanda a Jack se ha mai pensato cosa sarebbe oggi, se non avesse mai preso quell'aereo. 'Ti piacerebbe dare una sbirciatina?' chiede a Cage. Il giorno dopo al risveglio Jack, si trova catapultato in una vita che non ricorda di aver vissuto, quella appunto 'dell'aereo mai preso'. Ha due figli, fà il venditore di gomme al dettaglio, è sposato con Sara felicemente, ha amici e parenti che non ha mai visto, ed un cane da portare fuori per fare i bisogni. All'inizio è sconvolto, sperso, non riesce e non vuol abituarsi a quella 'misera' vita. Ma giorno dopo giorno inizia a capire, a scordare quello che era, riscopre l'amore per Sara, per la famiglia, per il 'guardaroba' più che normale, ma incomparabilmente povero per la sua vita precedente. Lentamente, ed è quà la maestria di Cage, cambia. Un giorno per caso, vede dal suo piccolo ufficio giungere una Rolls Roice con una gomma a terra, guardacaso è il 'capo' della compagnia per cui lavorava. Naturalmente Jach sa tutto di lui, sa tutto di come si conducono gli affari in quel settore, e sbalordisce l'uomo a tal punto da strappargli un invito a visitare la sede della compagnia. A Jack, che lascia esterrefatto, quello che era un suo subalterno, viene data la possibilità di iniziare a lavorare nella compagnia. Lui crede di rendere felice Sara, ma lei quando vede il lusso che li aspetta, è scioccata, e tropo affezzionata alla semplice e felice vita che fino ad allora hanno condotto. Non vuole niente più di quello che ha già. Jack per caso un giorno, rientra nel bar dove era avvenuto il 'fatto', e chì è il barista? ma Chandle naturalmente, si salutano:'come va Jack?', 'bene, ma tu che ci fai quì?', chiede Cage smarrito. Insomma Jack viene avvertito che una 'sbirciatina, è solo una sbirciatina. Torna a casa, guarda le sue figlie che ormai ama, e in camera da letto si siede davanti a Sara che dorme. Non vuole addormentarsi perchè sa che al risveglio tutto sarà tornato come prima, e lui nuovamente un 'semplice' miliardario. Si addormenta e puff, torna il lusso. Non lo accetta, ama tropo Sara, la cerca e scopre che abita sempre lì a New York, ma adesso è divenuta un'affermato avvocato che stà per trasferirsi a Parigi. Si presenta a lei, bellissima, si salutano, è sorpresa di rivederlo 'dopo tanto tempo'. Lui cerca di dirle.. ma lei è fredda: ' non preoccuparti, non sentirti in colpa eravamo giovani'. All'aeroporto, con un monologo che commuove, riesce a convincerla: 'ti prego, solo un caffè assieme'. è AMORE..
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