Sebbene il titolo faccia pensare a un horror paranormale il film è invece un modesto thriller slasher con una trama da giallo alla Dario Argento e con un cast italo americano mediocre in cui spicca il divo degli anni cinquanta Rossano Brazzi, peraltro impegnato in un ruolo secondario. La colonna sonora è terribilmente invasiva e spesso non c’entra niente con la sequenza cui si accompagna. E’ l’ultimo film di Alberto De Martino, che per motivi di cassetta a volte dirigeva, come in questo caso, con il nome esotico di Martin Herbert, un regista eclettico al pari di Lucio Fulci, anche se meno noto, e che insieme a quest’ultimo e a Mario Bava può essere considerato uno dei padri dell’horror all’italiana.