Ennio Flaiano
I film comici italiani affascinano per il ritratto involontario che offrono della società che li esprime e li applaude. Dopo aver riso ci si accorge che non c’era niente da ridere, e si resta come chi per noia ha sfogliato una vecchia annata di giornale umoristico: sorpresi di constatare che un certo pubblico si diverte ostinatamente con gli stessi motivi. Nell’Imperatore di Capri (film interpretato da Totò e diretto da Luigi Comencini e che possiamo prendere ad esempio perché sta ottenendo molto successo) non c’è nulla di comico che non abbia avuto un collaudo secolare nelle farse, e nemmeno una battuta che non circoli da tempo nei licei e nelle caserme: si equivoca su Elena di Troja e ci si ammazza di risate con le smorfie dell’invertito. [...]
di Ennio Flaiano, articolo completo (4715 caratteri spazi inclusi) su 4 febbraio 1950