matteo
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mercoledì 30 marzo 2005
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recensione del film amadeus
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Il titolo riporta il secondo nome del prima bambino prodigio e poi genio.
La maggior parte del film è girata in interni, la musica è molto coinvolgente e dato che il film parla della vita di Mozart le musiche sono proprio le sue. È curata nei minimi dettagli l’impersonificazione dei personaggi, il viso di Salieri esprime tutta l’invidia che provava verso Mozart e gli sguardi lanciati verso il “genio” sono fulminanti. Mozart nella vita era realmente come ce lo descrive il film, si racconta che amasse comporre nelle situazioni e nei luoghi meno indicati, tipo in carrozza o sul biliardo o in sale affollate e rumorose. Perché Dio avrebbe scelto un fanciullo osceno quale suo strumento?: è questa l'angosciante domanda che Salieri si pone il giorno che conosce Mozart.
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Il titolo riporta il secondo nome del prima bambino prodigio e poi genio.
La maggior parte del film è girata in interni, la musica è molto coinvolgente e dato che il film parla della vita di Mozart le musiche sono proprio le sue. È curata nei minimi dettagli l’impersonificazione dei personaggi, il viso di Salieri esprime tutta l’invidia che provava verso Mozart e gli sguardi lanciati verso il “genio” sono fulminanti. Mozart nella vita era realmente come ce lo descrive il film, si racconta che amasse comporre nelle situazioni e nei luoghi meno indicati, tipo in carrozza o sul biliardo o in sale affollate e rumorose. Perché Dio avrebbe scelto un fanciullo osceno quale suo strumento?: è questa l'angosciante domanda che Salieri si pone il giorno che conosce Mozart. Una domanda opprimente che continuerà a porsi di fronte alla sua musica inesorabilmente perfetta. Con astuzia, lentamente, il Maestro italiano cercherà di limitare il successo di Mozart alla corte dell'Imperatore, così come tenterà di scoprire il segreto del suo genio. Una volta concretizza la propria disfatta, divorato dall'invidia, Salieri punterà alla completa distruzione di Mozart. In una rappresentazione scenografica stupenda, Milos Forman ci illustra un Mozart forse un po' troppo plateale, chiaramente romanzato, ma di grande impatto emotivo.
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stefano
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lunedì 8 gennaio 2007
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amadeus, il grande mistero di mozart
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Un giovane e stravagante musicista con un talento che sembra essergli stato donato da Dio stesso. Un famoso e superbo compositore di corte costretto ad ammirare le straordinarie doti del suo antagonista, conscio della propria inesorabile mediocrità. Dalla storia (romanzata) di questa insanabile rivalità nasce uno dei capolavori assoluti del cinema mondiale, uno straordinario ritratto del mitico Wolfgang Amadeus Mozart, della sua vita singolare e sregolata, e soprattutto della sua musica meravigliosa. Tratto dall'omonimo dramma teatrale scritto da Peter Shaffer (autore anche della splendida sceneggiatura del film) e diretto magistralmente dal grande regista Milos Forman ("Qualcuno volò sul nido del cuculo", "Ragtime", "Valmont"), "Amadeus" non è però una semplice biografia nel senso convenzionale del termine, né tantomeno ha alcuna pretesa documentaristica.
