Lietta Tornabuoni
La Stampa
Incontro tra le follie diverse (una esplicita, l'altra occulta) di due giovani donne solitarie, amanti e “assassine nate”, nel primo film un poco lambiccato e molto interessante di Michael Winterbottom, regista inglese trentaquattrenne molto apprezzato alla televisione con il serial Family scritto da Roddy Doyle. Con un'immagine difficile da dimenticare: quella del corpo spesso nudo di Amanda Plummer mortificato per autopunizione, stretto tra viluppi di catene, trapassato dagli anelli del piercing sui capezzoli, sui lobi delle orecchie e altrove, segnato da molti tatuaggi, illividito. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (2107 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 26 Agosto 1995