chriss
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venerdì 13 agosto 2010
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il miglior film di verdone...
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Troppo Forte è, in assoluto, il miglior film di Carlo Verdone. Non ho nemmeno dubbi ad affermare che sia uno dei miei preferiti in tema di comicità. Con l' appoggio (nel soggetto e nella sceneggiatura) non indifferente di Sergio Leone e Rodolfo Sonego, Carlo Verdone, finalmente, imbascisce un film di alta qualità. Se ci fate caso, dopo questo film, "il buon Carletto core de Roma", non è più riuscito a fare di meglio. Non è riuscito a superarsi. E sapete perché? Perché questo film è unico ed inimitabile! E' il "mejo der mejo" di Carlo Verdone. In questo capolavoro di ilarità interpreta Oscar Pettinari, (chiamato Troppo Forte), un ragazzone di periferia che fa provini a Cinecittà.
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Troppo Forte è, in assoluto, il miglior film di Carlo Verdone. Non ho nemmeno dubbi ad affermare che sia uno dei miei preferiti in tema di comicità. Con l' appoggio (nel soggetto e nella sceneggiatura) non indifferente di Sergio Leone e Rodolfo Sonego, Carlo Verdone, finalmente, imbascisce un film di alta qualità. Se ci fate caso, dopo questo film, "il buon Carletto core de Roma", non è più riuscito a fare di meglio. Non è riuscito a superarsi. E sapete perché? Perché questo film è unico ed inimitabile! E' il "mejo der mejo" di Carlo Verdone. In questo capolavoro di ilarità interpreta Oscar Pettinari, (chiamato Troppo Forte), un ragazzone di periferia che fa provini a Cinecittà. Il suo più grande sogno è di fare l' attore o, almeno, di avere una parte in qualche film. Il suo idolo, non a caso, è Rambo. Vive in un lavatoio ben acchittato con il poster di Sly. Quando viene scartato ad un provino, conosce, per caso, un avvocato grottesco (un Alberto Sordi ispiratissimo) che lo potrebbe aiutare in una causa. Costui gli prepara un piano perfetto: quando vedrà il regista uscire con la macchina dall' incrocio, Oscar si dovrà, con la moto, gettarsi sotto. Insomma, dovrà fingere un incidente con ferita gravissima all' addome. Ma, invece del regista, al volante, troverà Nancy, un' affascinante attrice americana che successivamente verrà scartata... Qui mi fermo e vengo subito al dunque. Oscar Pettinari, magnificamente interpretato da Carlo Verdone, qui rappresenta il classico bulletto di periferia che si atteggia per attirare l' attenzione su di sé. Ha la moto, ma non ha una lira. Ha una casa, ma problemi con chi gliela affitta. Ha un frigorifero, ma con il nulla dentro. Ha tanti amici, ma nessun amico in particolare. Al provino, infatti, quando viene scartato, chiede al gruppo di tornare a casa per solidarietà. Ma, i presunti amici, se ne infischiano, in quanto stanno pure peggio di lui. Non parliamo poi del mitomane Giangiacomo Pigna Corelli Inselci, qui interpretato da un superlativo Alberto Sordi. L' avvocatuccio gli farà credere che, con il suo astuto piano, la sua vita cambierà in meglio. Ed infatti cambierà, ma in peggio. Ci sono talmente tante gag, in questo film, che faccio fatica a ricordarle tutte. Se proprio dovessi citarne una, direi quella in cui Oscar si reca al negozio di alimentari (sotto casa) per comprare caviale, vodka e qualche altro sofisticato alimento per Nancy. Il ragazzo, che lavora nel piccolo negozio, sparerà una battuta fulminante entrata nella storia del cinema italiano: "Sticaz.... " Oppure la scena in cui l' Albertone Nazionale perde la testa e si mette a ballare: taratarà, une deux, trois, ve lo ricordate? Oppure quando racconta a tutti della palude del caimano o quando gli tolgono la milza all' ospedale e via dicendo. Insomma, Troppo Forte, di Carlo Verdone incarna quello spirito allegro, goliardico e un pò "montato del romano de Roma". Carlo Verdone forse "troppe pagnotte ha da magnà" per esser all' altezza di Albertone, ma questo film è il massimo della comicità e della rappresentazione di quella romanità verace che ci contraddistingue dal resto degli italiani. Meriterebbe 5 stelle, ma non posso sbilanciarmi più di tanto. Anche per rispetto di altri film che sono realmente capolavori. Spero di esser stato chiaro con tutti. Spero anche non si siano offesi gli abitanti delle altre regioni leggendo questa mia recensione... Ma "quanno ce vò, ce vò!" Christian Palmieri...