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Un giovane e stravagante musicista con un talento che sembra essergli stato donato da Dio stesso. Un famoso e superbo compositore di corte costretto ad ammirare le straordinarie doti del suo antagonista, conscio della propria inesorabile mediocrità. Dalla storia (romanzata) di questa insanabile rivalità nasce uno dei capolavori assoluti del cinema mondiale, uno straordinario ritratto del mitico Wolfgang Amadeus Mozart, della sua vita singolare e sregolata, e soprattutto della sua musica meravigliosa. Tratto dall'omonimo dramma teatrale scritto da Peter Shaffer (autore anche della splendida sceneggiatura del film) e diretto magistralmente dal grande regista Milos Forman ("Qualcuno volò sul nido del cuculo", "Ragtime", "Valmont"), "Amadeus" non è però una semplice biografia nel senso convenzionale del termine, né tantomeno ha alcuna pretesa documentaristica. Al contrario, la pellicola prende spunto da un episodio "leggendario" della vita di Mozart (il suo presunto avvelenamento da parte del maestro Antonio Salieri, invidioso dei favori di cui godeva presso la corte imperiale), e mai storicamente provato, per raccontare il carattere e la genialità di questo personaggio unico e affascinante da un punto di vista decisamente particolare, quello del suo rivale Salieri. Tom Hulce presta il proprio volto beffardo e ghignante al protagonista del film, un irreverente "giullare" del pianoforte che si diverte a sorprendere i membri della corte di Vienna con il suo comportamento scandaloso e anticonformista, e a lasciare costantemente a bocca aperta il proprio pubblico con una musica potente e sublime, il più bel suono che sia mai stato udito da orecchio umano. Mentre, dalla parte opposta, lo strepitoso F. Murray Abraham ha il compito di incarnare il tenebroso e solenne Antonio Salieri, sinceramente colpito dalle note del suo giovane collega e drasticamente tormentato dal proprio senso di inferiorità nei confronti di Mozart, e dalla coscienza che lui non potrà mai arrivare a possedere il dono di quel piccolo e sgraziato ragazzo dalla risata altisonante. E così, lo spettatore si ritrova ad assistere al tremendo conflitto che ha luogo nell'animo di Salieri... un conflitto che sfocerà addirittura in una rivolta contro Dio, quello stesso dio che ha riposto un così grande talento in un personaggio tanto "immeritevole". E nel proposito, inarrestabile quanto spietato, di rubare a Mozart la sua più grande composizione, la Messa da Requiem, per poi liberarsi definitivamente di lui. Sontuoso, emozionante e coinvolgente, con una serie di scene davvero memorabili, "Amadeus" è un film capace di catturare lo spettatore dal primo all'ultimo minuto. Un film in cui ogni elemento, dalla stupefacente ricostruzione della Vienna del '700, all'eccezionale regia di Forman, all'uso sapiente delle composizioni di Mozart all'interno della narrazione, contribuisce a un magnifico connubio di musica e magia, di cinema e arte. Un film perfetto e indimenticabile, meritatamente ricompensato con 8 premi Oscar, compresi quelli per il miglior film, la miglior regia, il miglior attore (F. Murray Abraham) e la miglior sceneggiatura, 4 Golden Globes e moltissimi altri riconoscimenti in tutto il mondo. A mio giudizio, uno dei film più belli di tutti i tempi... un autentico classico che, a oltre vent'anni di distanza della sua uscita nelle sale, non ha perso nulla del suo fascino e del suo splendore. Mi raccomando, non perdetevelo!
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letizia#7
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mercoledì 8 agosto 2007
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amadeus: elegio di un genio imperfetto
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Essendo appassionata di film in costume ambientati tra il XVII e XVIII secolo e amando moltissimo la musica di Mozart non potevo certamente perdermi questo film. MI è capitato di vederlo per la prima volta solo pochi mesi fa e mi ha colpita oltre ogni aspettativa.
Questo grazie ad una storia appassionante, divertente e drammatica al tempo stesso che rivela il genio e le debolezze di un uomo che ha lasciato scritto il suo nome nella Storia.
Tutto, dall'ottimo cast alla sceneggiatura, dai costumi alla scenografia, concorre a creare un magnifico film vincitore non a caso di 8 premi Oscar.
Con "Amadeus" ognuno può appassionarsi all'intreccio della vicenda grazie al realismo di essa: è difficile ad esempio, per un film ambientato in tale epoca, non peccare di artificiosità o ampollosità.
