thepaglia
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martedì 29 giugno 2010
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eh la madonna..ma cos'ha mangiato?
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Due brillanti stelle della Commedia all'Italiana ci regalano una pellicola spiritosa,coinvolgente e divertentissima. Nato da un flop dei fratelli Vanzina,che con "Tre colonne in Cronaca" volevano darsi al genere giallo,Piedipiatti è un'avventura che lascia lo spettatore incollato allo schermo,curioso e divertito su come potranno essere gli esiti della vicenda. Un Renato Pozzetto che sfoggia tutte le sue qualità e il mitico "Eh la Madonna",un Enrico Montesano nel pieno della sua carriera che ci diverte con le sue straordinarie imitazioni e da ricordare anche Victor Cavallo e Roberto della Casa. Silvio e Vasco,due poliziotti,uno di Roma e l'altro di Milano, indagano su un traffico di droga che si sposta da Roma a Milano assieme a Vasco dove avviene l'incontro con Silvio e da Milano,dove i due condurranno un'intricata quanto esilarante indagine,a Venezia,dove il film si chiude con uno spettacolare inseguimento in laguna,fra un motoscafo guidato da un pericoloso criminale e Silvio e Vasco su due motonavi.
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Due brillanti stelle della Commedia all'Italiana ci regalano una pellicola spiritosa,coinvolgente e divertentissima. Nato da un flop dei fratelli Vanzina,che con "Tre colonne in Cronaca" volevano darsi al genere giallo,Piedipiatti è un'avventura che lascia lo spettatore incollato allo schermo,curioso e divertito su come potranno essere gli esiti della vicenda. Un Renato Pozzetto che sfoggia tutte le sue qualità e il mitico "Eh la Madonna",un Enrico Montesano nel pieno della sua carriera che ci diverte con le sue straordinarie imitazioni e da ricordare anche Victor Cavallo e Roberto della Casa. Silvio e Vasco,due poliziotti,uno di Roma e l'altro di Milano, indagano su un traffico di droga che si sposta da Roma a Milano assieme a Vasco dove avviene l'incontro con Silvio e da Milano,dove i due condurranno un'intricata quanto esilarante indagine,a Venezia,dove il film si chiude con uno spettacolare inseguimento in laguna,fra un motoscafo guidato da un pericoloso criminale e Silvio e Vasco su due motonavi. Splendidi antesignani della coppia Boldi-de Sica,Pozzetto e Montesano ci regalano un'ora e quartanta di puro divertimento che in alcune scene induce anche a riflettere,come quando Montesano si lamenta col questore,che lo rimprovera per un'azione che aveva fatto di testa sua causando danni,della lentezza delle istituzioni per mettere in atto un blitz. Scene da ricordare: L'inseguimento di Pozzetto di una Bmw grigia zona san Siro e l'interrogatorio dei due,completamente ubriachi,presso il questore di Milano,un ottimo Roberto della Casa.
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sandy walsh
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venerdì 24 agosto 2012
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bel poliziesco all'italiana
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A far tacere i commenti cattivelli di critica e pubblico sul fatto che i Vanzina sanno fare solo filmetti, nel 91 è intervenuto il buon Carlo con una godibilissima commedia poliziesca. La trama coinvolgente, la sceneggiatura divertente ma non demenziale, la pellicola scorre piacevole e leggerissima, spesso comica, senza mancare di numerosi spunti di protesta verso la drammatica situazione politico-sociale del nostro bel paese. Ad esaltare il tutto due grandi interpreti, Montesano sbirro di strada, disincantato e spiritoso, Pozzetto agente preciso e meticoloso, non più abituato alle indagini pericolose, che non si tirerà indietro per aiutare il collega.
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A far tacere i commenti cattivelli di critica e pubblico sul fatto che i Vanzina sanno fare solo filmetti, nel 91 è intervenuto il buon Carlo con una godibilissima commedia poliziesca. La trama coinvolgente, la sceneggiatura divertente ma non demenziale, la pellicola scorre piacevole e leggerissima, spesso comica, senza mancare di numerosi spunti di protesta verso la drammatica situazione politico-sociale del nostro bel paese. Ad esaltare il tutto due grandi interpreti, Montesano sbirro di strada, disincantato e spiritoso, Pozzetto agente preciso e meticoloso, non più abituato alle indagini pericolose, che non si tirerà indietro per aiutare il collega. Inutile sottolineare la magistrale , come sempre, interpretazione dei due attori-mito della nostra commedia, un'accoppiata vincente che purtroppo ultimamente non abbiamo più avuto modo di rivedere. Da dare merito infine, al contorno di ottimi attori non protagonisti, senza dei quali il risultato finale forse non sarebbe stato lo stesso. Secondo me, infatti , un'ottima risorsa che da sempre ha avuto il cinema italiano sono proprio i cosiddetti "caratteristi", attori che non vedremo mai mensionati nelle locandine, ma che provengono da teatro ed esperienza e sanno arricchire i film rimanendo impressi nella mente degli spettatori. Ho sentito dire che oggi i giovani attori non vogliono più essere chiamati caratteristi, perché vogliono subito essere protagonisti, ho talmente fiducia nel giovane cinema italiano che credo e spero che questo non sia vero.
