Lietta Tornabuoni
La Stampa
Certi film australiani sono capaci d'una brutalità d'analisi e insieme d'un divertimento sarcastico, di riconoscere la volgarità quotidiana e di riderne senza disprezzo. Le nozze di Muriel è un film del genere, amaro, duro eppure comico quanto Priscilla, la regina del deserto: ed è interpretato benissimo da Toni Collette, tra personaggi tutti alti, grossi, possenti, squadrati come armadi, fisicamente invadenti come orsi bruni. In un paese rurale la ragazza Muriel, alta, grossa, malmessa, infelice, vuole sottrarsi alla famiglia schiacciante, al padre che continua a ripeterle “Sei una nullità, giri per casa come un peso morto”, alle amiche che la diffidano crudelmente: “Non ti far più vedere in giro con noi, Muriel: sei grassa, vestita male, ascolti musica degli Anni Settanta, sei meno di zero” (lei reagisce pateticamente scoppiando in singhiozzi, implorando: “Non scaricatemi così, vi prego, non mi scaricate. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (2029 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 8 Dicembre 1995