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Essendo appassionata di film in costume ambientati tra il XVII e XVIII secolo e amando moltissimo la musica di Mozart non potevo certamente perdermi questo film. MI è capitato di vederlo per la prima volta solo pochi mesi fa e mi ha colpita oltre ogni aspettativa.
Questo grazie ad una storia appassionante, divertente e drammatica al tempo stesso che rivela il genio e le debolezze di un uomo che ha lasciato scritto il suo nome nella Storia.
Tutto, dall'ottimo cast alla sceneggiatura, dai costumi alla scenografia, concorre a creare un magnifico film vincitore non a caso di 8 premi Oscar.
Con "Amadeus" ognuno può appassionarsi all'intreccio della vicenda grazie al realismo di essa: è difficile ad esempio, per un film ambientato in tale epoca, non peccare di artificiosità o ampollosità. Fortunatamente Milos Forman e il suo "entourage" non commettono questo errore, nonostante le 3 ore di durata possano inizialmente scoraggiare molti spettatori.
Com'è possibile non farsi conquistare dall'incredibile risata di Wolfagng, dallo sguardo glaciale di Salieri e dall'incredibile perfezione delle opere?
In conclusione: un grande capolavoro che consiglio a tutti, ragazzi o adulti. Un ritratto grandioso, lo specchio di una società fatta di grandi contrasti e raccontata attraverso questa splendida "tragicommedia".
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g. romagna
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martedì 12 gennaio 2010
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amadeus recensione (parte i)
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Elegante e sontuoso, Amadeus è un film biografico che racconta la vita del celebre compositore austriaco W. A. Mozart usando come soggetto, in maniera assai originale ed opportuna, l'omonimo spettacolo teatrale di P. Shaffer in cui a narrare gli avvenimenti salienti dell'esistenza del musicista è il suo più grande rivale-ammiratore, il compositore italiano della corte viennese A. Salieri. Quel che ne consegue sono due ore e mezza di pellicola in cui l'evoluzione delle travagliate vicende mozartiane segue di pari passo il turbamento, via via sempre più grande, di un Salieri che, bravo, accademico e morigerato, si trova costretto a dover capitolare senza appello al geniale talento di un musicista tanto a lui superiore in qualità quanto infinitamente più sregolato e lascivo nello stile di vita.
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Elegante e sontuoso, Amadeus è un film biografico che racconta la vita del celebre compositore austriaco W. A. Mozart usando come soggetto, in maniera assai originale ed opportuna, l'omonimo spettacolo teatrale di P. Shaffer in cui a narrare gli avvenimenti salienti dell'esistenza del musicista è il suo più grande rivale-ammiratore, il compositore italiano della corte viennese A. Salieri. Quel che ne consegue sono due ore e mezza di pellicola in cui l'evoluzione delle travagliate vicende mozartiane segue di pari passo il turbamento, via via sempre più grande, di un Salieri che, bravo, accademico e morigerato, si trova costretto a dover capitolare senza appello al geniale talento di un musicista tanto a lui superiore in qualità quanto infinitamente più sregolato e lascivo nello stile di vita. Il processo di destabilizzazione psicologica del compositore italiano è seguito e raccontato validamente in tutte le sue fasi, fino a quella estrema, coincidente con il far scrivere a Mozart una messa da requiem per poi ucciderlo ed eseguirla pubblicamente in suo onore a proprio nome. Alla fine Salieri non riuscirà a portare a termine il proprio progetto perchè il suo rivale morirà di malattia prima del tempo e perchè la moglie dello stesso porrà sotto chiave quel requiem che, nella sua ultima notte di vita, Mozart, ormai agonizzante, aveva messo per iscritto in alcune sue parti (Confutatis) grazie all'aiuto di Salieri. Il punto di forza dell'opera sta proprio nel raffigurare il dualismo psicologico di cui il compositore italiano è vittima, ad un livello tale da definirsi un mediocre abbandonato da Dio, il quale ha deciso di servirsi per i propri scopi di un uomo lascivo