candido89
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mercoledì 6 luglio 2022
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l''italia del boom economico
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Ultimo film dove appare Totò, in pochi fotogrammi. Basterebbe questo per ricordare questo film, che invece parte così così e poi si rivela un affresco satirico di un'Italia già molto "italiana", con la crisi degli ideali del Dopoguerra. Manfredi straordinario e la Caron sorprendente e credibilissima.
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candido89
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mercoledì 6 luglio 2022
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l''italia del boom economico
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Ultimo film dove appare Totalmente, in pochi fotogrammi. Basterebbe questo per ricordare questo film, che invece parte così così e poi si rivela un affresco satirico di un'Italia già molto "italiana", con la crisi degli ideali del Dopoguerra. Manfredi straordinario e la Caron sorprendente e credibilissima.
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theallessioo
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lunedì 3 febbraio 2020
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la mia impressione
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In questo film, finestra su un vissuto socio-economico del secondo dopo guerra, sembra già possibile scorgere con nesso di causalità, quello che poi divenne l' Italia. In un lento processo di metamorfosi estesosi per tutta la durata della prima Repubblica, storiche vicende politiche confinate sempre sullo sfondo, fanno emergere, queste invece in primo piano, tutte le distorsioni nella quotidianità della vita: lo stridente imborghesimento dei vecchi compagni, ora distinti in socialisti, le nuove metodologie di insegnamento che mal si adattano alla pratica; un tempo di sfacciato ottimismo verso il futuro poi debitamente ripagato. Quasi catarticamente, tutto si svolge sotto gli occhi di un sempre coerente anarchico a cui niente sfugge, come non sfugge il fatto di non poter in alcun modo contrastare tali dinamiche.
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In questo film, finestra su un vissuto socio-economico del secondo dopo guerra, sembra già possibile scorgere con nesso di causalità, quello che poi divenne l' Italia. In un lento processo di metamorfosi estesosi per tutta la durata della prima Repubblica, storiche vicende politiche confinate sempre sullo sfondo, fanno emergere, queste invece in primo piano, tutte le distorsioni nella quotidianità della vita: lo stridente imborghesimento dei vecchi compagni, ora distinti in socialisti, le nuove metodologie di insegnamento che mal si adattano alla pratica; un tempo di sfacciato ottimismo verso il futuro poi debitamente ripagato. Quasi catarticamente, tutto si svolge sotto gli occhi di un sempre coerente anarchico a cui niente sfugge, come non sfugge il fatto di non poter in alcun modo contrastare tali dinamiche. Cosi è oggi in un ulteriore livello di perversione: la totale mancanza di opere di questa portata che contrastino l'avanzare del deserto culturale, porta a sbadate nostalgie verso gli attori di quello sciagurato processo, nuovamente acclamati come soluzione ai constatati problemi, credendo ingenuamente in un risultato diverso nello scambio d'ordine dei fattori.
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ca55p
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domenica 7 aprile 2019
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il migliore nanny loy
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ho rivisto volentieri su rai storia questo vecchio film che ricordavo di aver visto tantissimi anni fa , penso in età adolescenziale.
Ricordo vagamente che anche allora mi era piaciuto,certamente oggi l'ho apprezzato maggiormente e ne ho colto più profondamente i significati e le sfumature.
Credo di poter dire che sia il miglior film realizzato da loy,grazie ad una ottima scrittura,interpreti validissimi: un manfredi perfetto nella parte ,misurato, e non il manfredi
eccessivo e caricaturale di altri suoi film,una ancor più brava secondo me leslie caron,almeno in questa parte,un sempre bravo tognazzi ed una menzione per il vecchio
sergio tofano nella parte del vecchio e malinconico generale monarchico.
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ho rivisto volentieri su rai storia questo vecchio film che ricordavo di aver visto tantissimi anni fa , penso in età adolescenziale.
Ricordo vagamente che anche allora mi era piaciuto,certamente oggi l'ho apprezzato maggiormente e ne ho colto più profondamente i significati e le sfumature.
Credo di poter dire che sia il miglior film realizzato da loy,grazie ad una ottima scrittura,interpreti validissimi: un manfredi perfetto nella parte ,misurato, e non il manfredi
eccessivo e caricaturale di altri suoi film,una ancor più brava secondo me leslie caron,almeno in questa parte,un sempre bravo tognazzi ed una menzione per il vecchio
sergio tofano nella parte del vecchio e malinconico generale monarchico.
Oggi forse a distanza di tanti anni da quei periodi storici riesco ad apprezzare maggiormente la capacità di rendere sullo schermo le vicissitudini degli italiani di
allora,con una certa nostalgia,ero bambino nei '60,per un certo modo di viveree di rapportarsi nel contesto famigliare pur con gli evidenti cambiamenti in atto
che facevano presagire le crisi in arrivo; credo che sia del 67.
Facendo un bilancio non credo che i cambiamenti abbiano portato ad un miglior modo di vivere complessivo.
