rosario velardi
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giovedì 1 marzo 2012
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manifesto della freak generation
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Film capolavoro sulla beat/freak generation, splendido musical che porta in scena il free thinking degli anni 60, manifesto di una generazione che ha abbracciato un modo di vivere all'insegna della totale libertà di pensiero e di agire.
Il film visto all'epoca quando è uscito è pura folgorazione, chi di noi ha fatto parte di quella generazione non poteva che rimanere estasiato dal modo di vivere dei protagonisti.
Chi non ha mai sognato di impostare la propria esistenza come quella di Berger e i suoi amici, infrangendo ogni regola del vivere canonico per intraprendere un cammino di libertà e trasgressione a volte pericolosa.
Viene fuori l'America degli anni 60, chi vive da freak e chi vorrebbe farlo ma impedito dall'appartenere a famiglie classico borghesi con sani comportamenti, poi arriva Bukowski dalla campagna americana, sta per arruolarsi, incontra Berger e i suoi amici che hanno bruciato la chiamata alle armi.
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Film capolavoro sulla beat/freak generation, splendido musical che porta in scena il free thinking degli anni 60, manifesto di una generazione che ha abbracciato un modo di vivere all'insegna della totale libertà di pensiero e di agire.
Il film visto all'epoca quando è uscito è pura folgorazione, chi di noi ha fatto parte di quella generazione non poteva che rimanere estasiato dal modo di vivere dei protagonisti.
Chi non ha mai sognato di impostare la propria esistenza come quella di Berger e i suoi amici, infrangendo ogni regola del vivere canonico per intraprendere un cammino di libertà e trasgressione a volte pericolosa.
Viene fuori l'America degli anni 60, chi vive da freak e chi vorrebbe farlo ma impedito dall'appartenere a famiglie classico borghesi con sani comportamenti, poi arriva Bukowski dalla campagna americana, sta per arruolarsi, incontra Berger e i suoi amici che hanno bruciato la chiamata alle armi.Viene catapultato in una dimensione fatta anche di viaggi lisergici, dopo varie peripezie che mettono a confronto la trasgressione con il vivere "sano", incredibile la partecipazione al party, Bukoski si arruola ed è allora che Berger avrà una grande idea, quell'idea che da gioco scellerato si trasformerà in tragedia.
Film che tutti dovrebbero vedere, a prescindere dal condividere o meno la cultura freak americana che solo di striscio ha investito il nostro paese.
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fabio
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martedì 17 luglio 2018
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la generazione ingenua vista da milos forman
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Forman mette il suo talento in questa trasposizione cinematografica del celebre musical e riesce a centrare l'obbiettivo solo in parte. La sequenza iniziale sulle note di "Aquarius" e soprattutto quella finale "Let the sunshine in" sono le migliori: da cineteca l'immagine dei soldati che entrano nell'aereo che li porterà in Vietnam.
Meno riuscite altre parti del film che appaiono sbrigative e non riescono a comunicare con la stessa intensità le illusioni e le speranze di questi giovanili. Anche l'ansia, il conflitto generazionale e sociale risultano un po' costrette entro i limiti al servizio del genere.
Il film merita di essere visto e possibilmente al cinema, per godere appieno delle immagini splendide di uno dei film più importanti nella produzione del regista recentemente scomparso.
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Forman mette il suo talento in questa trasposizione cinematografica del celebre musical e riesce a centrare l'obbiettivo solo in parte. La sequenza iniziale sulle note di "Aquarius" e soprattutto quella finale "Let the sunshine in" sono le migliori: da cineteca l'immagine dei soldati che entrano nell'aereo che li porterà in Vietnam.
Meno riuscite altre parti del film che appaiono sbrigative e non riescono a comunicare con la stessa intensità le illusioni e le speranze di questi giovanili. Anche l'ansia, il conflitto generazionale e sociale risultano un po' costrette entro i limiti al servizio del genere.
Il film merita di essere visto e possibilmente al cinema, per godere appieno delle immagini splendide di uno dei film più importanti nella produzione del regista recentemente scomparso.
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foust
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domenica 26 aprile 2015
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un film di milos forman
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un film di leggerezza con le storielle degli
hippy di sottofondo, e un simpatico movie non eclatante,
coi figli dei fiorni, di papà raccomandati ecc, che
sfiora un argomento importante, il
conflitto inutile del vietnam, sotto la guida del loro
presidente.., gli americani che dal D Day in poi, non li
abbiamo più visti combattere un conflitto avendo vinto... come si
verificò nel secondo conflitto mondiale,
non senza sacrifici ovvio..., di esseri
umani, le altre battaglie, hanno solo
dimostrato le loro risorse e ricchezze
disponibili, non l'organizzazione,
spirito di unità, le tattiche e i risultati, comunque
una commedia sonora di un'america
ove e comunque si voglia nascondere, che esiste e mette direi in
modo ironico di fronte alle responsabilità, chi di dovere
avrebbe e deve 'partecipare' a ciascun
conflitto, come facente direi parte di un paese,
o nazione; di gran divertmento così, quando l'amico di claude si
presenta alla sbarra.