e volgare. Tuttavia, in lui, seppur a fasi alterne, è la smisurata ammirazione nei confronti di Mozart a prevalere, tantochè appare anche assolutamente irreale l'ipotesi di vederlo agire da omicida nei suoi confronti. I due, nella loro grandezza, sono accomunati da un misero finale: l'uno morto povero, indebitato e sepolto senza il minimo onore in una fossa comune, l'altro, oramai completamente privo di senno per il tormento causatogli dal talento di Mozart, recluso in un manicomio a pronunciare encomi di assoluzione dei mediocri. Di una rivalità così aspra non si hanno in realtà testimonianze storiche, ma l'inventio letteraria è di notevole qualità ed utilità nel dipingere una storia di grande presa sullo spettatore, nonchè capace di far passare come reale protagonista della vicenda non colui che è oggetto della narrazione, bensì colui che la narra (a titolo esemplificativo si pensi che a vincere il premio Oscar -meritatissimo- come miglior attore protagonista fu proprio P. Murray Abraham, interprete di Salieri e che, ma questa è solo un'interpretazione personale, proprio per questo il film ha come titolo non il cognome o il primo nome del compositore austriaco, bensì il secondo). Nemmeno a dirlo, grandi sono le musiche di Mozart lungo tutto il film, e semplicemente memorabile è la scena in cui costui, ormai sul letto di morte, detta fremente il Confutatis ad un Salieri perso ed estasiato dalla melodia che si va componendo. Un bellissimo film tanto per gli appassionati di musica classica quanto per coloro che di questo genere sanno poco o nulla.
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[+] niente prima parte, è completa così.
(di g. romagna)
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lukytells
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martedì 15 febbraio 2011
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ottimo ottimo
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è un film ottimo, sotto tutti i pinti di vista; costumi, musica (specialmente). ma non il punto di vista storico; dato che sposa delle teorie decisamente fantasiose sulla morte di Mozart. non è stato Salieri ad ucciderlo, ora si sa con certezza, e purtroppo si sa con assoluta certezza che non si saprà mai cosa può averlo ucciso, dato che il suo corpo, e qui do' colpa alla moglie, è andato perduto. ma che moglie è una che non fa scavare una misera tomba con una misera croce per il marito?
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mjjlady
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venerdì 17 febbraio 2006
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mozart è fantastico!!!
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il film è davvero un capolavoro... anche se nn si basa su fatti storici provati, è fatto molto bene! Il settecento è il mio periodo per eccellenza essendo anche una fan dell'anime lady oscar... beh, e mozart è la ciliegina sulla torta! Sto collezionando tutto di questo genio e adoro studiarlo!!! Tutto grazie a questo film, rendetevi conto...
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(di alisia)
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tizianastanzani
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martedì 11 gennaio 2011
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un omaggio al vero salieri, così male dipinto
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Il film, pur essendo bellissimo, non rispecchia quella che fu la vita del grande compositore, né rispecchia quella di Salieri il quale, pur non essendo altrettanto originale, non fu per niente un mediocre. Anzi, nella realtà - oltre a essere un buon musicista - fu un sincero amico di Mozart, tanto che a Parigi, in occasione della morte della madre di Mozart, si offrì per dirigere al posto del grande compositore, sopraffatto dal dolore. In dettaglio, la vita di Mozart è descritta fedelmente (le note musicali dipinte come "caccole di mosche", oppure il fatto ch'egli parlasse e scrivesse spesso al contrario, oppure ancora: la sua risata pare fosse realmente stridula, e mostrò veramente il posteriore all'arcivescovo di Salisburgo (nella realtà, si tolse pure le mutande).
