Guido Fink
Cinema Nuovo
È un capolavoro O-Haru? È un romanzo d’appendice? Un raffinato esempio di “jidai geki” di gusto sapientemente pittorico? o una rievocazione storica sorretta da precise ragioni polemiche? È strano, ma un’odierna rilettura di questo film, presentato quasi dieci anni fa a Venezia, non fa che suggerire nuove perplessità, lungi dal risolvere quelle preesistenti nella memoria: al di sotto di una veste formale di mirabile equilibrio, di classica compostezza, di assoluta semplicità, il film rivela aspetti molteplici e contraddittori, forse non necessariamente tali da escludersi a vicenda, forse altrettante strade diverse per giungere al medesimo risultato. [...]
di Guido Fink, articolo completo (5394 caratteri spazi inclusi) su Cinema Nuovo 1952