Anno | 2013 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 94 minuti |
Regia di | John Snellinberg, Patrizio Gioffredi |
Attori | Gabriele Pini, Xiuhong Zhang, Carlo Monni, Giorgio Colangeli, Alessandro Guariento Miriam Bardini, Marcella Ermini, Riccardo Goretti, Luke Tahiti, Nicolò Belliti, Luca Spanò, Luca Zacchini, Francesca Sarteanesi, Alice Ye, He Xiao Shuang, Zhao Jueying, Xiuzhong Zhang, Dome la Muerte, Enrico Gabrielli (II), Fabio Meini, Elena Zhao. |
Uscita | giovedì 15 maggio 2014 |
Distribuzione | CG Entertainment |
MYmonetro | 2,57 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 18 giugno 2014
Film diviso in due episodi. Protagonisti un trentenne in cassa integrazione e uno studente cinese.
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CONSIGLIATO NÌ
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Nel primo episodio, un trentenne cassaintegrato sceglie di avviare, su consiglio di un collega anarchico, le pratiche per "sbattezzarsi", decisione che crea immediato scandalo all'interno della religiosissima famiglia degli zii presso cui vive. Nel secondo, invece, uno studente cinese verrà iniziato al gioco delle carte da Maurino, un uomo anziano che si prenderà cura di lui in modo particolare. Un torneo cui parteciperà anche un vecchio rivale di Maurino rappresenterà la resa dei conti per ogni giocatore.
I titoli di testa inventivi e colorati, in linea con quella tradizione da cinema di genere già esplorata nel precedente La banda del brasiliano, e la colonna sonora degli altrettanto identificabili Calibro 35 assicurano, da subito, un sapore che ha già i suoi spettatori elettivi. Eppure il secondo film del collettivo "John Snellinberg" - originario di Prato - non guarda al poliziottesco, ma a quella formula di commedia ad episodi che riscosse molto successo nel nostro glorioso cinema del passato. Due capitoli, di durata pressoché uguale, incentrati su due personaggi con lo stesso nome, "Giulio", ma diversi per cornici e propositi. Il primo, certamente il più riuscito, si muove nel territorio più scoperto della commedia pura, gira tutto intorno al tema della mancanza di lavoro al tempo della crisi, infilando buone quando non ottime idee: tra le altre, la scelta di quale cassintegrato lavorerà nel mese affidata alla sorte. Non altrettanto vispo il tono del secondo segmento, un po' troppo soffocato da quella cornice di bislacco racconto di formazione che finisce con l'assumere. Nonostante la presenza di Carlo Monni, purtroppo qui alla sua ultima apparizione, e di Giorgio Colangeli innalzi di non poco il livello della recitazione rispetto alla prima storia, la prevedibilità di fondo smorza anche l'entusiasmo accesosi per le figurine di contorno (da "Il Disumano" alle due accanite e sboccate giocatrici ottantenni).
Discontinuità a parte, Sogni di gloria è un film a basso budget di tutto rispetto, realizzato con serietà e passione da parte di un collettivo che sa come restituire, almeno per qualche momento, quell'anima agrodolce della commedia all'italiana su cui sembra sempre vigilare l'ombra della fine. Peccato che non poche azzeccate battute, specialmente nella prima parte, siano buttate un po' via dalla recitazione di alcuni interpreti. Anche se volutamente radicato nel suo universo d'origine, geografico quanto comico, è un lavoro che può incontrare il favore del pubblico di tutta Italia senza troppe difficoltà legate alla comprensibilità della lingua.
Tra gli altri cammei, ricordiamo che il ruolo del becchino, in entrambi gli episodi e nel significativo epilogo, è interpretato da Dome La Muerte, storico punker del circuito musicale underground italiano.
Sogni di Gloria è un film in due episodi ed è un prodotto corretto per i mezzi con cui è stato costruito (per questo solo due stelle). Supportato dalla Toscana film Commission e da alcuni bravi attori ed altri che si faranno in seguito. Il primo episodio è degno erede di tanti film di Virzi e delle commedie all'italiana e quindi stilisticamente poco interessante ma il [...] Vai alla recensione »
Visto all'ultima edizione del Riff. Il film, pur nei limiti del basso budget, è veramente un gioiello, divertente, commovente, con una sua originale poetica. Molte belle facce tra gli attori, Monni immenso.
Rispetto al precedente film del collettivo Snellinberg, La Banda del Brasiliano, divertente quanto scombiccherato, il salto è notevole. Sceneggiatura più calibrata, umorismo più sottile, bella fotografia, grande colonna sonora, inaspettatamente malinconica, dei Calibro 35. Ed un cast variegato di attori perfettamente in palla. Qua [...] Vai alla recensione »
Visto su mymovies in anteprima tempo fa, felice che esca al cinema perchè se lo merita. Commedia divertente e intelligente!
Un film girato con budget bassissimo, che si colloca nel filone della commedia all'italiana a episodi. Qui, le storie sono due, con un protagonista dal medesimo nome, Giulio. Il primo è un cassaintegrato che vuole sbattezzarsi, mandando in crisi i suoi zii, molto religiosi. Il secondo è un cinese che viene preso sotto la sua ala da un anziano giocatore di carte.
«Giovanotto e son tempi disgraziati, coraggio», Giulio & Giulio disoccupati nel Mugello della crisi, in una commedia a episodi, due, diretta da un curioso collettivo di regia che tenta e riesce a uscire dal gioco elementare del raccontino regionale, pur con rudimentali, a volte divertenti, espedienti. Il primo Giulio è il giovanotto cassintegrato costretto a partecipare alla lotteria aziendale per [...] Vai alla recensione »
Non conoscevo il collettivo "John Snellinberg" che si è formato alcuni anni fa nella città di Prato raccogliendo attorno a sé delle persone in qualche modo professionalmente o tecnicamente legate al cinemae solo desiderose di prendervi parte. Fra di loro ci sono registi, sceneggiatori, musicisti, direttori della fotografia e naturalmente anche interpreti noti o alle prime armi ai quali possono aggiungersi [...] Vai alla recensione »