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Il film, pur essendo bellissimo, non rispecchia quella che fu la vita del grande compositore, né rispecchia quella di Salieri il quale, pur non essendo altrettanto originale, non fu per niente un mediocre. Anzi, nella realtà - oltre a essere un buon musicista - fu un sincero amico di Mozart, tanto che a Parigi, in occasione della morte della madre di Mozart, si offrì per dirigere al posto del grande compositore, sopraffatto dal dolore. In dettaglio, la vita di Mozart è descritta fedelmente (le note musicali dipinte come "caccole di mosche", oppure il fatto ch'egli parlasse e scrivesse spesso al contrario, oppure ancora: la sua risata pare fosse realmente stridula, e mostrò veramente il posteriore all'arcivescovo di Salisburgo (nella realtà, si tolse pure le mutande). Tuttavia, il Requiem non nacque così; è risaputo da almeno 80 anni che di misteri non ce ne sono; sua moglie Costanza non lo amò così teneramente (anzi: vendette addirittura ritagli di manoscritti originali di suo marito, e si risposò, anche se non subito). inoltre Mozart ebbe otto figli, e ne sopravvissero solo due. Egli finì realmente in una fossa comune, e davvero spirò in quel punto preciso del requiem che è il Lacrimosa; tuttavia, Forman non si smentisce, anche perché ha preso spunto da un romanzo, e non da una biografia; se il pubblico ci è cascato credendo che questo film fosse realmente una biografia di Mozart... peggio per lui! Consiglio la Biografia di Abert a coloro che vogliono conoscere la vera vita di Mozart.
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gabriella
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lunedì 26 aprile 2010
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il genio e la mediocrità
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Come sarebbe stato il mondo senza la musica, il genio, la creatività di Mozart? Di sicuro sarebbe stato più povero. Wolfgang fu quel tipo di artista che ha sempre seguito la sua natura, senza limite alcuno o divieto, la sua musica fu definita da Einstein l'intima bellezza dell'universo e non solo per il suo perfetto equilibrio tra la pura sostanza poetica e la selvaggia potenza della sua espressività, ma anche perchè tutta l'opera del compositore austriaco è un inno alla vita, alla felicità, i suoi personaggi sono autentici, vivi, disinibiti e lui è l'instancabile maestro dall'inesauribile vena creativa.
Tutt'altra cosa nella vita privata, uomo assolutamente incapace di gestirsi, sperperava il denaro in donne e nel gioco, non era nemmeno in grado di tagliare la carne o allacciarsi le scarpe.
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Come sarebbe stato il mondo senza la musica, il genio, la creatività di Mozart? Di sicuro sarebbe stato più povero. Wolfgang fu quel tipo di artista che ha sempre seguito la sua natura, senza limite alcuno o divieto, la sua musica fu definita da Einstein l'intima bellezza dell'universo e non solo per il suo perfetto equilibrio tra la pura sostanza poetica e la selvaggia potenza della sua espressività, ma anche perchè tutta l'opera del compositore austriaco è un inno alla vita, alla felicità, i suoi personaggi sono autentici, vivi, disinibiti e lui è l'instancabile maestro dall'inesauribile vena creativa.
