Partiamo da una commento del grandissimo , compianto scrittore e giornalista Indro Montanalelli su Whoare dell' anno 1993 di questo sostanziale teneore :" anche in un letamaio bisogna entrarci senza pregiudizi .......potremmo scoprire anche qui della rugiada "
Da questa premessa ora entriamo in Whore di Ken Russell.
E' qualcosa di più di un documentario sulla professione più antica del mondo; pittosto esprima la libertà di un regista che non accetta mai compremessi nel suo modo di comuncare, forte , incisivo concreto, libero e senza condizionamenti.
Ci introduce Liz ,alias Theresa Russell ,sciorinando una casistica invidiabile di situazioni, con dovizia di immagini , perversioni, dipendenze , frustrazioni , povertà morali, pochezza in genere , solitudine anche , ancora mancanza di comunicazione ; poi aggiungerei tristezza , rassegnazione , schiavitù, ma anche dipendenza da una professione che dilapida un patrimonio energetico e spirituale sul patibolo di un materialismo quasi animalesco.
Liz, parla, riflette , assorbe tutto o quasi, oramai è solo Whore; Whore è dentro di lei e difficilmente troverà la luce che forse avrebbe meritato per tanto spavalderia,coraggio, autoironia , per la energia che diffonde nel proscenio, per la capacità acquisita di assorbire tutto .Purtoppo è imprigionata nel suo triste clichè.
Theresa Russell, splendida attrice , è forte e fragile : forte perché affronta , fragile perché non è felice pensando che la felictà non sia di questo mondo , tantomeno di sua spettanza
La Liz di Ken Russel. assorbe tutta la personalità libera , senza fronzoli,culturalmente indipendente del regista ;Liz , pur nel dolore riesce a vedre delle "rugiada" nella sua professione sofferta e difficile di Whore .........forse è un eccellente strumento di comuinicazione nel mercimonio dell umanità.
Bel film , breve , sostanzioso ,da vedere, merita quattro luccicanti stelle d'oro .
grazie
weach illuminati
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