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onufrio
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lunedì 11 marzo 2019
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la famiglia italiana nel boom economico
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Ritratto di una classica famiglia italiana nel periodo post guerra sino al boom economico degli anni '60. Gli ideali e le aspirazioni personali della coppia devono adattarsi alla nascita della famiglia, i figli difatti diventeranno perno centrale della loro vita, sacrificando di conseguenza tutto il resto, sino ad un'analisi finale, una riflessione sulle proprie vite e sul percorso svolto, quando la coppia è ormai matura e con ben quattro figli.
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luca scial�
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mercoledì 5 agosto 2015
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critica frontale alla montessori e boom edilizio
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Con questa pellicola Nanni Loy fa una critica aperta al cosiddetto Metodo Montessori, in voga negli anni '50, quando si dava ampia autonomia ai bambini. In contrapposizione all'educazione rigida in voga nel Fascismo. E ne evidenzia tutte le pecche. Ma critica anche il boom edilizio, che ha trasformato Roma in una colata di cemento e un carcere a cielo aperto. Sradicando alberi e togliendo spazi verdi.
Lo fa attraverso la vita familiare di una coppia di architetti, lui idealista, lei donna in carriera che cavalca l'onda dell'edilismo selvaggio di quegli anni. Conosciutisi durante due manifestazioni contrapposte: una comunista, l'altra monarchica. Sposandosi, rinunceranno entrambi a ciò a cui tengono di più: lui la libertà avendo dei figli, lei alla carriera dedicandosi esclusivamente alla famiglia.
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Con questa pellicola Nanni Loy fa una critica aperta al cosiddetto Metodo Montessori, in voga negli anni '50, quando si dava ampia autonomia ai bambini. In contrapposizione all'educazione rigida in voga nel Fascismo. E ne evidenzia tutte le pecche. Ma critica anche il boom edilizio, che ha trasformato Roma in una colata di cemento e un carcere a cielo aperto. Sradicando alberi e togliendo spazi verdi.
Lo fa attraverso la vita familiare di una coppia di architetti, lui idealista, lei donna in carriera che cavalca l'onda dell'edilismo selvaggio di quegli anni. Conosciutisi durante due manifestazioni contrapposte: una comunista, l'altra monarchica. Sposandosi, rinunceranno entrambi a ciò a cui tengono di più: lui la libertà avendo dei figli, lei alla carriera dedicandosi esclusivamente alla famiglia. Il primo vedrà crollare i propri ideali, stanco di una vita di rinunce che non è servita ad arrestare il finto progresso dell'epoca; la seconda vedrà invece crollare i propri nervi. E ciò che resta sarà una casa vuota.
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filippo catani
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lunedì 5 agosto 2013
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riflessioni sull'italia del boom economico
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Nel 1946 due studenti di architettura si conoscono e, seppur di orientamenti politici diversi, si innamorano e infine decidono di sposarsi. La donna abbandonerà la sua professione per dedicarsi a tempo pieno alla famiglia mentre l'uomo si dedicherà anima e corpo a combattere l'eccessiva cementificazione della città. Entrambi però finiranno per essere logorati da queste situazioni.
Nanni Loy con grande lucidità riflette sull'italia che esca dalla Seconda guerra Mondiale e si lancia verso gli anni '60 e il boom economico. C'è tanto idealismo e tanta passione politica che creano fortissime divisioni anche all'interno delle famiglie stesse. Poi però una volta che uno è diventato il capofamiglia si impone la questione: meglio rinunciare ai propri ideali per portare a casa più soldi o continuare a inseguire i propri sogni?.
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Nel 1946 due studenti di architettura si conoscono e, seppur di orientamenti politici diversi, si innamorano e infine decidono di sposarsi. La donna abbandonerà la sua professione per dedicarsi a tempo pieno alla famiglia mentre l'uomo si dedicherà anima e corpo a combattere l'eccessiva cementificazione della città. Entrambi però finiranno per essere logorati da queste situazioni.
Nanni Loy con grande lucidità riflette sull'italia che esca dalla Seconda guerra Mondiale e si lancia verso gli anni '60 e il boom economico. C'è tanto idealismo e tanta passione politica che creano fortissime divisioni anche all'interno delle famiglie stesse. Poi però una volta che uno è diventato il capofamiglia si impone la questione: meglio rinunciare ai propri ideali per portare a casa più soldi o continuare a inseguire i propri sogni?. Inoltre se si ha un cuore grande come quello della moglie del capofamiglia che cerca di stare dietro a tutti anche all'operatore del segnale orario per telefono è chiaro che le cose si fanno difficili. Nino Manfredi è perfetto ad interpretare un uomo che alla lunga si sente schiacciato sia dalle battaglie perse sul posto di lavoro sia dall'essere quasi escluso dalla sua stessa famiglia senza più la possibilità di avere un po' di intimità con la propria compagna. E poi a portare ulteriore confusione in casa arriva un anarchico interpretato splendidamente da Ugo Tognazzi che vive di espedienti, ha perso una mano perchè gli è scoppiata una bomba e non fa che chiedere ossessivamente a ogni persona che incontra se sia un compagno o una compagna. Insomma c'è tanta carne al fuoco e soprattutto un'amara riflessione sugli aspetti negativi del boom economico: le difficoltà delle famiglie non solo economiche ma sentimentali, le città che crescevano a dismisura e non più a misura d'uomo e il ruolo della donna che troppo spesso deve rinunciare alla propria vita e alla propria carriera per occuparsi a tempo pieno della famiglia con le conseguenze che ne possono scaturire. Insomma un ottimo film d'autore che si avvale anche di un cast che si esprime su livelli altissimi.
