parsifal
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giovedì 7 ottobre 2021
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ombre scure
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Scritto a quattro mani da Bazzoni e Rossellini e diretto da entrambi, ispirato al romanzo di Comisso, narra delle vicende di cronaca nera avvenute ad Alleghe. Lo scrittore Bernard, interpretato da P.Baldwin, all'apice di una crisi creatica e personale e con evidenti problemi di salute, si ritira per un periodo da definire in una località sul lago, per immergersi nella solitudine contemplativa che tanto ama,allo scopo di allontanarsi dal suo disagio interiore.Non è nuovo al luogo in cui si trova, trascorreva le vacanze in questa minuscola cittadina, dove è conosciuto e rispettato. Torna nell'albergo dove si recava abitualmente, pensione a conduzione familiare, particolare che sarà la chiave di volta dell'intera vicenda.
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Scritto a quattro mani da Bazzoni e Rossellini e diretto da entrambi, ispirato al romanzo di Comisso, narra delle vicende di cronaca nera avvenute ad Alleghe. Lo scrittore Bernard, interpretato da P.Baldwin, all'apice di una crisi creatica e personale e con evidenti problemi di salute, si ritira per un periodo da definire in una località sul lago, per immergersi nella solitudine contemplativa che tanto ama,allo scopo di allontanarsi dal suo disagio interiore.Non è nuovo al luogo in cui si trova, trascorreva le vacanze in questa minuscola cittadina, dove è conosciuto e rispettato. Torna nell'albergo dove si recava abitualmente, pensione a conduzione familiare, particolare che sarà la chiave di volta dell'intera vicenda. Nota, essendo un acuto osservatore come tutti gli scrittori, che l'atmosfera è cambiata e sono cambiate anche le dinamiche interne alla famiglia. Nota anche un'assenza;Tilde (la cameriera), interpretata da V.Lisi , donna con cui aveva avuto un' intensa e breve relazione, è scomparsa. Le notizie riguardanti la ragazza sono scarne e frammentarie, tutto è avvolto da un velo di omertà , molto difficile da squarciare. Caparbio e deciso a trovare la verità, si troverà a rimestare in acque sempre più torbide e limacciose; ovviamente Tilde non è morta di morte naturale e l'intera famiglia nasconde un osceno segreto...Il dramma prende corpo lentamente ed inesorabilmente, con un fosco crescendo di verità scabrose sempre più taglienti. Narrazione in stile francese, ottimo noir che sfocia nello psicodramma familiare
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carloalberto
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domenica 17 ottobre 2021
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un precursore dei thriller all''italiana anni ''70
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L’omonimo romanzo di Comisso, ispirato ad una storia vera accaduta in provincia di Belluno, offre il soggetto per questo giallo dalle atmosfere cupe girato in un bianco e nero dai toni carichi, quasi come un horror alla Mario Bava, tra Brunico e Bolsena, da una coppia di registi minori del cinema degli anni ’60, Luigi Bazzoni e Franco Rossellini, quest’ultimo fratello del più famoso Roberto. Ma all’epoca erano tutti professionisti, dei signori registi, artigiani prima che artisti.
E’ evidente l’influenza che il film eserciterà sugli autori del decennio successivo e sul genere thriller all’italiana degli anni ’70, in particolare sul primo Dario Argento, soprattutto per la trovata della maniaca assassina che si nasconde dietro il falso colpevole, una figura maschile che attira su di sé tutti i sospetti dello spettatore, si pensi a L’uccello dalle piume di cristallo e a Profondo rosso.
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L’omonimo romanzo di Comisso, ispirato ad una storia vera accaduta in provincia di Belluno, offre il soggetto per questo giallo dalle atmosfere cupe girato in un bianco e nero dai toni carichi, quasi come un horror alla Mario Bava, tra Brunico e Bolsena, da una coppia di registi minori del cinema degli anni ’60, Luigi Bazzoni e Franco Rossellini, quest’ultimo fratello del più famoso Roberto. Ma all’epoca erano tutti professionisti, dei signori registi, artigiani prima che artisti.
E’ evidente l’influenza che il film eserciterà sugli autori del decennio successivo e sul genere thriller all’italiana degli anni ’70, in particolare sul primo Dario Argento, soprattutto per la trovata della maniaca assassina che si nasconde dietro il falso colpevole, una figura maschile che attira su di sé tutti i sospetti dello spettatore, si pensi a L’uccello dalle piume di cristallo e a Profondo rosso.
Ma al di là del plot ben congegnato ed intricato, come in un film di Hitchcock, a tal punto da sorprendere lo spettatore sviandolo con un doppio finale, onirico e reale, da una facile conclusione e dello spettacolo che offre da sola la fotografia di Leonida Barboni, che nel ’58 aveva curato la fotografia di un altro giallo d’autore, Un maledetto imbroglio di Germi tratto da un romanzo di Gadda, il film è da vedere anche per il cast eccellente, in cui spiccano due mostri sacri del teatro italiano, Salvo Randone e Valentina Cortese.
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