Tootsie |
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Un film di Sydney Pollack.
Con Dustin Hoffman, Jessica Lange, Charles Durning, Teri Garr.
continua»
Commedia,
Ratings: Kids+16,
durata 116 min.
- USA 1982.
MYMONETRO
Tootsie
valutazione media:
3,49
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Trame e sottotramedi Gianni LuciniFeedback: 29144 | altri commenti e recensioni di Gianni Lucini |
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lunedì 24 ottobre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La sceneggiatura di Tootsie, ricca di articolazioni e con un uso abbondante di quelle che in gergo si chiamano “sottotrame” viene ancora oggi utilizzata come punto di riferimento nei corsi di scrittura per il cinema di tutto il mondo per la sua capacità di utilizzare in funzione delle esigenze sia la comicità cosiddetta “di situazione” basata soprattutto sulle immagini, sia quella “di parola” legata ai dialoghi. I due linguaggi non si sovrappongono quasi mai, ma vengono alternati in funzione delle esigenze nel caleidoscopico gioco delle “sottotrame” regalando al film una grande leggerezza e un ritmo incalzante che in alcuni momenti si fa indiavolato. L’elemento centrale di Tootsie è lo sdoppiamento del protagonista in due personaggi distinti, uno maschile e l’altro femminile, derivato dal teatro e già portato sullo schermo in precedenza in varie occasione a partire dal famoso travestimento di Jack Lemmon e Tony Curtis in A qualcuno piace caldo di Billy Wilder. In questo film, però, la scelta non è soltanto il pretesto per una lunga serie di gag ed equivoci esilaranti ma serve anche a mettere a nudo il maschilismo che regna sovrano negli ambienti delle produzioni televisive, dove le donne vengono considerate poco più d’un abbellimento ai margini della scena. Proprio questa scelta suscita un aspro dibattito tra le riviste dei movimenti femministi dell’epoca con posizioni contrastanti, alcune lusinghieri e altri che invece accusano Tootsie di essere un “subdolo esempio di sessismo”. Polemiche a parte il film ottiene un grande successo di pubblico e di critica anche se non è fortunato nella notte degli Oscar. Partito con dieci candidature (nomination) (miglior film, migliore regia, migliore attore protagonista, migliore attrice non protagonista si per Teri Garr che per Jessica Lange, miglior fotografia, miglior montaggio, miglior suono, miglior sceneggiatura originale e migliore canzone originale) ha la sfortuna di incocciare nel travolgente successo del film Gandhi di Richard Attenborough che porta a casa ben otto statuette lasciandogli solo quella per la miglior attrice non protagonista Jessica Lange. In ogni caso il film è ancora oggi considerato un capolavoro del suo genere tanto che l’American Film Institute lo ha inserito nell’elenco dei cento più grandi film della storia del cinema e lo ha collocato al secondo posto nella classifica delle cento più grandi commedie dopo A qualcuno piace caldo.
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