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robert pocket
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domenica 29 luglio 2007
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montesano-pozzetto accoppiata vincente.
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Se si pensa che questo e' solamente il secondo film di Renato Pozzetto con i fratelli Vanzina (il primo fu nel lontano 1976 con "Luna di miele in tre" film d'esordio dietro la macchina da presa di Carlo) e addirittura il debutto assoluto per Enrico Montesano (il quale pero'a onor del vero aveva gia' recitato in un bel po' di film del loro papa' Stefano ben piu' noto col nome d'arte di Steno) viene quasi da piangere. E tutto questo quasi allo scopo di voler sottolineare come sia stato un vero peccato che i Vanzina abbiano pensato a questa accoppiata (praticamente gia' pronta in casa) con cosi' forte ritardo (il film e' del '91) e che la stessa non sia mai stata piu' riproposta (con la sola eccezione de "Anche i commercialisti hanno un'anima" del 1994) poiche' sono proprio loro con i loro duetti e le loro caratterizzazioni dialettali a dare l'acqua della vita, e dello spasso, a questo film semplice, disimpegnato e bonaccione che fa il verso a film come: "Intrigo Internazionale" (la scena della villa del commendatore con i due che vengono costretti a bere non puo' non far venire in mente Cary Grant) e "Week-end con il morto" (il cadavere del trafficante colombiano nella sauna che i due tentano di spacciare per vivo).
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Se si pensa che questo e' solamente il secondo film di Renato Pozzetto con i fratelli Vanzina (il primo fu nel lontano 1976 con "Luna di miele in tre" film d'esordio dietro la macchina da presa di Carlo) e addirittura il debutto assoluto per Enrico Montesano (il quale pero'a onor del vero aveva gia' recitato in un bel po' di film del loro papa' Stefano ben piu' noto col nome d'arte di Steno) viene quasi da piangere. E tutto questo quasi allo scopo di voler sottolineare come sia stato un vero peccato che i Vanzina abbiano pensato a questa accoppiata (praticamente gia' pronta in casa) con cosi' forte ritardo (il film e' del '91) e che la stessa non sia mai stata piu' riproposta (con la sola eccezione de "Anche i commercialisti hanno un'anima" del 1994) poiche' sono proprio loro con i loro duetti e le loro caratterizzazioni dialettali a dare l'acqua della vita, e dello spasso, a questo film semplice, disimpegnato e bonaccione che fa il verso a film come: "Intrigo Internazionale" (la scena della villa del commendatore con i due che vengono costretti a bere non puo' non far venire in mente Cary Grant) e "Week-end con il morto" (il cadavere del trafficante colombiano nella sauna che i due tentano di spacciare per vivo). Per il resto segnaliamo l'interpretazione sempre piacevole della meneghina Mirella Falco e le musiche di Bruno Kassar che sviluppano il tema principale in numerose quanto azzeccatissime variazioni di tono.
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eugen
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venerdì 3 marzo 2023
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simpatico, cero nei limiti
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Tipicamente"vzniniano"(ossia di Carlo Vanzina, scritto con Enrico Vanzina,;Leo Benvenuti, Piero de Bernardi, da un soggetto di Enrico Montesano e dei due Vanzina, 1991)vede un policeman meneghino e uno"romano de Roma", in conflitto di mentalita', incapaci di comprendersi all0inzio, pooi amiconi, che sono uno alla ricerca di un pericoloso spacciatore in collegamento con i Colombiani(quando si parla di droga, nei film, non ci sono se non Colomibani...) , l0altro con una questione dii soldi falsi, ma le loro strade si incrociano e l'inchiesta si rivela essere comune. Ecco allora avventure in comune, che vedono i due collaborare e anzi sacrificarsi l'uno per l0¿altro, come all0inizio non si sarebbe detto mai.
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Tipicamente"vzniniano"(ossia di Carlo Vanzina, scritto con Enrico Vanzina,;Leo Benvenuti, Piero de Bernardi, da un soggetto di Enrico Montesano e dei due Vanzina, 1991)vede un policeman meneghino e uno"romano de Roma", in conflitto di mentalita', incapaci di comprendersi all0inzio, pooi amiconi, che sono uno alla ricerca di un pericoloso spacciatore in collegamento con i Colombiani(quando si parla di droga, nei film, non ci sono se non Colomibani...) , l0altro con una questione dii soldi falsi, ma le loro strade si incrociano e l'inchiesta si rivela essere comune. Ecco allora avventure in comune, che vedono i due collaborare e anzi sacrificarsi l'uno per l0¿altro, come all0inizio non si sarebbe detto mai. E0quasi normale che la comicita'oiudiretta di Montesano sopraffaccia quella del timido(si fa per dire, ma rispetto all'altro)milense POzzetto e quindi il mgioco sembra essere diseguale, ma in realta'si bilancia sempre,vista la simatia che emanano i due interpreti, uno forse all'apice del successo(Renato), l'altro che , dopo film nei quali non emeregeva, trova qui uno sfogo straordinario, dopo che il suo succesos era stato forse piu televisivo e cabarettistico.teatrlae(Montesnao)qui emerge in pieno, Bravi certio caratteristi, ma il gioco e'a due, pienamente e senza limitazioni di sorta. Eugen ,
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