Corvo rosso non avrai il mio scalpo |
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Un film di Sydney Pollack.
Con Robert Redford, Will Geer, Stefan Gierasch, Delle Bolton, Josh Albee.
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Titolo originale Jeremiah Johnson.
Western,
Ratings: Kids+13,
durata 107 min.
- USA 1972.
MYMONETRO
Corvo rosso non avrai il mio scalpo
valutazione media:
4,27
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Immensi paesaggi, solitudini ed un grande silenziodi StarbuckFeedback: 335 | altri commenti e recensioni di Starbuck |
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venerdì 22 giugno 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La storia di Jeremiah Johnson è una delle tante leggende ispirate dalla conquista della frontiera americana. Con un materiale di partenza simile sono molte le interpretazioni cinematografiche possibili. Se però ad interessarsene è Sidney Pollack, difficile non aspettarsi qualcosa di speciale. Infatti il risultato è il bellissimo "Corvo Rosso non avrai il mio scalpo". Sono essenzialmente due a mio parere gli elementi che lo rendono un capolavoro: l'atmosfera nel quale si svolge e la bravura di Robert Redford che nelle mani amiche di Sidney Pollack, come ben sappiamo, è in grado di dare il meglio di se. Certo sarebbe davvero difficile immaginare il bel Robert che si nutre del fegato dei suoi nemici come si dice facesse Jeremiah Johnson il "cacciatore di Corvi". Difatti ciò non avviene, tutt'altro: Pollack ha immaginato un Jeremiah Johnson come dire... Più raffinato, che calza perfettamente a Redford, puntando tutto sulla volontà di emancipazione del nostro eroe dalla società moderna che ripudia e del suo tentativo di integrarsi in un altro mondo abitato da altre culture. sarà un percorso durissimo, nel quale il protagonista sarà inizialmente costretto a fare i conti con le contraddizioni generate dalla sua presenza fuori posto in quel mondo ostile e selvaggio, tanto che l'opportunità di crearsi una famiglia sfumerà tragicamente nello sterminio di quest'ultima a causa di un sacrilegio da lui compiuto verso la tribù dei Corvi nel tentativo di portare soccorso ad una carovana di coloni. Seguirà l'inevitabile cruento scontro con i nativi, con i quali si batterà senza tregua sino all'epilogo. La scena finale, che ci mette nelle condizioni di comprendere il senso dell'intera storia, è forse la più bella del film: Corvo Rosso e Jeremiah Johnson si fronteggiano dalle opposte sponde di un torrente. Il capo dei Corvi, fiero sul suo cavallo, alza la mano in segno di saluto, l'ormai consumato ed irsuto cacciatore, con il suo copricapo ricavato dalla testa di in animale, già pronto all'ennesimo scontro, risponde felice e quasi incredulo a quell'inaspettato e definitivo segno di riconoscimento ed accettazione. Ora, finalmente, lui e quei territori sono una cosa sola. Un film di immensi paesaggi, solitutdini ed un grande silenzio. Sono questi in fondo i veri protagonesti di quest'opera.
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