Non sono molto d'accordo con la recensione di My movies, che mortifica un po' troppo questo film il quale, per rientrare nel filone dei film fantascientifico/ disastrosi, non cade mai in quelle banalità ( tipo eroe- eroina oppure ex coniugi che per incanto si ritrovano e combattono il pericolo insieme) in cui cadono spessissimo altri film del genere.
Un po' sul modello di "The day after" ci viene presentata la tragedia imminente dal punto di vista di persone diverse, ciascuna con la propria vita e con i propri problemi, creando un'aura di realismo che contribuisce a rendere più drammatico l'evolvere della storia.
La protagonista femminile ( Tea Leoni) si mantiene sempre algida e distaccata e, grazie a Dio, non intreccia alcuna relazione amorosa con il bellone di turno che salverà il pianeta: è strumentale al procedere della trama, ma del tutto inconsapevolmente.
Gli astronauti, anche loro sempre calati a perfezione nel loro ruolo, fanno una fine imprevista: sinceramente io non credevo che morissero tutti; secondo la buona tradizione holliwoodiana ero convinta che all'ultimo minuto sarebbe saltata fuori la soluzione del problema e tutti vissero felici e contenti...
Non mi sembra affatto che il caos planetario venga ridotto ad un ingorgo autostradale. E' del resto evidente fin dall'inizio che il regista fa la scelta di rimanere concentrato sempre sulla stessa città e anche a buon dirittto, perchè così si evita un'inutile dispersione di eventi.
Cosa doveva farci vedere? La gente che si ammazza nei supermercati? Ritengo invece che la scena in cui si vede il ragazzino tornare indietro per poi trovare il quartiere deserto e saccheggiato, renda bene l'idea del panico diffuso fra la popolazione che tenta disperatamente di mettersi in salvo. Quando l'ho visto la prima volta quelle immagini mi hanno fatto sentire proprio lì, con Leo che cerca freneticamente la chiave del lucchetto, sapendo che presto un'onda gigantesca si sarebbe abbattuta sulla città. La successiva ripresa sulla fiumana di macchine bloccate su quella che non sembra neanche più una strada, le strombazzate nevrotiche, le liti in sottofondo, danno proprio l'idea della fuga senza speranza, di ciò che comunque avremmo fatto tutti: scappare anche sapendo che non saremmo andati lontano.
Commovente ( e anche in questo caso per niente scontata) la storia della famiglia di Jenny che infine riesce a ritrovare l'amore del padre, morendo insieme a lui: una fine abbastanza atipica e sicuramente fedele a dei valori familiari, che vanno un po' più in profondità di ciò che si vede in certi altri prodotti commerciali.
Altrettanto straziante l'addio dei genitori di Sarah.La scelta di far intrecciare l'unica relazione amorosa presente nel film a due adolescenti si rivela ricca di altri spunti e quindi fortunata: Sarah è innamorata di Leo, ma non lascerebbe mai i suoi genitori, e quindi questo genera altri momenti di tensione emotiva che non si dimenticano e che conferiscono alla trama quel pathos che ci accompagna fino alla fine.
Gli stessi astronauti hanno vite indipendenti le une dalle altre, con figli e mariti: non ci sono le classiche relazioni fra colleghi, così scontate.
Ottima la performance degli attori e spettacolari le scene disastrose.
La regia non mi sembra affatto inadeguata, anzi, al contrario ci trasporta pienamente nella trama e ci fa sentire parte della storia.
Unica pecca che toglie realismo al film: la scoperta della cometa da parte di un astrofilo.
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