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un film di leggerezza con le storielle degli
hippy di sottofondo, e un simpatico movie non eclatante,
coi figli dei fiorni, di papà raccomandati ecc, che
sfiora un argomento importante, il
conflitto inutile del vietnam, sotto la guida del loro
presidente.., gli americani che dal D Day in poi, non li
abbiamo più visti combattere un conflitto avendo vinto... come si
verificò nel secondo conflitto mondiale,
non senza sacrifici ovvio..., di esseri
umani, le altre battaglie, hanno solo
dimostrato le loro risorse e ricchezze
disponibili, non l'organizzazione,
spirito di unità, le tattiche e i risultati, comunque
una commedia sonora di un'america
ove e comunque si voglia nascondere, che esiste e mette direi in
modo ironico di fronte alle responsabilità, chi di dovere
avrebbe e deve 'partecipare' a ciascun
conflitto, come facente direi parte di un paese,
o nazione; di gran divertmento così, quando l'amico di claude si
presenta alla sbarra... dal soldato inflessibile militare MP, dicendogli d'aver
guidato per 5 giorni, descrivendogli
le fatiche fatte per guidare fin lì..., e quegli risponde
spiacendosi, di poterli aiutare a invertire la marcia... soltanto, l'amico
poverino george dopo che claude l'aveva avvisato di non rendersi
conto che non fosse uno scherzo, partì in modo surreale per il
conflitto che, ricordiamolo, dal costo
esorbitante..., incassando una sonora
se non sconfitta, figura di golia, per un david
quasi vietnamita incredibile e che in
realtà sembra non aver precedenti nella storia, nonostante le
munizioni incalcolabili, gli eserciti e altre cose a
disposizione, il costo è comunque
evidente per di più neppure avendo vinto, e al termine, le migliaia di
persone, innanzi alla casa bianca sono
da pelle d'oca, figli dei fiori, e dell'america, americani e il loro sogno di libertà,
s'adunano quasi a dire ai
figli dei kennedy, andreotti, agnelli ecc, di partire se ne hanno voglia,
ricordandogli di prendere magari
e d'aver comunque preso nel film in modo beffardo, il
loro posto..., mentre al vento l'effige d'america splende ancora al meglio.
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mauro
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martedì 30 gennaio 2007
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come rappresentare male una generazione
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"Hair",rappresentato nel '67,il musical non il film,era un capolavoro perchè rispettava i tempi del musical classico,creava molto pathos in teatro e creava situazioni sul palco oserei dire graficamente interessanti sia per luci forme colori e movimenti;uniti a musiche piuttosto riuscite e cantanti di razza.Il film non è brutto,tutt'altro ma è scarno,riesce a rendere l'atmosfera giusta del musical solo in poche situazioni quelle dove la musica è talmente bella che guida da sola le immagini.Alcune scene sono decisamente inutili e piuttosto noiose.Il film paga un pò il prezzo d'essere stato girato troppo tempo dopo l'epoca nel quale è ambientato e lo si nota: ci sono tutti gli stereotipi della cultura Hippy,la droga,il sesso libero,l'incuranza del futuro;luoghi comuni belli e buoni.
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"Hair",rappresentato nel '67,il musical non il film,era un capolavoro perchè rispettava i tempi del musical classico,creava molto pathos in teatro e creava situazioni sul palco oserei dire graficamente interessanti sia per luci forme colori e movimenti;uniti a musiche piuttosto riuscite e cantanti di razza.Il film non è brutto,tutt'altro ma è scarno,riesce a rendere l'atmosfera giusta del musical solo in poche situazioni quelle dove la musica è talmente bella che guida da sola le immagini.Alcune scene sono decisamente inutili e piuttosto noiose.Il film paga un pò il prezzo d'essere stato girato troppo tempo dopo l'epoca nel quale è ambientato e lo si nota: ci sono tutti gli stereotipi della cultura Hippy,la droga,il sesso libero,l'incuranza del futuro;luoghi comuni belli e buoni.Un'altra volta un film che dovrebbe rappresentare una generazione ma ne rappresenta solo alcuni aspetti marginali.Essere Hippy non significava drogarsi,non lavorare,non pensare al futuro e fare sesso sfrenato.Il movimento era nato in tutt'altro spirito,cercando di dare un'alternativa ad una vita basata sul capitalismo,già organizzata dal potere dove l'individualità veniva ridotta a zero il messaggio era: meno benessere per ognuno e di più per tutti.
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