Walter Veltroni
Fa uno strano effetto rivedere oggi questo film: quando è uscito nei cinema, nella primavera del 1993, fu snobbato dalla critica. L’accusa: era confuso. È forse lo è, ma è la confusione dei film di transizione, che colgono il malessere di una società al bivio, dove niente è più come prima, come nel paese della Sicilia dove la storia si svolge, una sorta di teatro del grottesco, con uomini che somigliano a maschere, in bilico fra un vulcano in procinto di esplodere e un inceneritore di rifiuti, che alla fine scoppia sul serio, sommergendo metaforicamente tutto e tutti d’immondizie. [...]
di Walter Veltroni, articolo completo (1501 caratteri spazi inclusi) su 1988