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malanima
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giovedì 1 agosto 2013
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crepuscolare
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Ho appena visto il film in tv, Rai 3, gentilmente, ha concesso una buona prima serata. Per quanto mi riguarda, questo genere di film fa parte di quella porzione di miracolosa miscela di passato recente e senza tempo, che ormai da un po' è oggetto di una mia personale e costante ricerca (che sembra comunque non giungere mai neanche a metà, tante le pellicole da visionare). A chi come me ama la commedia italiana, non sarà sfuggita la commovente figura di Romeo, che grazie ad un dimesso, ma non meno straordinario Tognazzi, si insinua nelle pieghe di una pellicola a tratti "ocra", garbatamente sfuggente, melanconica ma non amara, volutamente omissiva. Credibilissimi i coniugi visti nella loro individualità, meno se inseriti in un'ottica di coppia, sinceramente disarmanti i bambini, tutti, apprezzabile la giovane amante che, però, esce di scena in maniera fin troppo sottintesa.
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Ho appena visto il film in tv, Rai 3, gentilmente, ha concesso una buona prima serata. Per quanto mi riguarda, questo genere di film fa parte di quella porzione di miracolosa miscela di passato recente e senza tempo, che ormai da un po' è oggetto di una mia personale e costante ricerca (che sembra comunque non giungere mai neanche a metà, tante le pellicole da visionare). A chi come me ama la commedia italiana, non sarà sfuggita la commovente figura di Romeo, che grazie ad un dimesso, ma non meno straordinario Tognazzi, si insinua nelle pieghe di una pellicola a tratti "ocra", garbatamente sfuggente, melanconica ma non amara, volutamente omissiva. Credibilissimi i coniugi visti nella loro individualità, meno se inseriti in un'ottica di coppia, sinceramente disarmanti i bambini, tutti, apprezzabile la giovane amante che, però, esce di scena in maniera fin troppo sottintesa. Mi sarebbe piaciuto poter indagare un po' di più, in alcuni dei momenti "salienti" che la storia espone, compreso il finale; nel complesso, la morbidezza della fotografia, la rapidità nel toccare corde assai delicate (la battuta sulla pillola viene urlata da un automobilista in corsa, l'argomento politico esposto a tavola e reciso quanto prima), i dialoghi affilati dove necessario, restituiscono classe ed eleganza ad un film che forse si proponeva di prendere una più decisa posizione, lasciandoci invece tutto l'onere e l'onore di decidere quale, fra le tante, sia la giusta scelta da fare.
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nico g.
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giovedì 31 maggio 2012
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un bel film per adulti (e spiego perché)
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Quando vidi questo film per la prima volta ero bambino e l'unico risultato fu quello di farmi saltare i nervi nel vedere il trambusto in casa del protagonista. Invece, rivedendolo da grande l'ho gustato e apprezzato pienamente. Un viaggio nella storia del dopoguerra e del boom, che a tratti s'intreccia con le vicende familiari di un capofamiglia mai all'altezza del suo còmpito, eppure fortunato, perché la moglie e - per il futuro - la figlia maggiore riusciranno a supplire alla sua carenza. Notevolmente buona l'interpretazione della francese Leslie Caron, perfettamente "italianizzata" nella sua parte; in questo ci sarà stata anche la mano di Nanni Loy.
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Quando vidi questo film per la prima volta ero bambino e l'unico risultato fu quello di farmi saltare i nervi nel vedere il trambusto in casa del protagonista. Invece, rivedendolo da grande l'ho gustato e apprezzato pienamente. Un viaggio nella storia del dopoguerra e del boom, che a tratti s'intreccia con le vicende familiari di un capofamiglia mai all'altezza del suo còmpito, eppure fortunato, perché la moglie e - per il futuro - la figlia maggiore riusciranno a supplire alla sua carenza. Notevolmente buona l'interpretazione della francese Leslie Caron, perfettamente "italianizzata" nella sua parte; in questo ci sarà stata anche la mano di Nanni Loy.
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rosa bellantoni
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domenica 19 settembre 2010
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editatelo in dvd!
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film splendido che molto ci spiega dell'evoluzione del costume e della società italiana: un appello a che venga editato in DVD! Io lo cerco da anni.....
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