antrace
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lunedì 28 giugno 2010
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esuli e nudi
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"Sei fuori dal mondo ! " è il rimprovero che rivolge con stizza Ernesto alla giovane suora , entrata per caso nella sua vita , che non vuole assolvere i suoi fugaci rapporti sessuali.
Ma fuori dal mondo , e dentro al film , sono tutti gli individui che non sanno nascondere impacci, nudità , tentazioni , che esprimono interrogativi e bisogni . I protagonisti della vicenda acquistano piano una nitida forma, essi si ritrovano oltre la folla , quasi esuli dal contratto sociale , anche se ovviamente e banalmente tra la gente . E' fuori dal mondo prima di tutto la suora che ha ripudiato la vita civile per una precoce vocazione , insidiata dal desiderio di maternità , e da una curiosità vivace verso ciò che le ruota intorno .
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"Sei fuori dal mondo ! " è il rimprovero che rivolge con stizza Ernesto alla giovane suora , entrata per caso nella sua vita , che non vuole assolvere i suoi fugaci rapporti sessuali.
Ma fuori dal mondo , e dentro al film , sono tutti gli individui che non sanno nascondere impacci, nudità , tentazioni , che esprimono interrogativi e bisogni . I protagonisti della vicenda acquistano piano una nitida forma, essi si ritrovano oltre la folla , quasi esuli dal contratto sociale , anche se ovviamente e banalmente tra la gente . E' fuori dal mondo prima di tutto la suora che ha ripudiato la vita civile per una precoce vocazione , insidiata dal desiderio di maternità , e da una curiosità vivace verso ciò che le ruota intorno . E' fuori dal mondo , dimesso, grigio , Ernesto , titolare di una lavanderia , alquanto spento e rassegnato nei rapporti con il prossimo , divenuto solo contabile degli incassi e delle spese del suo negozio . E' impetuosamente fuori dal mondo , disorientata e ferita , Teresa , che ha partorito e abbandonato un bimbo , perchè vittima della brutalità cinica e viziosa di un adulto . Sono tutti nettamente fuori dal mondo, i personaggi di Piccioni , e profondamente dentro la realtà quotidiana delle angosce appena soffocate . Tale appare il virtuosismo narrativo del regista , saperli spingere un passo oltre il caos e il rumore indistinto della vita comune , e disegnare all'istante le loro umane verità .L'opera è discreta, lineare ,
adopera un linguaggio velato , mai acceso, nè esitante . Schiva e concisa l'interpretazione di
Silvio Orlando, come si addice ad un uomo desolato, altrettanto esemplare Margherita Buy nella sua esile fermezza e nel suo turbamento .
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howlingfantod
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venerdì 23 settembre 2016
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lei hai mai amato qualcuno senza essere esagerato?
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Mi trovo sempre stupito quando mi accorgo di essermi perso per tanti anni certi goielli. Fuori dal mondo è uno di questi. E’ La storia di due esseri umani, un uomo e una donna, di due diverse e così simili solitudini dei due protagonisti e due GRANDISSIMI interpreti (Margherita Buy e Silvio Orlando), che al di la delle loro divise e maschere, dei loro muri invalicabili e delle rispettive scelte di vita o costrizioni, lei suora, lui costretto dal destino familiare a esercitare pigramente il ruolo del piccolo imprenditore, titolare di una lavanderia, a incontrarsi per caso a seguito del ritrovamento di un neonato e rivisitare le proprie scelte, la propria vita. La scelta di Milano, non penso sia casuale per questa indagine intimista ed esistenzialista sui e dei personaggi.
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Mi trovo sempre stupito quando mi accorgo di essermi perso per tanti anni certi goielli. Fuori dal mondo è uno di questi. E’ La storia di due esseri umani, un uomo e una donna, di due diverse e così simili solitudini dei due protagonisti e due GRANDISSIMI interpreti (Margherita Buy e Silvio Orlando), che al di la delle loro divise e maschere, dei loro muri invalicabili e delle rispettive scelte di vita o costrizioni, lei suora, lui costretto dal destino familiare a esercitare pigramente il ruolo del piccolo imprenditore, titolare di una lavanderia, a incontrarsi per caso a seguito del ritrovamento di un neonato e rivisitare le proprie scelte, la propria vita. La scelta di Milano, non penso sia casuale per questa indagine intimista ed esistenzialista sui e dei personaggi. E’ la tipologia di città almeno nell' immaginario collettivo della dispersione, della solitudine mascherata nella frenesia del culto dell’efficienza, delle ansie, ed i vari personaggi, anche quelli di contorno ne soffrono e distribuiscono a piene mani. Il film offre diverse chiavi di lettura, fa pensare e questo in tanto cinema, anche quello “impegnato” non è così scontato: Il tema forte della suora “Fuori dal mondo” innesca una serie di riflessioni “forti” sui temi della scelta, della maternità, dell’ amore, dei rapporti familiari, dei rimpianti, della vita che pulsa forte oltre tutte le sue maschere come ci dice il tema di fondo di tutto il film, cioè la possibile storia d’amore (non nata) tra i due protagonisti, tra le due solitudini, tra i due GRANDISSIMI, che già da soli ed insieme alla splendida colonna sonora di Ludovico Einaudi valgono questo bellissimo film.