Tutt'altra cosa nella vita privata, uomo assolutamente incapace di gestirsi, sperperava il denaro in donne e nel gioco, non era nemmeno in grado di tagliare la carne o allacciarsi le scarpe. Un personaggio così disarmonico, ha senza dubbio suscitato l'interesse e la curiosità di un regista come Forman, non si sa bene perchè abbia voluto che fosse Antonio Salieri l'Iago della situazione, tra l'altro non è nemmeno certo che i due si siano mai incontrati, fatto sta che la storia funziona, quell'alone di mistero che circonda la vita dell'artista viene esaltato. Cosa succede quando la mediocrità (Salieri), incontra il genio? E il genio ha le sembianze di un ragazzo scapestrato, amorale, vizioso, volgare, come può scaturire da un individuo di questo tipo una musica che sembra provenire da Dio? L'invidia di Salieri verso il suo rivale ha significati sinistri, poco importa se è poco aderente alla realtà, anche il misterioso committente del Requiem è irto d'interrogativi. Sembra che l'opera, in realtà, sia stata richiesta a Mozart da un eccentrico conte, tale Franz Walsegg Stuppach che amava spacciare per sue, opere di altri autori, ma anche questa versione ha pareri controversi, forse si preferisce una connotazione ambigua a un artista versatile come Mozart, si preferisce che la vicenda stessa rimanga oscura. E' assai probabile che Wolfgang in quel periodo avesse bisogno di denaro e che abbia accettato una commissione da "bottega", del resto , a causa della sua vita dissoluta, le sue condizioni di salute non erano delle migliori, infatti non fece in tempo a finire l'opera che morì. I suoi resti mortali riposano in qualche fossa comune non ben indentificata, ma la sua musica è qualcosa di celestiale che durerà per sempre, Forman stesso, omaggiandolo in un film, l'ha reso imortale anche come uomo.
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antonietto
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venerdì 7 maggio 2010
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magniloquente
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il film del celebre regista milos forman non si pone l'obbiettivo di raccontare una semplice biografia di questo leggendario personaggio, nè di di ricostruire cointento documentaristico gli ultimi anni della sua vita. al contario, il film prende spunto dalla sua oscura morte per delianeare ujn indimenticabile ritratto di un uomo che con la sua musica seppe inacntare il mondo, e il suo accerrimo avversario antonio salieri, afffascinato e al tempo stesso infuriato di fronte all' inarrivabile talento del suo giovane collega: straordinarie le prove dei due protagonisti l'istronico tom hulce nella parrte di mozart un ragazzo sgraziato e volgare ma capace di produrre una stupenda musica la voce di dio, e ikl fenomenale f murray abraham osssesionato dal inarrivabile talento di mozart e consapevole della propria mediocarità, e pronto a dichiare guerra perfinoa a dio, spinto da un feroce desiderio di vendetta.
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il film del celebre regista milos forman non si pone l'obbiettivo di raccontare una semplice biografia di questo leggendario personaggio, nè di di ricostruire cointento documentaristico gli ultimi anni della sua vita. al contario, il film prende spunto dalla sua oscura morte per delianeare ujn indimenticabile ritratto di un uomo che con la sua musica seppe inacntare il mondo, e il suo accerrimo avversario antonio salieri, afffascinato e al tempo stesso infuriato di fronte all' inarrivabile talento del suo giovane collega: straordinarie le prove dei due protagonisti l'istronico tom hulce nella parrte di mozart un ragazzo sgraziato e volgare ma capace di produrre una stupenda musica la voce di dio, e ikl fenomenale f murray abraham osssesionato dal inarrivabile talento di mozart e consapevole della propria mediocarità, e pronto a dichiare guerra perfinoa a dio, spinto da un feroce desiderio di vendetta. in conclusione un film capolavoro che doverebbe essere visto almeno una volta nella vita. e una pellicola intensa ed emozionante in cui ogni elemento, contribisce a dar vita ada un magnifico connubio di musica e magia, di cinema ed arte.Stto il segno del più scatenato gusto del gioco, è una riflessione sul contrasto tar genio e mediocrità e sull' invidia. meritattisimi gli oscar. magnifico e sublime!!!
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greta
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giovedì 16 agosto 2012
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il film amadeus
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Il film mi è piaciuto moltissimo, tutti gli attori sono veramente bravi, la scenaggiatura è geniale, musiche, costumi, tutto è coordinato e armonico. Tom Hulce è tenero e spontaneo, Elizabeth Berridge adorabile, infantile, deliziosa. Questi due attori sono incredibilmente bravi, lei così pulita e fresca... Ne sono rimasta conquistata. Abraham certo è bravissimo, però dovendo sostenere una parte antipatica lo devo piazzare al di sotto. Saluti Aurora,appassionata di film 'ben fatti'.
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