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great steven
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mercoledì 5 settembre 2012
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verdone gioca a far rambo, ma gli vanno tutte male
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TROPPO FORTE (ITALIA, 1986)
Diretto da CARLO VERDONE. Interpretato da CARLO VERDONE, ALBERTO SORDI, STELLA HALL, JOHN STEINER, SAL DA VINCI, MARIO BREGA, MICHELE MIRABELLA § Il vanaglorioso e ambizioso Oscar Pettinari intende entrare nel cast di un film d'avventura come antagonista, ma il produttore statunitense attivo a Cinecittà lo scarta. Un avvocato non proprio integerrimo decide di aiutarlo, convincendolo a inscenare un incidente stradale, ma il piano funziona solo in parte: ben presto, infatti, Oscar, coatto romano oberato dai debiti, deve sostenere le spese dell'attrice italoamericana che vive in casa sua e si ritrova ad affrontare una pesante truffa architettata dal produttore USA nonché un'amnesia dell'avvocato.
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TROPPO FORTE (ITALIA, 1986)
Diretto da CARLO VERDONE. Interpretato da CARLO VERDONE, ALBERTO SORDI, STELLA HALL, JOHN STEINER, SAL DA VINCI, MARIO BREGA, MICHELE MIRABELLA § Il vanaglorioso e ambizioso Oscar Pettinari intende entrare nel cast di un film d'avventura come antagonista, ma il produttore statunitense attivo a Cinecittà lo scarta. Un avvocato non proprio integerrimo decide di aiutarlo, convincendolo a inscenare un incidente stradale, ma il piano funziona solo in parte: ben presto, infatti, Oscar, coatto romano oberato dai debiti, deve sostenere le spese dell'attrice italoamericana che vive in casa sua e si ritrova ad affrontare una pesante truffa architettata dal produttore USA nonché un'amnesia dell'avvocato. Per giunta, viene anche malmenato al termine di una gara motociclistica. Un provino, almeno, riesce a farlo. Non uno dei migliori film di Verdone, nonostante il ruolo, piuttosto ricorrente nella sua filmografia, del bulletto vestito all'americana che fa lo spaccone e si vanta con tutte le sue forze, anche se in realtà è solamente imbranato e sfortunatissimo. Onestamente vi si cala egregiamente, ma la vicenda appare alquanto riciclata (se non totalmente stereotipata) e povera di spunti interessanti, e anche i personaggi hanno poco di originale; nell'interpretare il suo, Sordi è purtroppo sprecato e non tira fuori la sua solita verve energica. Nulla sarebbe cambiato se il suo personaggio fosse stato affidato a un altro attore. La sceneggiatura, invece, funziona: dialoghi divertenti e tempi comici ben strutturati. I tre momenti più spassosi: la scena iniziale del flipper; i racconti menzogneri di Pettinari nella palude; Verdone e la Hall sulla spiaggia. Le musiche rock della pellicola sono state realizzate da un buon amico di Verdone: Antonello Venditti.
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brando fioravanti
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mercoledì 14 novembre 2012
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deludente
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Un burino romano si lascia trasportare da un avvocato in un'impresa poco corretta. Andrà tutto storto. Storia mal costruita e poco convincente. L'ambiente di borgata viene descritto seguendo i più bassi stereopidi americani. Si ride poco e la solita storia d'amore impossibile diventa scontata. Inutile la comicità di Alberto Sordi in un film così.
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lucascialo
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domenica 14 ottobre 2018
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un attorucolo che paga caro i suoi sogni hollywoodiani
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Sesto film per Carlo Verdone, il quale questa volta ingaggia nel suo cast il proprio mentore: Alberto Sordi. In questo film, protagonista è un attore di borgata che sogna il grande salto. Avendo fatto fino ad allora solo comparse e avendo Sylvester Stallone tra i suoi modelli. Scartato come comparsa, finisce nelle grinfie di un avvocato maneggione (Alberto Sordi) che puntando sempre in alto finisce per metterlo solo in una serie di guai. Il film si distacca dai canovacci precedenti, proponendo una serie di colpi di scena interessanti. La presenza di Sordi, manco a dirlo, lo arricchisce non poco.
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nino & salvatore p.
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domenica 1 marzo 2009
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parentesi di transizione
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Secondo il nostro parere questo film, senza particolari pretese, non ci ha entusiasmato. Peccato che sia presente un attore del calibro di Alberto Sordi. Abbiamo avuto l'impressione che questa volta il protagonista del film rappresenti una sorta di miscuglio forzato dei vari personaggi verdoniani interpretati in maniera squisita nelle precedenti pellicole ossia l'ingenuo Leo, il bullo Enzo di "Un sacco bello" ed altri e che in quest'occasione non riesce a decollare sotto l'aspetto dell'originalità comica; secondo noi, dunque, questa pellicola è una parentesi di transizione in prospettiva del nuovo ciclo vincente di Verdone che affiorerà nei successivi films.
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