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stefano capasso
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martedì 27 ottobre 2015
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le delusione che rende più saldi
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Caterina, una giovane suora in procinto di prendere i voti perpetui, trova un neonato nel parco. Lo porta in ospedale e comincia a cercare informazioni sulla possibile madre. Arriva ad Ernesto, proprietario di una lavanderia, un uomo solo, ansioso e abbastanza chiuso nel suo disagio. Tra i due comincia a stabilirsi un’intesa e insieme riescono a risalire alla madre, proprio quando Ernesto comincia ad accarezzare l’idea di essere il padre del bambino.
Un film toccante questo di Giuseppe Piccioni che mi è piaciuto molto. La fotografia di Bigazzi e soprattutto la colonna sonora di Einaudi contribuiscono non poco a creare quell’atmosfera di profondità e di malinconia che descrive perfettamente la solitudine e l’inquietudine dei personaggi in questione.
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Caterina, una giovane suora in procinto di prendere i voti perpetui, trova un neonato nel parco. Lo porta in ospedale e comincia a cercare informazioni sulla possibile madre. Arriva ad Ernesto, proprietario di una lavanderia, un uomo solo, ansioso e abbastanza chiuso nel suo disagio. Tra i due comincia a stabilirsi un’intesa e insieme riescono a risalire alla madre, proprio quando Ernesto comincia ad accarezzare l’idea di essere il padre del bambino.
Un film toccante questo di Giuseppe Piccioni che mi è piaciuto molto. La fotografia di Bigazzi e soprattutto la colonna sonora di Einaudi contribuiscono non poco a creare quell’atmosfera di profondità e di malinconia che descrive perfettamente la solitudine e l’inquietudine dei personaggi in questione.
L’effetto dirompente dell’arrivo di un bambino, come una chiamata che si affianca a quella che la religiosa riceve da Dio, apre nuovi scenari nelle loro vite e se la madre rifiuta questa possibilità, Ernesto e Caterina decidono di lasciarsi coinvolgere fino ad arrivare a mettere in seria discussione i loro progetti precedenti. La delusione che subiranno, comunque permetterà loro di riconfigurare le proprie vite in modo più consapevole e sereno. Vivere l’esperienza fino in fondo attenua le rigidità che li ha condotti fino a quel punto rendendoli più saldi nelle loro convinzioni.
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luca scialo
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lunedì 28 settembre 2020
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quando la nascita di un bambino stravolge una vita
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La filmografia di Giuseppe Piccioni è incentrata sull'analisi dell'animo umano. Sulla messa in discussione delle esistenze e delle proprie certezze.
Tra le prime della sua carriera, questa pellicola si avvale di due ottimi attori protagonisti. Silvio Orlando, che interpreta Ernesto, solitario single proprietario di una lavanderia ereditata dal padre che in realtà non ama. E Margherita Buy, nelle vesti da suora di Caterina, a pochi passi dal voto perpetuo.
La loro vita, così ordinaria, lineare e ripetitiva, viene sconvolta dal ritrovamento di un bambino rifiutato dalla giovane madre. Quella creatura innocente metterà a nudo tutti i loro dubbi, costringendoli a guardarsi dentro e capire se sono davvero convinti della vita che stanno conducendo.
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La filmografia di Giuseppe Piccioni è incentrata sull'analisi dell'animo umano. Sulla messa in discussione delle esistenze e delle proprie certezze.
Tra le prime della sua carriera, questa pellicola si avvale di due ottimi attori protagonisti. Silvio Orlando, che interpreta Ernesto, solitario single proprietario di una lavanderia ereditata dal padre che in realtà non ama. E Margherita Buy, nelle vesti da suora di Caterina, a pochi passi dal voto perpetuo.
La loro vita, così ordinaria, lineare e ripetitiva, viene sconvolta dal ritrovamento di un bambino rifiutato dalla giovane madre. Quella creatura innocente metterà a nudo tutti i loro dubbi, costringendoli a guardarsi dentro e capire se sono davvero convinti della vita che stanno conducendo. Ne usciranno più forti?
Sullo sfondo, la Milano fatta di vite singole, prese dalla frenesia del quotidiano. Così fuori dal Mondo. O forse fin troppo dentro.
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